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Decreto Sostegni bis entro aprile: i punti chiave e i destinatari delle misure

Il conto alla rovescia per il decreto Sostegni bis è cominciato. All'orizzonte un nuovo scostamento di bilancio e novità per le partite Iva.


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di - 13 Aprile 2021

Evidentemente gli aiuti economici varati con il primo decreto Sostegni, di cui in modo ampio ci siamo occupati, non sono bastati. Servono ulteriori interventi per rilanciare l’economia italiana, duramente colpita – negli ultimi mesi – dagli effetti della pandemia e dal lockdown in tutta la penisola.

In buona sostanza, è necessario fare di più e assegnare più aiuti economici di quelli già stanziati.  Soprattutto occorre farlo in tempi brevissimi, onde evitare che la delusione e l’amarezza si trasformino in rabbia e tensione sociale. Ecco perchè il governo sta lavorando alacremente sul nuovo maxi provvedimento economico, in modo da far votare il supplementare scostamento di bilancio tra non più di 10 giorni. Si punta a chiudere e a firmare il nuovo decreto legge entro fine aprile, o entro massimo inizio maggio.

Proprio il sottosegretario all’economia Durigon ha anticipato che il nuovo decreto Sostegni bis avrà un focus speciale sulle partite Iva più piccole; anche se ha chiarito che gli vi saranno aiuti per tutti. Vediamo dunque più nel dettaglio quali saranno i tratti salienti e i punti chiave del nuovo provvedimento del Governo.

Decreto Sostegni bis: tempi brevi e aiuti generalizzati, allo scopo di uscire dal tunnel della crisi

Lo abbiamo appena accennato. Il nuovo decreto Sostegni bis, che secondo alcuni osservatori potrebbe alla fine essere chiamato ‘decreto Imprese’, mira ad aiutare anzitutto i piccoli professionisti; ossia gli imprenditori che hanno dichiarato un fatturato fino a 100mila euro annui. Da rimarcare che le partite Iva di ridotte dimensioni hanno registrato, infatti, una diminuzione media del fatturato, pari al 30% nel corso del 2020.

Numeri significativi e che impongono certamente di intervenire di nuovo, con il varo di nuovi contributi, mirati ai soggetti economici più in crisi.

Le forze di maggioranza concordano su un punto in particolare: il decreto economico in cantiere deve garantire linfa vitale alle aziende in difficoltà, e per farlo occorre che la discussione su di esso sia completata in tempi brevi. Di seguito, anche la fase di approvazione del provvedimento in oggetto dovrà essere celere.

Un nuovo imponente scostamento di bilancio in arrivo

Dal punto di vista strutturale, il nuovo maxi provvedimento economico sarà differente, se confrontato con il primo decreto Sostegni. Come opportunamente sottolineato dagli osservatori, vero è che quest’ultimo ha il pregio di aver eliminato il criterio dei codici Ateco,  usato – non senza critiche- nei decreti Ristori del governo giallo-rosso. Ma è altrettanto vero che ciò non basta. Sul piano delle novità per il bene del paese e per sburocratizzare e velocizzare le procedure, occorre fare di più. E’ necessaria insomma un’evoluzione, sulla scorta del seguente principio-guida: aiuti destinati a tutti, ma anche misure organizzate sul medio-lungo termine, che possano davvero accompagnare l’economia italiana verso l’uscita dallo stallo dell’ultimo anno.

Con questa chiave di lettura, va considerato il nuovo scostamento di bilancio all’orizzonte. Proprio come sottolineato dal sottosegretario all’economia Durigon, il decreto Sostegni bis – e vedremo a breve se si chiamerà invece ‘decreto Imprese‘ – abbisogna di nuove risorse per essere finanziato. Ecco perchè a breve potrebbero essere oltrepassati  i 32 miliardi di euro di deficit utilizzati dal primo provvedimento.

Le cifre in gioco: è corsa contro il tempo per approvare il testo entro fine aprile

In base alle stime degli economisti, questa volta sarebbero necessari almeno 35 miliardi, se non addirittura 40. Numeri certamente assai consistenti, ma che sono in qualche modo proporzionati all’attuale situazione socio-economica italiana.

Si ragiona, per evidenti necessità contingenti, secondo criteri di brevità e di risparmio di tempo. Al momento, infatti, il calendario dei lavori prevedrebbe per il 22 aprile il Documento di economia e finanza in Parlamento, insieme al nuovo scostamento di bilancio di aprile. A seguito dell’approvazione di quest’ultimo, il maxi decreto economico potrebbe essere ufficializzato attorno al 24 aprile, o comunque entro la fine del mese.

Pertanto, mentre è stata già versata la prima tranche di ristori alle partite Iva (primo decreto Sostegni), riferita alle domande pervenute con maggior tempestività; ecco che il nuovo Decreto Sostegni bis assume sempre più  i contorni di una manovra bis, tenendo conto che il valore del nuovo provvedimento economico – come confermato dallo stesso Presidente del Consiglio Mario Draghi – supererà quello del primo decreto economico del Governo Draghi (32 miliardi).

Focus particolare sulle piccole partite Iva, ma non solo

In effetti, pare che il decreto Sostegni bis sarà in qualche modo differente dalla norma originaria. Ciò significa che i ristori alle partite IVA osserveranno un criterio evoluto e perfezionato, rispetto a quello utilizzato finora. Ma non solo. Allo studio è anche una parametrazione dei contributi a fondo perduto che permetta davvero di aumentare il sostegno.

La finalità di detta operazione non è difficile da scorgere. Infatti, l’Esecutivo intende focalizzarsi meglio sull’obiettivo di questo nuovo provvedimento, vale a dire aiutare soprattutto le piccole attività professionali ed imprenditoriali ed i settori più colpiti – nell’ultimo periodo – dall’accoppiata pandemia-crisi economica conseguente. E’ risaputo che proprio le piccole attività, a fatturato ridotto, siano quelle che più hanno patito le perdite nel volume d’affari nell’ultimo anno.

Tuttavia –  in una visione di insieme – vero è che nel decreto Sostegni bis troveranno spazio anche gli aiuti rivolti alle imprese con un fatturato sopra i 10 milioni di euro.

Proprio per queste ultime, è previsto il rifinanziamento del fondo da 200 milioni per settori strategici e assai danneggiati dalle restrizioni anti-contagio. Ci riferiamo, in particolare, al settore delle fiere, del turismo e del tessile.

Come fatto notare dal sottosegretario leghista Durigon, il nuovo scostamento sarà usato quasi integralmente per gli aiuti, a differenza del primo decreto Sostegni che includeva misure di ogni tipo. E tra queste, il discusso condono, bocciato dalla Corte dei Conti, perchè in grado di spingere all’evasione fiscale.

Il nuovo decreto economico sarà ‘trasversale’: ecco perchè

In verità, non bisogna dimenticare un tratto distintivo dell’imminente decreto Sostegni bis, ossia la sua trasversalità. Il provvedimento infatti avrà riflessi di vario tipo, non soltanto sul mondo delle partite Iva. Per esempio, per quanto riguarda le misure di proroga, nel decreto Sostegni bis sono previsti meccanismi in qualche modo, più selettivi e corrispondenti alle esigenze individuali. Ad esempio, circa il blocco degli sfratti, il Governo ha concluso che non deve comunque finire per danneggiare i proprietari. Questi ultimi, infatti, non di rado si appoggiano alle rate di affitto, per il proprio sostentamento. Ecco perchè detto blocco sarà probabilmente limitato alle attività più in crisi. Mentre dovrebbe essere prefissato un credito d’imposta, sulla scorta dell’attuale bonus affitti al 60%.

La delicata questione del rinvio dei pagamenti fiscali

In questi giorni di intenso lavoro su quelli che saranno i contenuti del nuovo decreto Sostegni bis, si ragiona anche di una possibile  sospensione dei pagamenti fiscali. Tuttavia, per il momento restiamo sul terreno delle ipotesi e dei progetti, giacchè è necessario prima valutare le risorse per stabilire una ulteriore proroga. Si tratta insomma di capire se saranno possibili tutte le coperture del caso.

Concludendo, nel nuovo decreto economico ci si attende anche novità sul piano del blocco dei licenziamenti e della possibile sospensione delle tasse locali. Infatti, tra gli stop fiscali a cui si sta lavorando c’è la tassazione sui giochi, ma anche i tributi locali, a cominciare dagli sconti Tari per le attività chiuse e dalla proroga fino a fine anno dell’esenzione dal canone unico per il suolo pubblico (COSAP). Non resta dunque che attendere gli sviluppi e gli esiti dei lavori in corso, per capire quale sarà la fisionomia del testo ufficiale del nuovo decreto.

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