X

Decreto ingiuntivo: cos’è e come funziona nel diritto del lavoro

Cos'è e come funziona il decreto ingiuntivo e come utilizzarlo nell'ambito del lavoro? Analisi completa dell'ingiunzione di pagamento.


>> Entra nel nuovo Canale WhatsApp di Lavoro e Diritti

di - 13 Settembre 2021

Il decreto ingiuntivo è un atto giudiziario con cui, su richiesta del creditore, il debitore è obbligato a corrispondere una somma di denaro , consegnare una cosa determinata ovvero una certa quantità di beni fungibili. Nell’ambito del diritto del lavoro l’ingiunzione di pagamento di applica al recupero delle somme di denaro (credito esigibile) da parte del lavoratore nei confronti del datore di lavoro inadempiente. I tempi di esecuzione (ed i costi) ridotti ben si adattano infatti ai casi in cui il dipendente si rivolge al datore di lavoro, a fronte del mancato pagamento dello stipendio o di altre indennità e crediti da lavoro.

In tal senso, la busta paga, documento per legge (L. n. 4/1953) da consegnare ai dipendenti all’atto del pagamento della retribuzione, rappresenta la “prova scritta del credito”, condizione imprescindibile per avviare il procedimento d’ingiunzione.

Una volta che il giudice ha emesso il provvedimento monitorio, l’esecuzione forzata ha lo scopo di aggredire i beni del debitore al fine di soddisfare le pretese creditorie. Le azioni possibili (dall’esecuzione immobiliare sino al pignoramento presso terzi) differiscono in base ai beni del debitore, i quali dovranno essere sufficientemente capienti.

Analizziamo la questione in dettaglio.

Quando si può richiedere un decreto ingiuntivo

Per intraprendere la strada del decreto ingiuntivo sono necessarie due condizioni:

Il significato di “titolare di un diritto di credito” risiede nella pretesa del ricorrente all’altrui prestazione, quest’ultima rappresentata da:

Atti preliminari del decreto ingiuntivo: la messa in mora

Il ricorso al giudice dev’essere preceduto dalla costituzione in mora del debitore a mezzo richiesta scritta o intimazione.

In pratica viene redatta, dal creditore o dal suo legale, una “lettera di costituzione in mora” contenente:

Un’alternativa è rappresentata dalla “diffida ad adempiere”, inviata in forma scritta alla controparte, in cui la si informa che, a fronte dell’omesso adempimento dell’obbligazione entro un certo termine, il contratto dovrà intendersi risolto.

Ricorso per decreto ingiuntivo

Il ricorso per decreto ingiuntivo, da depositare presso la cancelleria del giudice competente, deve contenere:

Decisione del giudice

Entro 30 giorni dal deposito del ricorso il giudice è tenuto a pronunciarsi con, in alternativa:

Notifica decreto ingiuntivo

Il decreto ingiuntivo emesso dal giudice contiene:

L’ingiunzione di pagamento è da notificare a pena di inefficacia entro 60 giorni dal deposito dello stesso in cancelleria.

Una volta notificato il provvedimento, il debitore ha la possibilità entro i 40 giorni successivi:

Nella terza ipotesi, decorsi i 40 giorni, il decreto diviene definitivo ed il creditore può chiedere l’apposizione della formula esecutiva, con conseguente:

Nelle ipotesi di esecuzione provvisoria, il decreto ingiuntivo adottato dal giudice rappresenta già titolo esecutivo. Il creditore non è pertanto tenuto ad attendere il decorso dei 40 giorni per ottenere l’apposizione della formula esecutiva. Trascorsi 10 giorni senza che il debitore abbia adempiuto ed entro 90 giorni dalla notifica, il creditore può avviare l’esecuzione forzata.

Esecuzione forzata

Decorsi 40 giorni o meno (in caso di esecuzione provvisoria), il creditore può notificare il titolo esecutivo ed il precetto. Spirati i 10 giorni successivi, il creditore può aggredire i beni del debitore al fine di soddisfare le proprie pretese.

Le azioni in tal senso differiscono in base ai beni di cui dispone il debitore:

Decreto ingiuntivo lavoro

Nei rapporti tra azienda e dipendente, il decreto ingiuntivo rappresenta la via giudiziaria da utilizzare nei casi in cui il datore non eroghi la retribuzione ovvero per i crediti da lavoro.

In questo frangente, il ricorso è depositato dal lavoratore al Tribunale competente, in funzione di giudice del lavoro, unitamente a copia della busta paga rilasciata dall’azienda, la quale

Decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo

L’esecuzione provvisoria, ovvero il decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo o immediatamente esecutivo come anticipato applicabile ai crediti da lavoro, è richiesta dal ricorrente nelle ipotesi di (articolo 642 Cpc):

Nelle ultime due ipotesi, peraltro, il giudice può imporre il pagamento di una cauzione, a tutela della restituzione del debito.

Il tratto distintivo del decreto ingiuntivo immediatamente esecutivo, ovvero dell’esecuzione provvisoria è la tempestività del decreto adottato dal giudice, il quale ingiunge il pagamento non entro il termine ordinario di 40 giorni, bensì 10 giorni dalla notifica del titolo esecutivo e del precetto.

Costi decreto ingiuntivo

Per iniziare un processo bisogna versare in primis un contributo unificato, il cui valore cambia in relazione alla causa e alla materia trattata. Per il decreto ingiuntivo il contributo unificato è dimezzato. Di seguito alcuni esempi dei costi che si potrebbero sostenere.

Ai costi riportati in tabella, si dovranno inoltre aggiungere: imposta di bollo, imposta di registro, spese per le copie dei documenti necessari, la parcella dell’avvocato ecc.

Le news di LavoroeDiritti.com su WhatsApp

ENTRA NEL CANALE

I video di LavoroeDiritti.com su YouTube

ISCRIVITI AL CANALE

Le news di LavoroeDiritti.com su Telegram

ENTRA NEL GRUPPO

Tags: ABC Soldi