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di Redazione Lavoro e Diritti - 15 Aprile 2022
La Tari è un’imposta comunale sui rifiuti solidi urbani che deve essere versata da tutti coloro che a qualsiasi titolo (proprietario, usufruttuario, locatario) detengono o dispongono di un immobile suscettibile di produrre rifiuti urbani.
Ma vediamo nello specifico chi è soggetto al pagamento della Tari, come si effettua il calcolo, le scadenze da rispettare per il versamento dell’imposta, come può essere versata, le sanzioni in caso di mancato pagamento nei termini di scadenza e i casi in cui è possibile ottenere delle esenzioni o riduzioni.
Quindi, presupposto necessario per l’applicazione dell’imposta non è tanto la proprietà quanto l’effettiva detenzione di locali o di aree scoperte situate sul territorio comunale e che potenzialmente sono suscettibili di produrre rifiuti. In caso di multiproprietà (ossia quando esistono più proprietari dello stesso immobile) o in caso di una pluralità di detentori tutti sono solidalmente responsabili del versamento del tributo.
Ciò significa che se un soggetto ha locato un proprio immobile a più persone, il Comune può richiedere l’intero pagamento della Tari ad uno solo di essi, salvo il diritto di quest’ultimo di richiedere successivamente a ciascuno dei coinquilini il pagamento delle rispettive quote spettanti ad ognuno. La Tari non deve essere invece versata sulle pertinenze dell’immobile a uso abitativo (balconi, terrazze, posti auto scoperti) o aree comuni condominiali quali scale, androni e ascensori.
Per procedere al calcolo della Tari è necessario come prima cosa sapere che esiste una parte fissa ed una variabile. La quota fissa viene calcolata moltiplicando il numero dei metri quadri del locale (comprensivo delle pertinenze) per la tariffa fissa unitaria. Quella variabile dipende dal numero degli occupanti. Per fare un esempio pratico: la tariffa fissa unitaria applicata dal comune, sulla base di un numero di occupanti pari a 3, per l’anno 2018, è pari a all’1,87797 per metro quadrato.
Il detentore di un’abitazione di 100 metri quadri dovrà moltiplicare 100×1,87797 ottenendo 187,797 a cui andrà aggiunta la quota variabile che per un numero di occupanti pari a 3 è di 128,5899. Quota fissa e variabile andranno poi sommati 187,797+128,5899= 313,3869 (questa sarà l’importo dovuto a titolo di Tari).
Le scadenze per il versamento della Tari variano da Comune a Comune ma nella maggior parte dei casi si prevedono tre rate:
Se erroneamente è stato pagato un importo non dovuto o una somma in eccesso il contribuente può richiedere il rimborso utilizzando l’apposito modulo e indicando:
La Tari va versata entro le scadenze stabilite dai vari Comuni utilizzando tre diverse modalità di pagamento differenti:
Chi non effettua il pagamento entro i termini stabiliti, va incontro ad interessi e sanzioni. Queste sono notevolmente ridotte in caso di ravvedimento operoso ossia quando il contribuente pur non versando l’importo entro i termini lo fa entro un anno dalla scadenza. Infine dopo l’anno le sanzioni sono molto più salate. Ma vediamo nello specifico cosa succede in caso di mancato versamento nei termini, ovvero se il provvedimento avviene:
Molti Comuni prevedono per i propri cittadini la possibilità di ottenere una riduzione sull’impoto da versare a titolo di Tari, tra cui:
Inoltre, i regolamenti di alcuni Comuni prevedono ulteriori ipotesi di riduzione o esenzione dal tributo nel caso di immobili occupati da un’unica persona: