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Decreto Fiscale collegato alla Manovra 2024, testo in Gazzetta ufficiale

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto fiscale collegato alla Manovra 2024. Scopriamo quali sono le principali misure previste.


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di - 20 Ottobre 2023

Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 244 del 18 ottobre 2023 il Decreto Legge n. 145/2023, recante Misure urgenti in materia economica e fiscale, in favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili e noto anche come Decreto Fiscale collegato alla Manovra 2024.

Entrando un po’ più nel dettaglio, il Decreto Legge n. 145 del 18 ottobre 2023, contiene diverse importanti misure urgenti in materia economica e fiscale fra cui le più popolari sono certamente la rateizzazione dell’acconto IRPEF di fine novembre per le Partite IVA, la rivalutazione delle Pensioni, il rinnovo dei contratti statali e il bonus part-time ciclico verticale. Vediamo i dettagli.

Decreto Fiscale collegato alla Manovra 2024: le principali misure

Il provvedimento contiene alcune misure particolarmente importanti, tra le quali, ad esempio, rientra il rinvio degli acconti di novembre delle imposte indirette. Ci stiamo riferendo alla tanto annunciata proroga degli acconti delle imposte dirette, che i titolari di partita Iva devono versare entro e non oltre il mese di novembre 2023. Per i contribuenti con un fatturato fino a 170.000 euro il versamento slitta al 16 gennaio 2024, che può essere effettuato in un’unica soluzione o in cinque rate mensili.

È bene ricordare e sottolineare, che questo rinvio coinvolge solo alcune partite Iva – ossia quelle con dei ricavi inferiori a 170.000 euro – e solo una parte dei versamenti. Sono esclusi, infatti, i contributi ed i premi Inail.

Leggi anche: Acconto Irpef di novembre a rate per le partite IVA: ecco cosa cambia

Anticipo della rivalutazione delle pensioni

Sicuramente una delle novità più importanti che arrivano insieme alla Manovra 2024 è costituita dalla mini rivalutazione – anche se sarebbe più corretto dire del conguaglio di quella mancata rispetto al 2022 – delle pensioni. L’aumento previsto è pari ad uno 0,8% che non era stato conteggiato negli assegni previdenziali che i diretti interessati percepiscono quest’anno. Una procedura standard prevede che questi aggiustamenti arrivino ogni anno a gennaio: la perequazione effettiva, in questo modo, viene riallineata a quella programmata.

Cosa cambia per i pensionati in questo modo? L’Esecutivo, in estrema sintesi, ha voluto anticipare il conguaglio delle pensioni attraverso questa piccola rivalutazione degli importi erogati quest’anno, facendo decorrere gli aumenti dal 1° dicembre 2023 invece che dal 1° gennaio 2024.

Leggi anche: Aumento pensioni, il conguaglio della rivalutazione potrebbe arrivare già nel 2023

Bonus part-time ciclico verticale

Sempre grazie al Decreto Fiscale legato alla Manovra 2024 anche per l’anno in corso viene ufficialmente riconosciuto il bonus part-time da 550 euro, che viene pagato una tantum direttamente dall’Inps ai dipendenti che hanno sottoscritto un contratto a tempo parziale ciclico verticale nel corso del 2022.

Il contributo viene versato nel caso in cui questi contratti abbiano previsto alcuni periodi di sospensione continuativa, che sia durato almeno un mese.

Per poter accedere al bonus i lavoratori non devono essere titolari della Naspi o di una pensione.

Leggi anche: Bonus 550 euro INPS per il part time verticale: le ultime novità

Rifinanziata la Nuova Sabatini 2024

Arriva il tanto auspicato e richiesto rifinanziamento dalla Nuova Sabatini. Senza dubbio questa è una delle operazioni più importanti che sono ruotate intorno alla Manovra 2024. Sono stati stanziati altri 50 milioni di euro di incentivi, che le imprese hanno la possibilità di investire in nuovi macchinari e in progetti green.

È bene ricordare che la Nuova Sabatini è una misura riservata alle micro, alle piccole e alle medie imprese, indipendentemente dal settore produttivo nel quale operano. Sono compresi l’agricoltura e la pesca. Non rientrano, invece, le attività finanziarie e quelle assicurative. E nemmeno quelle legate all’esportazione o per degli interventi che utilizzino prevalentemente dei prodotti interni rispetto a quelli di importazione.

Bonus Ricerca e Sviluppo

Il Decreto Fiscale legato alla Manovra 2024, inoltre, ha introdotto una proroga per l’obbligo di rimborso del credito d’imposta per le attività di ricerca e sviluppo del quale le imprese hanno indebitamente fruito. La domanda è stata posticipata al 30 giugno 2024 dal precedente 30 novembre 2023, mentre il pagamento è stato posticipato al mese di dicembre 2024.

Ad essere interessate dalla proroga sono le somme che sono state maturate nei vari periodi d’imposta compresi tra il 1° gennaio 2015 ed il 31 dicembre 2019, con l’indebito utilizzo in compensazione fino al 22 ottobre 2021.

Non è la prima volta che viene effettuato questo rinvio, ma viene ripetuto nel tempo. L’intenzione è quello di andare incontro alle esigenze delle imprese.

Imprese energia: il prelievo

Di particolare importanza è anche il prelievo sugli extra profitti delle imprese di energia. Questa tassa – che costituisce a tutti gli effetti un contributo di solidarietà contro il caro bollette – è stata istituita attraverso la Legge 197/2022.

Sono stati rimodulati, però, gli importi che dovranno essere versati: è stato escluso dal reddito il 30% degli accantonamenti in sospensione d’imposta e versati.

Aumento stipendio dipendenti pubblici

Grazie al decreto fiscale collegato direttamente alla Manovra 2024 c’è anche il tanto atteso aumento degli stipendi, che è strettamente connesso con il rinnovo dei contratti pubblici.

Accise sui carburanti

Viene introdotta, inoltre, una riduzione delle accise sui prodotti energetici usati come carburanti o combustibili per il riscaldamento civile.

Il taglio delle accise, però, arriverà solo e soltanto nel momento in cui dovesse arrivare un aumento del prezzo internazionale del greggio rispetto alla media del mese precedente.

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Tags: governoLegge di Bilancio 2024