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Nuovo DPCM Conte del 3 novembre 2020: Italia divisa in tre aree

In vigore il 6 novembre 2020 le nuove restrizioni imposte dal Nuovo DPCM Conte del 3 novembre 2020. Cosa si può e cosa non si può fare.


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di - 5 Novembre 2020

Via libera al nuovo DPCM Conte del 3 novembre 2020. Si tratta del terzo provvedimento nel giro di poche settimane; a causa dell’innalzarsi della curva epidemiologica, il Governo è stato costretto a introdurre misure sempre più restrittive. Il DPCM del 3 novembre 2020, infatti, sostituisce le misure adottate recentemente dal 24 ottobre 2020, e sarà operativo dal 6 novembre 2020 al 3 dicembre 2020.

Questa volta, però, il Governo divide l’Italia in tre “aree di rischio”, differenziando così le misure restrittive. In pratica, vi sono tre zone:

Ogni regione è inserita in una delle tre zone, in relazione all’andamento del contagio e alla capacità degli ospedali a accogliere i soggetti malati di Copvid-19. Nella zona gialla rientrano: Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Molise, Marche, Provincia di Trento e Bolzano, Sardegna, Toscana, Umbria e Veneto. Fanno parte della zona arancione: Puglia e Sicilia. Infine, rientrano nella zona rossa: Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta.

Nella “zona gialla” valgono le norme generali del Dpcm, senza alcuna ulteriore restrizione. Nelle due restanti zone, invece, vi sono misure molto restrittive simili a quelle intraprese nel lockdown generalizzato nei mesi scorsi. Per circolare nella zona rossa servirà anche l’autocertificazione.

Ma andiamo in ordine e vediamo i punti salienti del nuovo DPCM 3 novembre 2020. Ecco cosa si può e non si può fare nelle tre zone di rischio.

Nuovo DPCM Conte del 3 novembre 2020: coprifuoco nazionale e centri urbani

Innanzitutto, il nuovo DPCM prevede – a livello nazionale – un coprifuoco dalle ore 22:00 alle ore 5:00. Pertanto, in tali fasce orarie è consentito spostarsi esclusivamente per comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute.

In ogni caso, come di consueto, il premier raccomanda di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati. Ciò contribuirebbe solamente a peggiorare la diffusione epidemiologica del virus. Sono esentati chiaramente le esigenze lavorative, di studio, i motivi di salute, le situazioni di necessità.

Attenzione anche alle strade e piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento: in queste aree, specifica il decreto, possono essere disposte per tutta la giornata o in determinate fasce orarie la chiusura al pubblico. Resta salva la possibilità di accesso e deflusso, agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private.

Traporti e spostamenti

Diminuisce drasticamente la capienza dei passeggeri sui mezzi pubblici del trasporto locale e sui trasporti ferroviari regionali. Infatti è consentito un coefficiente di riempimento non superiore al 50%. È escluso il trasporto scolastico dedicato.

Per quanto concerne gli spostamenti occorre effettuare un distinguo in relazione alle tre zone. Per la zona gialla non ci sono limitazione. Ma bisogna ricordarsi sempre che alle 22:00 scatta il coprifuoco nazionale. Nella zona arancio è vietato sostarsi tra regioni e comuni. In altre parole è possibile spostarsi solamente nel proprio comune fino alle ore 22:00. Infine, nella zona rossa è vietato ogni spostamento, sia quello tra regioni che quello all’interno nel territorio stesso.

Tuttavia, esistono delle eccezioni agli spostamenti che valgono in tutti tre i casi. Infatti è possibile spostarsi per:

Inoltre è possibile attraversare una regione arancione o rossa per raggiungere una regione in zona gialla. Ok allo spostamento anche per assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti in cui la stessa è consentita.

Scuola

Anche per la scuola occorre distinguere tra zona gialla, arancio e rossa. Nella zona gialla, la didattica avviene a distanza per le scuole secondarie di secondo grado (le scuole superiori).

Diversamente, le lezioni si svolgono in presenza per le scuole dell’infanzia, elementari e medie. Stessa situazione per la zona arancio.

Per la zona rossa, invece, didattica a distanza a partire dalla seconda media. In presenza, invece, i nidi, scuole dell’infanzia, elementari e prima media.

Bar e ristoranti

Altro capitolo importane è la ristorazione (pub, bar, caffetterie, gelaterie, pasticcerie, ecc.). In particolare,

In ogni caso, per tutte e tre le aree resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio e, fino alle ore 22:00. È vietata la consumazione sul posto o nelle adiacenze.

Ulteriori chiusure nelle zone rosse

Nella zona rossa sono sospese anche:

Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie, le parafarmacie, barbieri e parrucchieri.

Sempre nella zona rossa, non è possibile svolgere attività sportive, anche svolte nei centri sportivi all’aperto. È possibile, invece, muoversi da soli in prossimità della propria abitazione purchè comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona. Naturalmente è necessario indossare la mascherina

Stop ai concorsi pubblici

Niente concorsi pubblici e privati e quelli di abilitazione all’esercizio delle professioni. Fanno eccezione in concorsi in cui la valutazione dei candidati sia effettuata:

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Tags: coronavirus