Salve a tutti. Ho letto il forum e l’ho trovato molto interessante, spero possiate aiutarmi su un mio dubbio. Ho un contratto a tempo indeterminato con una cooperativa sociale ma, poichè non c’è più molto lavoro nella mia cooperativa e vista la possibilità di fare un dottorato di ricerca all’estero, ho parlato apertamente con il mio capo, amministratore unico della cooperativa, il quale mi ha detto che mi avrebbe licenziato per poter ottenere la Naspi. Premetto che i rapporti sono sempre stati idilliaci. Pochi giorni fa, però, mi ha comunicato che, in seguito ad un dialogo con il proprio commercialista, i toni sono cambiati, mi ha detto che dovrei decidere se essere io a licenziarmi, e rinunciare così alla Naspi, oppure proseguire con il licenziamento “concordato”, ottenere la Naspi, ma restituirgli i soldi che lui avrebbe dovuto versare per la mia Naspi. Quello che sto cercando di comprendere, e spero possiate aiutarmi, è: è effettivamente vero che sarebbe lui a dover versare i soldi per la mia Naspi? e se si, a quanto, in percentuale, dovrebbe ammontare questa cifra? Cioè, se, come credo, dovessi avere una Naspi per due anni di circa 700 euro al mese, per un totale quindi di circa 17000 euro, quale cifra dovrebbe versare lui? In generale, sapreste dirmi da dove arrivano i soldi per la Naspi? Ed infine, e qui non è facile, se è anche vero tutto e mi sta facendo una cortesia che, per i rapporti avuti fino ad oggi, non intendo certo non ricambiare ripagandolo dell’eventuale spesa per la mia Naspi,dal momento che lui sostiene che per quanto ci sia poco lavoro la scelta di andare via è mia perchè altrimenti lui mi terrebbe ancora, in termini di spesa, è proprio così vero che questo licenziamento “concordato” è per lui più una spesa di quanto non sarebbe tenermi? Avete suggerimenti su come comportarmi?
Spero possiate aiutarmi a risolvere questi dubbi
Cordiali saluti
Marco