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Concorsi pubblici e titoli di preferenza: quali sono e finalità. Analisi e lista completa

I titoli di preferenza nei concorsi pubblici servono ad assegnare un posto di lavoro nella PA, a parità di titoli e merito. Lista completa.


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di - 12 Aprile 2021

Le regole in tema di concorsi pubblici – si sa – sono assai dettagliate, e a parte un corpus per così dire generale, nel dettaglio variano a seconda della tipologia di posti di lavoro assegnati ai vincitori della selezione.

Tutti coloro che intendono cimentarsi con i concorsi pubblici, debbono sapere in anticipo che si tratta di un ambiente assai competitivo e nient’affatto semplice. Come ben noto, infatti, la maggior parte dei concorsi pubblici statali o delle amministrazioni locali – come ad es. i Comuni – vedono in lizza moltissimi iscritti, per pochissimi posti. Per avere chance di superare uno dei concorsi pubblici banditi delle Pubbliche Amministrazioni, è scontata l’essenzialità di essere ben preparati e ferrati anche sulle ultime novità normative.

Non solo: è importante aver ben chiare le regole di funzionamento del concorso, come ad es. quelle relative ai cosiddetti titoli di preferenza. Che cosa sono in concreto? Perchè sono così rilevanti nella selezione? Scopriamolo di seguito.

Titoli di preferenza nei concorsi pubblici: il D.P.R. n. 487 del 1994 come fonte di riferimento

Prima di soffermarci sui titoli di preferenza per vederli da vicino, non possiamo non rimarcare che oggigiorno la normativa principale di riferimento per i concorsi pubblici è il D.P.R. n.487 del 1994. Si tratta di una vera e propria fonte-guida, nella quale sia ‘gli addetti ai lavori’ che i candidati ai concorsi stessi, possono trovare tutte le norme rilevanti sull’accesso all’impiego nelle PA e sulle modalità di svolgimento dei concorsi pubblici.

Le tipologie di concorso previste dal legislatore

In particolare, sulla scorta delle regole contenute in questo regolamento, i concorsi possono pubblici essere catalogati come di seguito esposto:

Proprio negli ultimi giorni, il neo ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, ha annunciato quella che definisce una ‘piccola rivoluzione‘ negli uffici delle Amministrazioni: in vista un possibile pensionamento anticipato dei dipendenti pubblici e un maxi-piano assunzioni di forze fresche, con tanti posti a concorso nei prossimi mesi.

Titoli di preferenza: che cosa sono?

Il citato DPR n.487 del 1994 regola  – lo abbiamo rimarcato – l’accesso agli impieghi nelle Pubbliche Amministrazioni. In particolare, all’art. 5, comma 4, si occupa dei titoli che “danno diritto alla preferenza a parità di merito“.

In buona sostanza, parafrasando quanto nel testo del suddetto regolamento, a parità di merito, entrano in gioco i cd. titoli di preferenza, ossia alcune particolari condizioni nelle quali se i cittadini candidati rientrano, possono di seguito contare su una  preferenza nell’assegnazione del posto.

In sintesi, se due o più candidati ad un certo punto della selezione, hanno lo stesso punteggio numerico in graduatoria, il candidato che può vantare titoli di preferenza, potrà avere la precedenza nell’assegnazione del posto di lavoro, rispetto ai candidati senza detti titoli. I titoli di preferenza subentrano dunque laddove vi sia una situazione di parità di merito e parità di titoli (ad es. laurea triennale).

La differenza tra riserva di posti e titoli di preferenza

Attenzione però a non confondere il concetto di titoli di preferenza con quello di riserva dei posti nella PA, anch’esso rilevante nell’ambito dei concorsi pubblici. La riserva consiste in un certo numero di posti assegnati soltanto a specifiche categorie di cittadini, come ad es. personale interno, volontari delle Forze Armate o categorie protette. Le percentuali di riferimento, in tema di quote di riserva, sono fissate dalla legislazione vigente.

La PA è dunque tenuta ad assumere persone disabili nella quota d’obbligo di legge. Anzi, per le assunzioni nel pubblico impiego, per cui è obbligatoria svolgere la prova selettiva – ossia il concorso pubblico – i soggetti con disabilità iscritte nelle liste speciali, hanno diritto alla riserva dei posti, ma nei limiti della complessiva quota d’obbligo e fino al 50% dei posti in concorso. Così dispone l’art. 7, comma 2 della legge n. 68 del 1999, che reca norme sul diritto al lavoro dei disabili.

Quali sono i titoli di preferenza nei concorsi pubblici: ecco la lista

Poco sopra, abbiamo ricordato che a parità di titoli (ad es. diploma di maturità) e a parità di merito (stesso esito delle prove selettive) la priorità tra candidati è definita dai cd. titoli di preferenza. Ma quali sono in concreto? Vediamoli nella sintetica lista che segue:

Gli ulteriori sotto-criteri di riferimento

Come si può notare, la lista di coloro che possono far valere detti titoli di preferenza è assai ampia. Ma non è finita qui: infatti, in ipotesi di ulteriore parità, la preferenza per l’assegnazione di un certo posto di lavoro è definita da uno di questi tre criteri supplementari:

Concludendo, ricordiamo altresì che i candidati interessati, possono sfruttare i titoli di preferenza, senza dover contestualmente essere in stato di disoccupazione o essere iscritti al centro per l’impiego del proprio territorio.

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Tags: Concorsi Pubblici