Buonasera, si avvicina l’ennesima scadenza del mio contratto a tempo determinato e vorrei porre dei quesiti per riuscire a tutelarmi con il datore di lavoro.
In breve ho iniziato a collaborare conn l’Azienda Agicola dove tutt’oggi lavoro dal 1/10/2003 fino al 31/12/2005 part time in nero. Dal 1/01/2006 ad oggi con contratti a termine con scadenze annuali e giorni lavorativi da 180 a 270 giorni a seconda dell’anno. Di fatto io lavoro presso gli uffici (che sono in altra località rispetto l’azienda agricola) come impiegata per le vendite estere (principalmente, poi in ufficio siamo in due quindi mi occupo anche di acquisto forniture, rapporti con l’unione che gestisce la parte dei dipendenti, mercato Italia, etcetc), seguo ed organizzo gli spostamenti del titolare, le manifestazioni, partecipo alle stesse (in Italia) senza nessun extra per il lavoro fuori sede, nei week end etc.
Dato che non trovo giusto il mio inquadramento e la mia retribuzione, anche per un fattore Curriculum, ho chiesto più volte un nuovo tipo di contratto/posizione al titolare che però non ci sente, anzi ha detto che se non mi trovo bene posso decidere di lasciare il posto.
Ora siamo a scadenza contratto e il lavoro è calato, la mia collega dopo 6 mesi di licenziamento è stata riassorbita part time a tempo indeterminato grazie al jobAct, penso che anche per me non ci siano grandi prospettive di miglioramento. Posso farmi rivalere in caso di licenziamento? Cosa mi spetterebbe dall’azienda?
contratto a tempo determinato in agricoltura
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