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Adempimento collaborativo con la riforma fiscale: tutte le novità

Cosa cambia allo strumento di adempimento collaborativo con la riforma fiscale, quali sono i requisiti per l'accesso e novità.


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di - 17 Novembre 2023

Lo strumento della cooperative compliance messo a disposizione dal fisco ai contribuenti cambierà volto, con la riforma fiscale. Attualmente lo schema del decreto legislativo è al vaglio al Consiglio dei Ministri e presto verranno rese definitive le decisioni intorno alle novità sull’adempimento collaborativo.

Per chi non lo conoscesse, questo strumento permette ai contribuenti di avviare un rapporto di fiducia con le amministrazioni fiscali intorno alle questioni di rischio. Per intenderci, si tratta di uno strumento che facilita la trasparenza tra cittadini e fisco su situazioni che possono facilmente portare ad evasione anche non volontaria.

Questo strumento generalmente si rivolge a tutte quelle attività che generano una grande quantità di ricavi, tuttavia il limite di guadagni per potervi accedere diminuirà con le prossime decisioni in CdM. Ma vediamo nel dettaglio cos’è l’adempimento collaborativo e cosa cambierà con la riforma fiscale.

Cos’è l’adempimento collaborativo

Si chiama regime di cooperative compliance, o adempimento collaborativo, quello strumento messo a disposizione dal fisco italiano per facilitare i rapporti con le attività che hanno un elevato grado di rischio intorno al versamento dei vari tributi allo Stato.

Questo regime è stato proposto inizialmente con il decreto legislativo 128/2015, per cui è in vigore da diversi anni. Consente alle imprese o attività in generale, di grande dimensione, di rivolgersi al fisco anche in via preliminare per individuare le situazioni soggette ad un rischio fiscale più elevato.

Uno strumento di questo tipo garantisce una maggiore trasparenza tra l’Agenzia delle Entrate e l’impresa di grande dimensione, poiché la situazione viene monitorata dalle parti in modo costante nel tempo, sia in una fase preventiva, che successiva.

Il contribuente può quindi decidere in modo volontario di aderire a questo strumento, portando alla luce quelle che possono essere situazioni maggiormente esposte al rischio evasione. Attualmente questo strumento prevede specifici requisiti per l’accesso, oltre a consentire diversi premi alle imprese virtuose.

Cooperative compliance nella riforma fiscale: le novità

Andiamo ora a vedere come cambierà questo strumento e quali novità verranno apportate con la riforma fiscale, che saranno di rilevanza per le imprese e i contribuenti italiani. Le novità verranno introdotte a seguito della Convocazione del Consiglio dei Ministri n.59 per il 16 novembre 2023, tra i diversi punti trattati:

“SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO: Disposizioni in materia di adempimento collaborativo ai sensi dell’articolo 17 della legge 9 agosto 2023, n. 111 – ESAME PRELIMINARE (ECONOMIA E FINANZE.”

Cosa contiene lo schema di decreto

Lo schema del decreto discusso in CdM contiene diverse novità sul piano fiscale per chi aderisce all’adempimento collaborativo, che elenchiamo qui di seguito:

Queste sono le principali novità attese per lo strumento della cooperative compliance, che vede sostanzialmente una semplificazione delle operazioni e consente l’accesso ad una più vasta platea di contribuenti, riducendo anche le conseguenze sanzionatorie collegate alle situazioni di rischio.

Concordato preventivo biennale con la riforma fiscale

Insieme a questo strumento, ricordiamo che è anche previsto dal fisco il concordato preventivo biennale, che permette di stabilire in anticipo l’entità delle imposte da pagare, accedendo a due anni senza controlli. Questa soluzione è riservata alle partite Iva e i soggetti ISA di piccole dimensioni, al contrario della cooperative compliance.

Questa possibilità viene tuttavia proposta direttamente dall’Agenzia delle Entrate, agli autonomi residenti in Italia con indice di affidabilità fiscale di almeno 8 punti, senza debiti fiscali superiori a 5.000 euro e con le ultime tre dichiarazioni dei redditi presentate in modo regolare.

A partire dal 2024 questo strumento sarà disponibile anche a chi aderisce al regime fiscale forfettario, tuttavia sarà l’Agenzia delle Entrate a predisporre la proposta per i contribuenti, che potranno aderirvi entro il 31 luglio 2024.

Leggi anche: “Concordato preventivo biennale nella riforma fiscale

Chi potrà accedere all’adempimento collaborativo

Vediamo nel dettaglio chi potrà accedere all’adempimento collaborativo con l’Agenzia delle Entrate successivamente all’approvazione del nuovo decreto. Teniamo in considerazione che per il momento si possono fare solo delle ipotesi, perché si attende l’approvazione definitiva dell’intervento.

I requisiti attualmente applicati sono i seguenti:

Il nuovo decreto aumenterà di fatto quella che è l’attuale lista degli aderenti all’adempimento collaborativo, e andrà a diminuire le sanzioni in caso di mappatura preventiva e comunicazione dei rischi fiscali.

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Tags: Agenzia delle Entrateriforma fiscale