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di Valeria Oggero - 22 Agosto 2023
Recentemente il Ministero del Turismo è intervenuto comunicando l’arrivo di un nuovo bonus dedicato al settore turistico italiano, ovvero il bonus turismo di montagna 2023. A favore del settore, e in particolar modo per questo sostegno, vengono stanziati 30 milioni di euro.
L’incentivo viene garantito solamente a quelle imprese che si muovono nel settore del turismo di montagna e fanno parte delle regioni della dorsale appenninica, che sono state coinvolte da una diminuzione dei ricavi nella stagione invernale appena trascorsa, con limiti e requisiti specifici.
In base ai codici Ateco specifici in cui rientra l’attività, è possibile ricevere un sostegno per ciò che riguarda investimenti volti a migliorare la competitività dell’impresa. Vediamo nello specifico come funziona il bonus turismo di montagna 2023 e come è possibile accedervi.
Il bonus turismo di montagna è un’iniziativa volta a sostenere le imprese che operano nel settore e che si sono trovate in difficoltà durante la stagione invernale che va da novembre 2022 a gennaio 2023. Tramite un avviso specifico, il n.14591 del 2 agosto 2023, il Ministero del Turismo ha comunicato il funzionamento di questo specifico bonus, indicando quali imprese possono accedervi.
Il sostegno può essere erogato a fronte di una diminuzione effettiva dei ricavi almeno del 30% confrontando il periodo che va dal 1 novembre 2022 al 15 gennaio 2023, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Il bonus è quindi rivolto alle imprese di alcuni specifici settori, che si trovano nelle regioni della dorsale appenninica, ovvero per esercenti di impianti di risalita, di stabilimenti termali, imprese turistiche e ricettive, attività di ristorazione e legate al mondo dello sci, come le scuole di sci e le attività di innevamento artificiale.
Questo sostegno altro non è che un contributo per queste imprese volto a rinnovare le attività, tramite opere di ristrutturazione, innovazione o manutenzione. L’obiettivo di questo bonus è quello di garantire una migliore competitività in questo settore, che negli ultimi anni è stato soggetto a diversi rallentamenti.
Possono avere accesso al bonus turismo di montagna quest’anno le imprese che hanno riscontrato effettivamente una perdita economica, almeno del 30%, rispetto all’anno precedente, e che siano incluse nei codici Ateco indicati dal provvedimento.
Vediamo qui di seguito quali sono i codici Ateco inclusi nel bonus:
Per poter accedere al sostegno, le imprese beneficiarie dovranno documentare l’effettiva perdita economica registrata, mettendo a confronto i due periodi di imposta corrispondenti.
Il bonus turismo garantisce ai beneficiari l’accesso a degli incentivi per il miglioramento dell’attività, per cui il Ministero del Turismo riporta alcuni esempi di operazioni ammesse al bonus:
Il bonus turismo quindi distribuirà le risorse messe a disposizione per incentivare il rinnovamento delle strutture, al fine di garantire maggiori possibilità sul mercato per queste attività, e rimetterne in piedi l’aspetto economico a seguito delle perdite registrate.
Per accedere al sostegno, l’impresa interessata deve rispettare tutti i requisiti che abbiamo visto prima, e presentare una domanda apposita a Istanze2.ministeroturismo.gov.it, a partire dal 16 agosto 2023 al 30 settembre 2023 (ore 12:00). Per accedere al sostegno è possibile utilizzare lo SPID o un’altra credenziale digitale, come la CIE.
A presentare la domanda di accesso dev’essere un legale rappresentante dell’impresa, che deve anche corredare i dettagli sulla perdita economica riscontrata e sul progetto innovativo per l’attività. Ricordiamo quali requisiti è necessario rispettare:
Presentando la domanda bisogna anche indicare l’investimento, e il finanziamento non può superare il 100% dello stesso, e la soglia massima è di 3 milioni di euro. Se le risorse saranno insufficienti per coprire tutte le domande presentate, saranno distribuite in modo proporzionale fra tutti i richiedenti.
Una commissione apposita stilerà la lista dei beneficiari di queste risorse, tenendo in considerazione diversi parametri, come il tipo di progetto, la sicurezza degli impianti, l’accessibilità alle strutture e l’efficientamento energetico. I progetti devono comunque essere realizzati da parte dei beneficiari entro il 31 dicembre 2025, altrimenti verrà richiesta la restituzione delle somme.