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Money transfer: nuova tassa sui trasferimenti fuori dall’Europa

In arrivo dal 1° gennaio 2019 la nuova tassa dell'1.5% da applicare ai trasferimenti di denaro attraverso il sistema di Money Transfer verso i paesi non UE.


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di - 6 Dicembre 2018

Dal 1° gennaio 2019 arriverà una nuova tassa sui trasferimenti di denaro attraverso il sistema di Money Transfer fuori dall’Europa. Infatti, è stato approvato un emendamento al decreto fiscale 2019 collegato alla Legge di Bilancio (art. 25-bis nel D.l. 119/2018), che prevede una tassazione pari all’1,5% da applicare sui singoli trasferimenti di denaro dall’Italia verso i paesi non appartenenti all’Unione europea.

La polemica è scoppiata perchè la nuova tassa, proposta dalla Lega è ritenuta discriminatoria dalle opposizioni, in quanto questo metodo di trasferimento di denaro è usato dagli immigrati per rimandare i soldi a casa. Ma prima di entrare nel merito della nuova tassa vediamo nel dettaglio cos’è il Money Transfer e come funziona.

Money Transfer: cos’è e come funziona

Il Money Transfer è un sistema di pagamento che consente di trasferire e ricevere somme di denaro da qualsiasi parte del mondo. Questo sistema può essere utilizzato da tutti i soggetti interessati a trasferire velocemente una determinata somma in contanti; immaginiamo ad esempio un genitore che intende trasferire denaro al proprio figlio che si trova all’estero.

A differenza di altre modalità di pagamento in cui è obbligatorio essere in possesso di carte di credito, carte prepagate o disporre di un conto corrente bancario o postale, con questo sistema di trasferimento di denaro non è richiesto nessun conto intestato per poter spostare i fondi verso altri soggetti.

Effettuare un’operazione con questo sistema finanziario è semplice e veloce. Infatti, tutto quello che bisognerà fare è recarsi presso una struttura convenzionata ed effettuare il versamento al beneficiario, presentando solo ed esclusivamente un documento di riconoscimento, il denaro in contanti e i dati del destinatario della somma versata.

Successivamente, l’operatore rilascerà una ricevuta di pagamento in cui saranno riportati tutti i dati relativi alla transazione e il codice di sicurezza MTCN. Il Codice MTCN dovrà essere mostrato dal destinatario del trasferimento monetario all’operatore, nel memento in cui si dovrà riscuotere  il denaro. Insieme a tale codice, il beneficiario dovrà indicare il nome e cognome del mittente e il paese da cui è avvenuto l’invio e importo trasmesso.

In Italia esistono diversi circuiti che permetto di effettuare pagamenti oppure ricevere denaro con questa modalità di pagamento. I circuiti più utilizzati e conosciuti in Italia sono i seguenti:

Vista la semplicità di queste operazioni finanziarie, il Money Transfer viene utilizzato particolarmente dagli stranieri che intendono trasferire il proprio denaro alla Nazione di origine.

I costi del Money Transfer

Come tutte le operazioni finanziarie anche questo trasferimento di denaro prevede dei costi di costi di trasferimento, dovute per lo più al pagamento del servizio reso dagli operatori. Infatti, è prevista una commissione a carico di colui che invia denaro. L’importo della commissione può variare in base a diversi fattori. Ecco quali:

Un esempio pratico: Trasferire 350 euro dall’Italia al Marocco con il circuito Western Union, la commissione applicata sarà circa 13€.

Nuova tassa sui Money Transfer

Come già anticipato, oltre alla commissione applicata nel momento del trasferimento del denaro, dal 1° gennaio 2019 sarà applicata anche un’imposta dell’1,5% su ogni singola operazione effettuata con il sistema Money Transfer verso i paesi non UE. L’importo minimo stabilito dalla norma in oggetto è di 10 euro.

Saranno escluse dalla tassazione tutte le transazioni commerciali, poichè una transazione commerciale difficilmente viene regolata per questo mezzo di pagamento. Secondo le indicazioni del Governo, tale manovra finanziaria porterebbe circa 60 milioni di euro nelle casse statali.

Quindi, possiamo concludere che il costo di un trasferimento di denaro verso i paesi non appartenenti all’Unione Europea, arriverebbe a più del 7% tra commissioni e la nuova tassa.

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Tags: Decreto Fiscale 2023Legge di Bilancio 2024