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di Daniele Bonaddio - 12 Luglio 2018
L’assegno di ricollocazione 2018 conosciuto anche con l’acronimo di Adr è entrato a regime dal 14 maggio, vediamo cos’è e come funziona in questa guida; infine vediamo alcune FAQ che vengono aggiornate sul sito ANPAL. Con l’articolo 23 del Decreto Legislativo n. 150/2015, è stata introdotta questa misura di politica attiva. E’ un assegno per i disoccupati spendibile per la propria riqualificazione e reinserimento lavorativo. Si può quindi usare a scelta del beneficiario presso i Centri per l’impiego, le Agenzie del Lavoro e gli altri Enti accreditati. L’assegno può essere richiesto al momento dai soggetti percettori di NASpI da almeno 4 mesi, tramite accordo di ricollocazione o in alcun casi dai percettori di reddito di inclusione.
Si passa pertanto da un aiuto economico ed un sostegno quasi esclusivamente reddituale, ad un mezzo rivolto soprattutto a reinserire socialmente e lavorativamente i soggetti beneficiari. Come funziona la misura? Chi ne ha diritto? A quanto ammonta l’assegno? Vediamolo nel dettaglio.
I soggetti ai quali è rivolto l’assegno di ricollocazione sono:
L’Assegno viene attribuito a coloro che ne facciano richiesta:
L’Adr sarà attribuito a coloro che ne facciano richiesta:
A tali soggetti sarà riconosciuto l’assegno individuale di ricollocazione, che sarà:
È necessario, per fruire legittimamente del benefico, che il servizio sia richiesto entro due mesi dalla data di rilascio dell’AdR. Esso avrà una durata massima di sei mesi (prorogabile nel caso in cui non sia stato consumato l’intero ammontare dell’assegno, per altri sei mesi). Nel caso in cui il servizio non sia richiesto entro due mesi dalla data di rilascio dell’assegno, si avrà decadenza dallo stato di disoccupazione e dalla prestazione a sostegno del reddito.
Al maturare delle condizioni per poter accedere all’assegno di ricollocazione, il sistema informativo unitario farà in modo di inviare un avviso al potenziale destinatario, descrivendone il funzionamento. Il potenziale destinatario dovrà comunque farne richiesta tramite sito ANPAL o CpI.
In caso di rilascio dell’assegno da parte del Cpi (dopo gli opportuni controlli) il destinatario avrà precisi oneri:
L’importo del Assegno di ricollocazione 2018 varia in funzione della tipologia di contratto instaurato e dell’esito della profilazione. Le tipologie contrattuali ammessi sono:
Tipologia contrattuale | Valore minimo AdR | Valore massimo AdR |
Contratto a tempo indeterminato (compreso apprendistato) | 1000 euro | 5000 euro |
Contratto a termine superiore o uguale a 6 mesi | 500 euro | 2500 euro |
Contratto a termine compreso superiore o uguale a 3 mesi e fino a 6 mesi (*) | 250 euro | 1250 euro |
(*) Solo per le Regioni “meno sviluppate”
Com’è possibile notare dalla tabella, il valore dell’AdR varia da un importo minimo ad un massimo che dipende dall’indice di profilazione che può assumere un valore compreso tra:
Come detto sopra, ad oggi possono fare domanda di AdR i beneficiari di NASpI disoccupati da almeno 4 mesi. Molti disoccupati riceveranno pertanto l’avviso e potranno seguire le istruzioni riportate.
Comunque anche se l’avviso non dovesse arrivare si potrà richiedere l’assegno direttamente sul sito ANPAL seguendo questo link oppure presso i Centri per l’Impiego. Pertanto il disoccupato dovrà attivarsi per riceverlo.
Come anticipato in premessa riportiamo le FAQ sull’assegno di ricollocamento; l’elenco è stato aggiornato con aggiunte e modifiche di domande frequenti in data 9 luglio 2018.