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IRPEF agricola: imposte dimezzate sui redditi agricoli fra 10 e 15 mila euro

Il Governo trova un accordo per garantire il taglio dell'Irpef per gli agricoltori. Scopriamo cosa cambia per i diretti interessati.


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di - 13 Febbraio 2024

Trovato l’accordo per il taglio dell’Irpef per gli agricoltori. Fino a 10.000 euro salta l’imposta e viene dimezzata per i contribuenti con un reddito compreso tra i 10.000 ed i 15.000 euro. L’esenzione dell’Irpef agricola sostanzialmente si sdoppia: per il 2024 gli agricoltori hanno la possibilità di beneficiarne in misura integrale o parziale, a seconda del proprio reddito.

Questa, in estrema sintesi, risulta essere una delle ultime novità scaturite a seguito delle proteste degli agricoltori. E che, soprattutto, rientrano all’interno di un emendamento che verrà presentato dal Governo nel corso della conversione in legge del Decreto Milleproroghe. L’Esecutivo punta a recepire parte delle richieste degli agricoltori e che sono state avanzate proprio attraverso la protesta dei trattori.

Prima di procedere è bene ricordare che sono diverse le ragioni per le quali è scaturita la protesta degli agricoltori. Tra le prime richieste, che arrivano dal popolo dei trattori, c’è l’annullamento di tutti i patti bilaterali sottoscritti con i Paesi Extra Ue, che starebbero letteralmente massacrando le imprese agricole. A sottolineare questa situazione è Danilo Calvani, uno dei coordinatori del CRA, il Comitato degli Agricoltori Traditi

Ad innescare la protesta dei trattori, in primo luogo, è la concorrenza ritenuta potenzialmente sleale dei produttori extra Ue. Questi operatori, infatti, non sono obbligati a sottostare agli standard di sicurezza alimentare previsti dall’Unione europea.

A preoccupare, inoltre, c’è il problema del giusto prezzo dei prodotti agricoli, che sono condizionati dalla variabile fiscale. In questa sede ci soffermeremo unicamente sugli aspetti fiscali.

Irpef agricola: arriva l’esenzione anche nel 2024

L’articolo 1, comma 44, della Legge n. 232/2016 – conosciuta anche come Legge di Bilancio 2017 – ha introdotto l’esenzione Irpef per i redditi agrari e dominicali, che vengono prodotti direttamente dai coltivatori diretti e IAP. La misura, in un primo momento, era prevista per il triennio 2017-2019. È stata successivamente prorogata di anno in anno.

Sostanzialmente la proroga dell’esenzione Irpef è rimasta uno standard fino alla penultima Manovra, tanto che il rinnovo della misura è contenuto all’interno dell’articolo 1, comma 80 della Legge di Bilancio 2023.

Nella Legge di Bilancio 2024 la mancata riproposizione della misura ha fatto arrivare l’agevolazione alla naturale scadenza. Dal 1° gennaio 2024 sono cessati i suoi effetti per qualcosa come 431.215 lavoratori agricoli autonomi, che sono stati censiti attraverso l’Osservatorio pubblicato dall’Inps nel corso del mese di novembre 2023.

I diretti interessati ne hanno potuto fruire fino allo scorso 31 dicembre 2023: le agevolazioni previste possono, quindi, essere inserite all’interno della Dichiarazione dei Redditi 2024. Questo significa, in altre parole, che l’esclusione dal calcolo della base imponibile ai fini Irpef dei redditi dominicali e agrari prodotti dai coltivatori diretti, almeno sulla carta, avrebbe avuto le ore contate.

Per quanto riguarda i redditi prodotti nel corso del 2024 – e quindi operativamente parlando per quanto riguarda la dichiarazione dei redditi che dovrà essere presentata nel 2025 – le somme appena citate concorreranno al calcolo della base imponibile. Su questo valore sarà necessario andare ad applicare le aliquote Irpef previste sulla base del relativo scaglione di riferimento.

Su questa questione il Governo si è dichiarato pronto ad intervenire, in sede di conversione in legge del Decreto Milleproroghe.

Le novità che verranno introdotte

A seguito dell’incontro che ha visto seduti sullo stesso tavolo i rappresentanti del Governo e le associazioni del settore, è stato annunciato il ripristino dell’esenzione Irpef. Anche se in versione ristretta.

Beneficiano della misura esclusivamente i titolari di redditi fino ad una soglia di 10.000 euro. Sostanzialmente qualcosa come 387.000 aziende. L’obiettivo è quello di evitare che se ne avvantaggino le imprese di dimensioni maggiori.

A seguito del nuovo incontro che si è tenuto il 12 febbraio 2024 presso il Ministero dell’Agricoltura sono emerse ulteriori novità. L’esenzione Irpef spetta anche a quanti siano titolari di un reddito compreso tra i 10.000 ed i 15.000 euro. Ma non risulterà essere integrale. In questo caso ci sarà uno sconto dell’imposta, che dovrebbe essere dimezzata.

Tassazione piena per oltre 430 mila lavoratori agricoli autonomi

Per anni l’agevolazione è stata rinnovata e ha contribuito a dare un sostegno ad un settore da sempre caratterizzato da varie criticità. Tra queste possiamo ricordare i fattori meteorologici e, ultimamente, gli effetti dell’inflazione.

Ma cosa cambia in estrema sintesi d’ora in poi? Per i titolari di redditi superiori alla soglia dei 10.000, con la dichiarazione Irpef 2024 si tornerà alla tassazione ordinaria dei terreni, che sarà basata sulle rendite catastali. Il reddito dominicale dovrà essere rivalutato dell’80% e, in un secondo momento, del 30%. Discorso diverso per il reddito agrario, che dovrà essere calcolato rivalutando la tariffa d’estimo risultante dal catasto del 70%.

Per i coltivatori diretti con un reddito compreso tra i 10.000 ed i 15.000 euro l’imposta dovrebbe risultare dimezzata.

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This post was last modified on 13 Febbraio 2024

Fisco e Tasse
Tags: IRPEF