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ISEE sbagliato e accesso indebito ai bonus: quali sono le conseguenze

Cosa succede se, per richiedere un bonus allo stato o all'INPS, si presenta un ISEE sbagliato? Conseguenze e soluzioni.


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di - 14 Settembre 2023

L’ISEE, ovvero l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, è un valore importantissimo che va ad indicare qual è la situazione economica complessiva di un nucleo familiare, ovvero prende in considerazione tutti i guadagni dei componenti della famiglia, ma anche ciò che riguarda il patrimonio.

Avere a disposizione questo valore è utile in diverse circostanze, ed è obbligatorio per procedere ad esempio a chiedere l’accesso a determinati bonus, erogati dallo Stato, dall’INPS o da altri enti specifici. Le famiglie che intendono beneficiare di alcune indennità, sussidi e sostegni economici, devono infatti dimostrare generalmente di avere un ISEE basso, per potervi accedere.

Questo valore è importante ad esempio per avere accesso al bonus per l’asilo nido, al bonus bollette automatico per le famiglie in difficoltà, all’Assegno Unico per i figli, e a diversi altri sostegni. Ma cosa succede se si riceve uno di questi bonus, ma l’ISEE in realtà è sbagliato? Cerchiamo di fare chiarezza nell’articolo.

ISEE 2023: a quali bonus si può accedere

L’ISEE è un valore molto utile per accedere ad alcuni tipi di sostegni, anche nel 2023. Abbiamo indicato qui di seguito alcune delle principali misure per cui viene richiesto ai beneficiari di presentare questo valore aggiornato e corretto:

Questi sono solo alcuni dei sostegni a cui è possibile accedere presentando un valore ISEE corretto. Questo indicatore serve anche per calcolare qual è il pagamento delle tasse universitarie per chi frequenta un ateneo italiano, oppure per accedere a particolari riduzioni nei ticket sanitari.

ISEE sbagliato: quali sono le sanzioni

Molti bonus oggi sono disponibili solamente presentando l’ISEE corretto, il cui calcolo si può richiedere anche presso un centro CAF. Per calcolare questo valore la famiglia deve disporre di diversi documenti e attestazioni sulla situazione reddituale di ogni componente, come la DSU, documento di identità e tessera sanitaria di tutti i componenti, i dati relativi al mutuo o all’affitto, le targhe dei mezzi posseduti, estratti conto bancari e informazioni di tipo patrimoniale.

Raccogliere tutti questi dati può essere piuttosto complesso, per cui si consiglia l’assistenza di un centro CAF o di un patronato. Sbagliarsi infatti può comportare diverse conseguenze, non positive se si intende accedere a qualche bonus di sostegno economico.

Ma cosa succede se ci si accorge solo in un momento successivo di un errore, ovvero quando già si sta ricevendo un bonus? Generalmente gli enti preposti applicano dei controlli, e possono segnalare eventuali incongruenze alla famiglia specifica.

Se la DSU è errata, quindi l’ISEE è sbagliato, si rischiano sanzioni che possono arrivare anche a cifre importanti, da 5.000 a 25.000 euro, in base al sostegno ricevuto indebitamente. Va considerato che la sanzione amministrativa non può superare il triplo del beneficio economico ricevuto a seguito della presentazione dell’ISEE.

Inoltre, se il bonus percepito indebitamente supera la cifra di 3.999,96 euro, oltre alla sanzione amministrativa si può rischiare, in casi gravi, anche la reclusione. Le somme percepite in modo illecito vengono poi recuperate dall’ente preposto o dall’Agenzia delle Entrate, e in definitiva si rischia di perdere l’accesso a questi sostegni.

Cosa fare per correggere un ISEE sbagliato

Se si è ancora in tempo per correggere un ISEE sbagliato, si può procedere in due modi distinti:

Ad oggi è possibile presentare la DSU, per il calcolo dell’ISEE, anche in autonomia, tramite precompilata, tuttavia si consiglia, soprattutto per i meno esperti con gli strumenti informatici, di procedere sempre chiedendo l’assistenza di un esperto, come un commercialista, un centro CAF o un patronato.

Se invece a causare l’errore è stato un intermediario, l’interessato può segnalare la situazione e inviare così una diffida al centro CAF o all’intermediario di riferimento, e chiedere eventualmente il risarcimento dei danni.

Un ulteriore chiarimento è necessario sull’obbligatorietà dell’ISEE: presentare questo valore ogni anno non è obbligatorio per tutti, ovvero si deve procedere solamente nel caso in cui si desidera ricevere un sostegno dallo stato o da un altro ente.

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Tags: isee