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di Daniele Bonaddio - 13 Gennaio 2020
Dopo lo stop dello scorso anno, il governo ristabilisce – per l’anno 2020 – le agevolazioni contributive in favore dei giovani imprenditori agricoli. Lo sgravio è rivolto agli Imprenditori Agricoli Professionali (IAP) e Coltivatori Diretti (CD), che abbiano un’età anagrafica inferiore a 40 anni, i quali si iscrivono per la prima volta gestione contributiva agricola. L’iscrizione deve essere effettuata nel periodo che va dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020.
La novità, prevista dalla Legge di Bilancio 2020, ha l’obiettivo di promuovere forme di imprenditoria in agricoltura e ridurre al contempo il carico contributivo previdenziale in tale settore. Vediamo quindi nel dettaglio quali sono le caratteristiche per fruire dell’incentivo contributivo in trattazione.
Come accennato in premessa, l’agevolazione contributiva per i giovani imprenditori agricoli non è una nuova misura introdotta dal governo, poiché è stata già prevista nel 2018 dalla Legge di Bilancio 2018 (Legge 205/2017). Tuttavia, per mancanza di fondi la misura non è stata replicata per lo scorso anno. Quindi, la Manovra 2020 ha ripreso l’incentivo e reso applicabile per l’anno in corso ma con lacune modifiche.
Innanzitutto, si precisa che trattasi di uno sgravio pari al 100% dei contributi accreditati presso l’Assicurazione generale obbligatoria (Ago) per l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti (Ivs). Inoltre, a differenza dello scorso anni, la durata è biennale e non triennale.
L’incentivo, inoltre, non è cumulabile con altri esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento previsti dalla normativa vigente.
L’esonero riguarda:
Ciò significa che non sono oggetti di sgravio:
Per poter fruire dell’agevolazione INPS, gli imprenditori agricoli devono essere in regola con gli obblighi contributivi, quindi bisogna essere in possesso di un Durc regolare. Inoltre, risulta necessario osservare:
Altro aspetto da non tralasciare riguarda i limiti previsti dai regolamenti (UE) n. 1407/2013 (rego2013121801407) e n. 1408/2013 della Commissione, del 18 dicembre 2013. Stiamo parlando, nello specifico degli aiuti “de minimis” pari, per il settore della produzione primaria dei prodotti agricoli, a 15.000 euro.
Sempre in materia di agricoltura, il comma 504 ha inserito una disposizione per favorire lo sviluppo dell’imprenditoria femminile in agricoltura.
In particolare, sono concessi mutui a tasso zero – nel limite di 300.000 euro e per una durata massima di 15 anni – in favore di iniziative finalizzate allo sviluppo o al consolidamento di aziende agricole condotte da imprenditrici attraverso investimenti nel settore agricolo e in quello della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.