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Gestione separata INPS cos’è, come funziona e chi deve iscriversi

Chi è obbligato ad iscriversi alla Gestione separata INPS? Quali prestazioni garantisce? Ecco una semplice guida per capire come funziona.


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di - 3 Gennaio 2022

Gestione separata INPS: cos’è, come funziona e chi è obbligato ad iscriversi? Cosa cambia rispetto alla previdenza dei lavoratori dipendenti o degli autonomi? Quali sono le aliquote contributive? E l’imponibile minimale e massimale? Ecco alcune delle domande più frequenti relativamente a questa gestione dell’INPS.

Iniziamo col dire che la Gestione Separata si sostanzia in un fondo pensionistico gestito dall’INPS a cui sono obbligati ad iscriversi, a determinate condizioni, i lavoratori con partite IVA, lavoratori autonomi, liberi professionisti senza cassa e lavoratori parasubordinati. Al pari della gestione dipendenti privati, o della gestione lavoratori autonomi, l’iscrizione alla gestione separata garantisce, sulla base dei contributi previdenziali versati, una serie di servizi previdenziali, di welfare e pensionistici. In taluni casi previsti dalla legge l’iscritto alla gestione separata avrà diritto ad esempio all’indennità di malattia, alla maternità e infine alla pensione.

Le attività dell’Istituto vengono finanziate da autonomi, committenti e lavoratori mediante il versamento dei cosiddetti contributi previdenziali, calcolati in percentuale rispetto alle somme riconosciute all’assicurato stesso ovvero in base all’imponibile previdenziale.

Chi deve iscriversi alla Gestione Separata INPS

Al suo interno, l’INPS è strutturata in apposite gestioni, ognuna delle quali si preoccupa di tutelare determinati soggetti o eventi. Tra queste, figura la Gestione separata che si rivolge tra gli altri a:

Vediamo nel dettaglio come funziona.

Obbligo di iscrizione per Lavoratori autonomi occasionali e incaricati alle vendite a domicilio

Per i lavoratori autonomi occasionali e gli incaricati delle vendite a domicilio l’obbligo di iscriversi alla Gestione separata sussiste solo:

Prima di procedere all’erogazione del compenso, il committente è bene che si faccia rilasciare una dichiarazione dell’assicurato in cui questi dichiara che con riferimento a tutti i rapporti di collaborazione (compresi quelli intercorsi con altri committenti) non sia stata superata la soglia di euro 5 mila annui.

Contributi gestione separata: chi paga

Come vengono ripartiti i contributi gestione separata INPS? I contributi destinati a finanziare le prestazioni della Gestione separata sono per 1/3 a carico del collaboratore / prestatore mentre i restanti 2/3 in capo al committente. Questi si calcolano in percentuale sulle somme e i valori a qualunque titolo percepiti dagli assicurati, anche sotto forma di erogazioni liberali.

I contributi, sia per la parte a carico del collaboratore che per quella del committente devono essere versati da quest’ultimo con modello F24 entro il giorno 16 del mese successivo quello di corresponsione del compenso.

Ipotizziamo che la percentuale di contributi sia pari al 24% e i compensi corrisposti a Febbraio 2019 al collaboratore siano pari a 2.000 euro. In questo caso:

Il committente verserà entro il 16/03/2019 con modello F24 euro 160,00 + euro 320,00 = 480 euro.

I dati relativi ai compensi corrisposti e ai contributi versati dovranno poi essere comunicati all’INPS con invio telematico del flusso Uniemens entro l’ultimo giorno del mese successivo quello di riferimento.

Gestione separata professionisti senza cassa

Sono tenuti ad iscriversi alla Gestione separata i professionisti che svolgono un’attività il cui esercizio è svincolato:

I professionisti devono provvedere autonomamente al versamento dei contributi, eventualmente addebitando ai committenti una parte dell’onere pari al 4% dei compensi lordi.

Il versamento avviene con il sistema degli acconti (ognuno pari al 40%) e del saldo, secondo le stesse scadenze previste per l’IRPEF.

I professionisti dovranno avvalersi, al pari dei committenti generici, del modello F24 per il versamento dei contributi alla Gestione separata.

Aliquote contributive gestione separata

I contributi vengono calcolati secondo determinate percentuali (cosiddette aliquote contributive) comunicate annualmente dall’INPS con apposita circolare. Per l’anno 2021 le percentuali per la generalità degli iscritti alla Gestione separata sono pari al 34,23% di cui:

Da sottolineare che i contributi alla DIS-COLL sono dovuti dal 1° luglio 2017 da parte di tutti coloro che potenzialmente hanno diritto alla prestazione: collaboratori, assegnisti e dottorandi di ricerca con borsa di studio iscritti unicamente alla Gestione separata, non pensionati e privi di partita IVA.

Fanno eccezione all’aliquota generica del 34,23%:

Tabella Aliquote contributive gestione separata INPS

Collaboratori e figure assimilate Aliquote Gestione separata INPS 2021
Soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie per i quali è prevista la contribuzione aggiuntiva Dis-Coll 34,23% (33,00 IVS + 0,72 + 0,51 aliquote aggiuntive)
Soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie per i quali non è prevista la contribuzione aggiuntiva Dis-Coll 33,72% (33,00 IVS + 0,72 aliquota aggiuntiva)
Soggetti titolari di pensione o provvisti di altra tutela pensionistica obbligatoria 24%

Minimali e massimali gestione separata INPS

Cosa sono invece minimale e massimale INPS gestione separata? Si tratta degli imponibili minimi e massimi sui quali vengono calcolati i contributi, che per il 2021 sono:

Come iscriversi alla gestione separata INPS

L’iscrizione alla Gestione separata deve avvenire solo in occasione del primo rapporto senza che si ripeta per tutti quelli successivi. Per iscriversi, l’assicurato può utilizzare i seguenti canali:

Quali prestazioni eroga la Gestione separata

Come anticipato, le prestazioni garantite dalla Gestione separata ai propri assicurati sono:

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Tags: Gestione separata INPS