>> Entra nel nuovo Canale WhatsApp di Lavoro e Diritti
di Redazione Lavoro e Diritti - 11 Febbraio 2022
Come diventare consulente del lavoro è una delle domande che si pongono i neolaureati e non solo. Il Cdl è il professionista riconosciuto dalla Legge autorizzato a gestire gli adempimenti di lavoro (Tenuta del Libro UNico del Lavoro, vidimazione buste paga, comunicazioni Unilav ecc.) e il rapporto tra azienda e dipendente. Non tutti possono esercitare questa professione, poiché la legge 12/1979 stabilisce alcuni requisiti per potervi accedere.
Vediamo quindi come si diventa consulente del lavoro è quali sono i requisiti necessari da possedere e il percorso da seguire (praticantato, esame di Stato) per avviarsi a questa affascinante professione.
La figura del consulente del lavoro è sempre più richiesta, questo perchè le aziende, soprattutto PMI, non hanno al loro interno le competenze e l’esperienza necessaria per gestire l’intero processo aziendale e trovano nella figura del CdL una sorta di quadro esterno che si dedica alla gestione del personale.
Svolgere questa professione non è per niente facile, per questo la legge ha stabilito alcuni requisiti per potervi accedere, fra cui:
Uno dei requisiti principali, è quello di essere in possesso di una laurea triennale oppure specialistica nelle seguenti discipline (elenco non completo):
Vi rimandiamo all’elenco completo contenuto nel Regolamento sul tirocinio obbligatorio allegato a fondo pagina.
Bisogna precisare inoltre che, solo il possesso della laurea non garantisce la possibilità di poter diventare consulente del lavoro. Vediamo qui di seguito il perchè.
Come anticipato, il possesso della laurea non basta per svolgere la professione di consulente. Infatti, la legge stabilisce che, gli interessati a svolgere questa professione dovranno svolgere un periodo di praticantato di 18 mesi presso uno studio di consulenza del lavoro iscritto all’albo da almeno 5 anni.
La pratica può svolgersi anche presso altro professionista abilitato tra quelli previsti dalla L. 12/1979, ovvero avvocati, dottori commercialisti e ragionieri. In questo caso il requisito necessario è che il professionista abbia fatto da almeno 3 anni la prevista comunicazione alla DTL e che il praticante svolga il tirocinio presso lo studio in cui si esercita effettivamente la consulenza del lavoro.
Il nuovo regolamento introdotto con DM 20-6-2011 prevede inoltre, una riduzione a 12 mesi del praticantato alle seguenti condizioni:
E’ quindi possibile svolgere parte del tirocinio obbligatorio anche prima del conseguimento del titolo di studio. Per avere questa agevolazione però, gli aspiranti consulenti dovranno richiedere un accordo siglato tra il Consiglio nazionale dell’Odine, il Miur e il Ministero del Lavoro. Per poter richiedere questa agevolazione, lo studente dovrà essere in regola con gli esami.
Terminato il tirocinio, l’aspirante consulente dovrà svolgere un esame di Stato. L’esame si suddivide in 2 prove scritte e 1 prova orale.
La prima prova scritta consiste nella stesura di un tema sul diritto del lavoro e sulla legislazione sociale, mentre la seconda prova scritta sarà una prova teorico-pratica sul diritto tributario, a scelta della Commissione.
La prova orale, a cui potranno accedere solo i candidati che hanno superato le prove scritte, si baserà su:
Durante le prove scritte i candidati possono utilizzare testi di legge non commentati ed avranno a disposizione 7 ore.
Superato l’esame di stato bisognerà iscriversi all’albo dei consulenti del lavoro, per esercitare la professione. Infine, ogni consulente del lavoro è obbligato ad avere una formazione continua sulla sua professione.
Presso gli ordini provinciali dei Consulenti del Lavoro si tengono corsi per il superamento dell’Esame di Stato, è bene quindi seguirli per essere pronti a sostenere le prove previste.
Per maggiori approfondimenti vi rimandiamo comunque al “Regolamento sul tirocinio obbligatorio per l’accesso alla professione di consulente del lavoro” approvato dal Consiglio Nazionale con Delibera n. 327 del 23 ottobre 2014.
Il Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro in collaborazione con la Fondazione studi ha rilasciato nel 2015 un ottimo ebook, che comunque è valido ancora oggi che racchiude tutta la normativa sul praticantato (tirocinio professionale del CDL), così come modificata dalla riforma delle professioni.
Con il Decreto direttoriale n. 3 del 27 gennaio 2022 si indice la sessione degli esami di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione di consulente del lavoro per l’anno 2022.
Gli esami si svolgeranno presso gli Ispettorati Interregionali del Lavoro di Milano, Venezia, Roma e Napoli, presso gli Ispettorati Territoriali di Ancona, Aosta, Bari, Bologna, Cagliari, Campobasso, Firenze, Genova, L’Aquila, Perugia, Potenza, Reggio-Calabria, Torino e Trieste, nonché presso la Regione Sicilia e le Province Autonome di Bolzano di Trento.
Nel dettaglio, l’esame per diventare CdL sarà strutturato su due prove scritte e di una prova orale.
Le prove d’esame scritto per CdL prevedono:
La prova orale consulente del lavoro verterà sulle seguenti materie:
Lo svolgimento delle prove di esame è previsto nelle seguenti date:
La domanda di ammissione all’esame di Stato dovrà essere presentata esclusivamente in modalità telematica tramite SPID o CiE.