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di Iolanda Piccirillo - 27 Novembre 2017
A seguito dell’accordo tra Governo e Sindacati, il nuovo pacchetto delle pensioni passa in Senato per l’approvazione definitiva.
Tra le novità più importanti, l’accordo sui lavori gravosi ed usurante e un primo stop dell’innalzamento dell’età per le pensioni di vecchiaia e anticipata.
In queste settimane ci siamo occupati con particolare attenzione di tutti i passi in avanti sulla riforma delle pensioni e dei punti che più hanno trovato ostacolo rispetto ad un accordo definitivo tra Governo e Sindacati.
In particolare, tra i temi più discussi vi era l’aspettativa di vita e un meccanismo di adeguamento delle pensioni di vecchiaia oltre i 67 anni. Ebbene, è proprio su questo primo e importante punto che è stato trovato l’accordo tra Governo e Sindacati e che nel successivo passaggio alla Commissione Bilancio al Senato ha trovato il primo si.
E’ stato deciso, infatti, di sospendere per il 2018 l’innalzamento dell’età per le pensioni di vecchiaia e anticipata. L’adeguamento alla speranza di vita delle pensioni, non è però del tutto annullato ma solo rinviato per il successivo triennio.
Inoltre, saranno istituite due commissioni con il compito di analizzare le principali professioni lavorative in Italia e stabilire quali nuove categorie possano essere incluse dallo stop all’innalzamento dell’età delle pensioni in base alla speranza delle vita a partire dal 2021.
Altro importante passo in avanti ad ottenere anche l’ok dalla Commissione Bilancio al Senato è rispetto alle attuali categorie lavorative che sono escluse da futuri innalzamenti sull’età delle pensioni.
Si tratta di 15 categorie per le quali sarà confermato il suddetto esonero e che dovrebbe interessare solo per quest’anno, circa 14600 lavoratori. Tra le principali categorie coinvolte? Eccone un elenco indicativo:
Per richiedere la pensione ed essere esonerati dal nuovo aumento a 67 anni del prossimo triennio, sarà necessario aver svolto queste mansioni negli ultimi 7 anni e aver già maturato dei contributi previdenziali di 30 anni. Alle mansioni usuranti per il momento incluse, inoltre, potrebbero essere previste anche delle new entry a seguito di valutazioni da parte delle due Commissioni che saranno istituite a tale scopo.
Queste ultime, infatti, dovranno analizzare con particolare attenzione le categorie da considerare usuranti e in base sempre al dato sulle aspettative di vita.
Tra le prime decisioni del nuovo pacchetto pensioni, una misura per una detassazione della previdenza integrativa per i dipendenti pubblici. Prevista, anche una proroga dell’Ape volontaria fino a tutto il 2019 e maggiori sconti contributivi per le donne lavoratrici. In particolare, sarà possibile richiedere sei mesi di contributi per ogni figlio ottenuto e per un massimo di due anni.
Tra le misure da approvare, anche l’aspettativa di vita su base biennale e non triennale che sarà applicato a partire dal 2021 sulle pensioni italiane. Con riferimento al triennio precedente, potrebbe essere fissato un limite massimo di tre mesi per nuovi adeguamenti sull’età delle pensioni dopo il prossimo scatto a 67 anni.