Sono ormai nove giorni che tre precari palermitani della scuola, hanno intrapreso lo sciopero della fame per protestare contro i tagli voluti “dall’illuminato Ministro Gelmini”, che, solo in Sicilia, mettono a rischio 4000 posti di lavoro.
Proprio ieri, c’è stata la manifestazione partita da P.zza Politeama per dire no ai tagli; manifestazione a cui hanno partecipato docenti e Ata.
Ma l’urlo dei precari di Palermo non è il solo: a Pisa, lo sciopero è stato annunciato da un insegnante di diritto ed economia al corso serale dell’istituto professionale Matteotti di Pisa; a Pordenone c’è Salvo Maria Carmela, supplente di 55 anni abilitata ad insegnare nella scuola d’infanzia e primaria, a cui non è stata confermata la supplenza annuale a causa delle riduzioni di organico disposte dal Miur.
Intanto anche a Benevento, Daniela Basile, del Comitato Insegnanti precari e Ata Sanniti, ha iniziato lo sciopero della fame e, ha dichiarato che lo stesso, “andrà avanti fino a quando ‘tutti i politici’ … non passeranno dalle parole ai fatti”.
E’ prevista per oggi a Roma, l’inizio di un presidio davanti a Montecitorio. Parteciperanno i sindacati come RdB-Usb Scuola la Flc-Cgil e il Coordinamento precari scuola di Roma.
Non vorremmo più sentire storie come questa o come l’infermiera che si è svenata per il diritto allo stipendio. Il lavoro e la cultura dovrebbero essere i pilastri di ogni società di diritto degna di tale nome. Ma forse è chiedere troppo ai nostri Ministri….