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Indicatore ISEE: cos’è, a cosa serve e come si calcola. La guida rapida

In che cosa consiste l'ISEE, qual è la finalità e come si calcola. Ecco una serie di informazioni utili per rendere più chiaro l'argomento.


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di - 11 Ottobre 2021

Di indicatore ISEE si parla spesso in queste settimane, dato che è un elemento rilevante e requisito essenziale per accedere ad una serie di bonus. In molti però conoscono solo la sigla e non sanno esattamente di che cosa si tratta, qual è il suo meccanismo e in quali ambiti si applica.

Vogliamo dunque riportare di seguito le caratteristiche clou dell’indicatore ISEE, per avere un quadro nitido su questo indicatore così importante oggi nella vita dei cittadini e delle famiglie. Facciamo chiarezza.

Indicatore ISEE: cos’è

Dare una definizione sintetica dell’ISEE – indicatore della situazione economica equivalente – non è complicato, ma è essenziale per capire qual è il contesto di riferimento e dunque per aver consapevolezza delle tante circostanze in cui detto indicatore si rivela indispensabile per ottenere diversi bonus e agevolazioni concesse dallo Stato.

L’indicatore ISEE, istituto varato nell’ormai lontano 1998, consiste dunque nell’indicatore mirato a valutare e confrontare la situazione economica dei nuclei familiari che vogliono domandare ed ottenere così una prestazione sociale e assistenziale agevolata, sia in moneta che in servizi.

Infatti, è ben noto che l’accesso a dette prestazioni non è libero per tutti; ma come già accade per i servizi di pubblica utilità a condizioni agevolate (ad es. luce e gas) è correlato in modo stretto, al possesso di specifici requisiti soggettivi e alla situazione economica del nucleo familiare. Dal punto di vista tecnico-economico, l’ISEE risponde anche a finalità di perequazione sociale.

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A cosa serve l’indicatore ISEE: i campi di applicazione

Sono tantissimi i campi di applicazione dell’ISEE: per esempio è usato ai fini dell’applicazione di tariffe differenziate tra loro per la compartecipazione al costo di vari servizi; o anche per stabilire soglie oltre cui non è permesso l’accesso a certe agevolazioni o indennità, come nel caso di: agevolazioni per le tasse universitarie, social card; servizi socio-sanitari domiciliari; prestazioni scolastiche.

Se vogliamo capire a che cosa serve l’ISEE non possiamo non ricordare che nel 2015 l’ISEE è stato assai rinnovato sia dal punto di vista delle regole di calcolo; sia dal punto di vista prettamente procedurale. Oggi abbiamo che il nuovo ISEE, per essere ancora più equo nel distribuire la spesa delle prestazioni sociali e sociosanitarie tra i cittadini del nostro paese, prevede più coerenti criteri di valutazione del reddito e del patrimonio. Ma anche controlli più attenti, onde sventare possibili tentativi di aggiramento delle norme in materia.

Dal primo gennaio 2015 la formula dell’ISEE è mutata nella finalità di dare più valorizzazione alla componente patrimoniale; maggior attenzione alle tipologie familiari con carichi particolarmente gravosi (pensiamo ad es. al caso delle famiglie numerose). Non solo, oggi la formula dell’ISEE è cambiata per assicurare differenziazione dell’indicatore in rapporto alla specifica tipologia di prestazione richiesta.

Indicatore ISEE, come si calcola: i fattori da considerare

Ci si potrebbe ovviamente chiedere come si fa a calcolare l’ISEE, ossia questo utilissimo indicatore previsto per definire le soglie sotto cui si ha diritto ad agevolazioni e prestazioni assistenziali. Ebbene, il calcolo è legato a due componenti essenziali:

Questi due fattori sono poi messi in relazione al numero dei soggetti inclusi nello stesso nucleo familiare. Ecco perchè anche un reddito medio-alto, se legato ad una famiglia con molti membri, può presentare come risultato un ISEE basso, con cui poter comunque ottenere varie agevolazioni sociali.

Attenzione a questo importante dettaglio: i conteggi sono compiuti direttamente dall’INPS che, tra le sue funzioni, ha anche quella di elaborare l’ISEE sulla scorta delle DSU, che gli interessati presentano all’ente che versa una determinata  prestazione (ad  es. Università) , o proprio all’INPS per alcune prestazioni nazionali. Ricordiamo che le DSU – dichiarazioni sostitutive uniche – sono documenti nei quali sono riportate le informazioni che hanno lo scopo di riassumere la situazione del nucleo familiare; si tratta di dati assai rilevanti ai fini della determinazione del valore della situazione economica equivalente e pertanto obbligatori per il rilascio dell’attestazione ISEE.

Il calcolo dell’indicatore ISEE in sintesi: la formula

Il calcolo è piuttosto articolato: vi è infatti un algoritmo ad hoc, che peraltro è stato modificato dal D. Lgs. n. 42 del 2016.

In estrema sintesi, rimarchiamo che, per calcolare l’ISEE, occorre procedere in questa direzione:

Abbiamo la seguente formula di calcolo: ISE = R + [(PM + PI) × 0,20] e ISEE = ISE / p.

Per maggior chiarezza: R = Reddito complessivo del nucleo familiare; PM = Patrimonio Mobiliare; PI = Patrimonio Immobiliare; p = parametro della scala di equivalenza.

In particolare la cd. ‘scala di equivalenza’ ha il ruolo di predisporre  i parametri obbligatori per i calcoli, correlati al numero di componenti della famiglia e le maggiorazioni applicabili in specifici casi. Pertanto, i parametri della scala di equivalenza legati al numero di componenti il nucleo familiare, di cui al decreto di riforma dell’ISEE sono quelli che seguono:

E ancora, a dette maggiorazioni, si aggiunge l’ulteriore quota di 0,5 punti in ipotesi di componenti del nucleo familiare colpiti da disabilità accertate. La normativa in tema di indicatore ISEE ci dice però anche che sono applicabili ulteriori maggiorazioni. Per esempio:

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Simulatore di calcolo ISEE nel sito dell’INPS

Di rilievo è il simulatore di calcolo dell’indicatore ISEE sul sito web ufficiale dell’istituto di previdenza. Si tratta di un utile programma che permette di conseguire, immettendo i dati richiesti, il possibile risultato del proprio ISEE familiare. Interessante notare che il servizio può essere utilizzato anche senza identità digitale (PIN, SPID, CIE), tuttavia è obbligatorio avere ed indicare i dati reddituali (dal Modello Redditi o 730).

Concludendo, occorre fare attenzione al fatto che quanto ottenuto dall’elaborazione con il simulatore INPS è meramente frutto di dati auto-dichiarati. Perciò in nessun caso il risultato non può intendersi attestazione ISEE valida ai sensi della legge vigente.

Attraverso questa pagina, è possibile accedere al simulatore INPS.

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Tags: isee