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Legge di Bilancio 2021: le principali misure su pensioni, lavoro e welfare

È stato approvato il 16 novembre il ddl Legge di Bilancio 2021. Sintesi delle principali misure in materia di lavoro, pensioni e welfare.


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di - 18 Novembre 2020

Si apre definitivamente il cantiere della Legge di Bilancio 2021. Infatti, il Consiglio dei ministri riunitosi il 16 novembre 2020, ha approvato in via definitiva il disegno di legge della Manovra 2021 che ora passerà all’esame del Parlamento per la definitiva approvazione entro il 31 dicembre.

Dunque, in attesa che il disegno di legge compia il suo iter legislativo, è opportuno effettuare una prima sintesi delle principali novità previste su pensioni, lavoro e welfare nella ex legge di stabilità 2021.

Legge di Bilancio 2021: misure su pensioni, lavoro e welfare

Molte le novità in materia di pensioni, lavoro e welfare: dal blocco dei licenziamenti fino a fine marzo 2021, alla proroga dell’Ape sociale e opzione donna per il prossimo anno, passando per la nuova decontribuzione per le lavoratrici.

Ape sociale e Opzione donna: proroga per il 2021

In tema di pensioni, l’Esecutivo intende differire – anche per il 2021 – i due istituti dell’Ape sociale e dell’Opzione donna. Si ricorda, al riguardo che trattasi di meccanismi che consentono ai lavoratori di pensionarsi in anticipo rispetto alla pensione di vecchiaia.

In particolare, l’Ape sociale è accessibile maturando almeno 63 anni d’età, oltre a 30 anni di contributi minimi, da raggiungere entro il 31 dicembre 2020. Inoltre è necessario versare in condizione di difficoltà.

L’Opzione donna, invece, è concessa al raggiungimento di:

entro il 31 dicembre 2020.

Blocco dei licenziamenti: proroga fino a fine marzo

Il Governo ha accolta la richiesta dei sindacati e intende prorogare il blocco dei licenziamenti fino al 31 marzo 2021. Sono esclusi dalla proroga i casi di cessazione di attività, fallimento o accordo aziendale con i sindacati più rappresentativi a livello nazionale sugli esodi incentivati.

Incentivi assunzioni: tutte le misure

In tema di incentivi per le assunzioni, il Governo intende intervenire su più punti.

Innanzitutto, intende inserire una misura per favorire l’occupazione femminile. Quindi, per il biennio 2021-2022 i datori di lavoro possono assumere donne con uno sgravio contributivo totale fino a 6.000 euro annui.

Attenzione però: le assunzioni devono comportare un incremento occupazionale netto. Tale dato deve essere alcolato sulla base della differenza tra:

Viene prorogato, inoltre, l’esonero parziale dei contributi previdenziali e assistenziali a carico dei datori di lavoro privati per i lavoratori dipendenti, scattato sperimentalmente tra ottobre e dicembre 2020. Il differimento dura fino al 30 giugno 2021.

Inoltre, nel Mezzogiorno lo sgravio contributivo varrà per un altro anno per l’assunzione di lavoratori con meno di 36 anni.

Contratti a tempo determinato: deroga al Decreto Dignità

In tema di istituti contrattuali, l’Esecutivo vuole derogare al “Decreto Dignità”, confermando quindi le norme intraprese durante il lockdown, fino al 31 marzo 2021. Pertanto, è possibile prorogare per un massimo di 12 mesi e per una sola volta, senza l’indicazione delle causali stabilite dal D.Lgs. n. 81/2015.

Sul versante dei contratti a termine, fino al 31 marzo 2021 viene confermata la deroga al Decreto Dignità: si possono rinnovare o prorogare, per un massimo di 12 mesi e per una sola volta, senza l’indicazione delle causali stabilite dal D.Lgs. n. 81/2015.

Bonus natalità e assegno unico: le novità

La Manovra Finanziaria tocca anche il bonus natalità. Infatti, l’agevolazione economica è prorogata anche per il 2021. Essa varia da 80 euro a 160 euro e viene erogato mensilmente dall’INPS Da luglio 2021, invece, la misura verrà assorbita dall’assegno unico per i figli.

Ammortizzatori sociali: verso la riforma

Si è discusso molto in questi mesi anche di una riforma degli ammortizzatori sociali. A tal fine, la Legge di Bilancio prevede un fondo pari a 500 milioni di euro.

Inoltre, scatta una nuova proroga della “cassa integrazione Covid” per un massimo di 12 settimane. I periodi di fermo devono essere collocati:

Cuneo fiscale: stabilizzazione del taglio al cuneo fiscale

In tema di riduzione della pressione fiscale, vien stabilizzato il taglio al cuneo fiscale per i redditi da lavoro dipendente, compresi tra 28.000 e 40.000 euro, che altrimenti sarebbe terminato a fine anno.

Pensione part-time verticale ciclico: cambio dei requisiti

L’intera durata del contratto di lavoro a tempo parziale verticale ciclico, che prevede periodi non interamente lavorati, è riconosciuta utile ai fini del raggiungimento dei requisiti di anzianità lavorativa per l’accesso al diritto a pensione.

A tal fine, il numero delle settimane da assumere ai fini pensionistici si determina rapportando il totale della contribuzione annuale al minimale contributivo settimanale.

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Tags: Legge di Bilancio 2024