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di Valeria Oggero - 2 Aprile 2024
I codici tributo si utilizzano per pagare diverse imposte di tipo statale, regionale o comunale e ognuno di essi identifica un versamento specifico. Tra ne troviamo uno che si utilizza per pagare una delle principali tasse collegate alla casa: il codice tributo 3944 per il pagamento della Tari.
L’Agenzia delle Entrate nomina infatti questo codice come “TARI – tassa sui rifiuti”, e tutti i cittadini che provvedono al pagamento di questa quota annuale lo utilizzano. Ricordiamo che la Tari è obbligatoria per tutti coloro che producono rifiuti.
Pertanto dovrà essere corrisposta ogni anno in base alla quantità di rifiuti prodotti nella propria abitazione, anche se si vive in affitto, oppure se a produrli è un’impresa o attività commerciale. Ma vediamo come funziona il codice tributo 2944, quando si paga la Tari e chi coinvolge.
Come anticipato questo codice è stato istituito per il pagamento della tassa sui rifiuti da parte dei cittadini. Questa particolare imposta va a finanziare nella pratica la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti presso il Comune in cui si abita oppure in cui si detiene un’attività di impresa.
Viene quindi pagata ogni anno da tutti coloro che producono rifiuti, anche se è presente la raccolta differenziata, in relazione ad appartamenti, case indipendenti, fabbriche, negozi, esercizi commerciali in generale, condomini e così via.
Il codice tributo 3944 va inserito all’interno del Modello F24 per provvedere correttamente al pagamento di questa imposta. Ricordiamo che si tratta di una tassa di tipo comunale, ovvero che i cittadini versano al proprio Comune che riversa poi queste quote a favore del servizio di raccolta e smaltimento.
Come accade per altri tipi di tassi, anche la Tari è obbligatoria, per cui nel caso di mancato pagamento entro le scadenze si può incorrere in conseguenze come sanzioni in denaro.
Come tutti i codici tributo, anche questo serve per effettuare il pagamento di un’imposta, per cui si utilizza inserendolo all’interno di un modello F24 apposito. Ogni cittadino riceve una specifica comunicazione per procedere con il pagamento, da parte del proprio Comune.
Ogni Comune poi stabilisce importi e scadenze specifiche per il pagamento, in base a diversi fattori. Prima della scadenza, il cittadino quindi riceve a casa il bollettino in cui è indicata la cifra da pagare e il codice tributo apposito.
Per versare la Tari è possibile quindi collegarsi al servizio di home banking legato al proprio conto corrente, tuttavia si può anche scegliere di usare un bollettino postale oppure bancario MAV.
Se si sceglie di procedere alla compilazione dell’F24 tramite home banking, bisogna fare attenzione ad inserire tutti i dati necessari al corretto pagamento, come appunto il codice tributo 3944, l’anno di riferimento e i propri dati.
Ricordiamo che l’importo viene determinato dal costo del servizio di raccolta e smaltimento e dalla quantità di rifiuti cumulati, anche in base alla superficie dell’edificio in cui vengono prodotti.
Va evidenziato che in molti casi i Comuni specifici danno la possibilità di provvedere al pagamento non solamente in un unico importo, ma anche a rate. Questo può essere molto utile se la somma è particolarmente alta.
Si può quindi procedere al pagamento anche in 2 o 4 rate durante l’anno, purché una venga pagata a novembre come saldo. Ogni Comune propone delle modalità specifiche o agevolazioni particolari nella rateizzazione, per cui è opportuno informarsi agli uffici preposti o sui siti online.
Il codice tributo 3944 si utilizza sempre per questo tipo di tassa, anche se viene corrisposta a rate dal contribuente. Il codice cambia nel caso in cui bisogna versare delle sanzioni e interessi su somme precedentemente omesse.
L’Agenzia delle Entrate ha previsto anche dei codici tributo specifici nel caso in cui il contribuente abbia omesso un versamento e si trova nella situazione di dover sanare il debito pagando anche sanzioni ed interessi. In questo caso, oltre al codice 3944, bisogna usare anche:
Esistono delle possibilità per i contribuenti di attingere ad agevolazioni specifiche, oltre alla rateizzazione, sul pagamento della Tari. Ogni Comune infatti può liberamente scegliere di applicare degli sconti a categorie particolari di cittadini, ad esempio a coloro che si trovano in una condizione economica svantaggiata.
In questo caso solitamente i beneficiari sono individuati direttamente dal Comune in base agli indicatori ISEE dei nuclei familiari.
Leggi anche: Bonus Tari 2024, a chi spetta e come avere lo sconto sulla tassa sui rifiuti. Le ultime novità
Talvolta può accadere che il bollettino con la comunicazione di pagamento della Tari non arrivi regolarmente al destinatario e che il cittadino quindi non sappia quanto e quando deve effettivamente pagare. Anche se si tratta di un’anomalia non frequente, se capita, il contribuente in questo caso cosa deve fare?
La scelta migliore è quella di rivolgersi direttamente al Comune se durante l’anno tale comunicazione non è arrivata, e chiedere di poter versare quanto dovuto entro i termini previsti. A questo punto si può pagare come di consueto utilizzando il codice tributo 3944.
Si aggiunge alla Tari anche la TEFA, il tributo provinciale per l’esercizio delle funzioni ambientali. Si tratta di una quota che il Comune versa dal 2021 in modo separato dalla tassa sui rifiuti.
Va a finanziare lo svolgimento delle funzioni amministrative della provincia, che riguardano l’organizzazione dello smaltimento, le emissioni e la tutela del suolo.
L’importo è del 5% delle somme prelevate dal Comune per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti ed è versato dallo stesso in caso di gestione diretta.
La sezione del Modello F24 da compilare è quella relativa ad IMU ED ALTRI TRIBUTI LOCALI. Direttamente dal sito dell’Agenzia delle Entrate di seguito alleghiamo un esempio di Modello F24 già compilato con i seguenti dati:
