Con la delicata fase di discussione del testo della legge di Bilancio che, come ogni anno, va approvata entro il 31 dicembre onde evitare il temuto esercizio provvisorio, tante le conferme per misure ad hoc a favore di cittadini, famiglie ed imprese. In particolare qui di seguito vogliamo focalizzarci sulla proroga del bonus eliminazione barriere architettoniche, che infatti proseguirà la sua applicazione anche l’anno prossimo.
Previsto per determinate categorie di soggetti e secondo ben precisi requisiti che tra poco vedremo, e per una spesa non al di sopra di un certo tetto, la finalità di detto bonus è favorire l’abbattimento, l’eliminazione o il superamento delle barriere architettoniche negli edifici, per il tramite di una detrazione del 75% delle spese sostenute.
In precedenza si era pensato ad un possibile addio alla misura, ma così non è stato: l’aiuto economico mirato all’abbattimento delle barriere architettoniche permane, pur con qualche cambiamento. Non dimentichiamo infatti che, prima dei passaggi alla Camera e Senato per le votazioni finali, il disegno di legge di Bilancio 2023 è stato modificato e integrato in più ambiti. Con ciò si spiega la proroga del bonus eliminazione barriere architettoniche. Vediamo più da vicino.
Indice dei contenuti
- Che cos’è una barriera architettonica?
- Eliminazione barriere architettoniche: cos’è e come funziona l’agevolazione
- Cosa si intende per eliminazione delle barriere architettoniche?
- Bonus abbattimento barriere architettoniche: caratteristiche chiave
- Soggetti ammessi ed esclusi dal meccanismo nel 2023
- Interventi agevolabili: ecco quali sono
- Limiti di spesa: la distinzione
- Bonus barriere architettoniche 2023: sì alla proroga, ma con novità
Che cos’è una barriera architettonica?
La barriera architettonica altro non è che un impedimento fisico che blocca o limita la fruibilità degli spazi ad una persona con ridotte o limitate capacità motorie, sia in ambito pubblico che privato. Una barriera architettonica è ad es. un semplice marciapiede per strada o in ambito condominiale, oppure una scala – anche al di là del numero di gradini che la compongono. Analogamente sono barriere architettoniche anche un segnale assente, che impedisce ad una persona cieca di orientarsi nei luoghi pubblici o un corrimano collocato a un’altezza sbagliata.
Fonte normativa di riferimento è il DM 236/89, ovvero la normativa che chiarisce l’ampiezza del termine “barriera architettonica” e che dà molte informazioni per quanto attiene all’abbattimento delle barriere architettoniche. In considerazione della proroga, ricordiamo peraltro che – onde beneficiare del bonus barriere architettoniche – occorre che i lavori siano rispettosi dei requisiti di cui al dal decreto ministeriale citato, il quale – lo rimarchiamo – individua e regola dal lato tecnico i criteri di accessibilità, adattabilità e visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata.
Leggi anche: mutuo casa, passaggio dal tasso variabile al fisso. Ecco le novità in Manovra
Eliminazione barriere architettoniche: cos’è e come funziona l’agevolazione
L’art. 119 ter del DL 34/2020, decreto Rilancio, così come introdotto dall’ultima legge di bilancio, da la possibilità di detrarre dal reddito le spese sostenute per i lavori finalizzati al superamento e all‘eliminazione di barriere architettoniche in edifici già esistenti.
L’agevolazione copre al 75% le spese sostenute nell’arco di tutto il 2022 .
Così come previsto per le altre classiche detrazioni rientranti nella macro area dei lavori di ristrutturazione, la detrazione deve essere ripartita in quote annuali di pari importo, fino a concorrenza dell’imposta dovuta nell’anno.
La spesa massima detraibile al 75% è così calcolata:
- 50.000 euro per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o piu’ accessi autonomi dall’esterno;
- 40.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da due a otto unità immobiliari;
- 30.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da più di otto unità immobiliari.
La detrazione è riconosciuta a condizione che i lavori rispettino i requisiti previsti dal decreto ministeriale 14 giugno 1989, n. 236 (prescrizioni tecniche per il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche).
La detrazione in esame è diversa e indipendente da quelle prevista in materia di superbonus (il 110 spetta sempre se a monte si effettua un intervento trainante) e di quella rientrante nel bonus 50% per i lavori di ristrutturazione.
Cosa si intende per eliminazione delle barriere architettoniche?
Quando parliamo di lavori di eliminazione delle barriere architettoniche, facciamo riferimento a:
- sostituzione di finiture (pavimenti, porte, infissi esterni, terminali degli impianti),
- rifacimento o adeguamento di impianti tecnologici (servizi igienici, impianti elettrici, citofonici, impianti di ascensori),
- rifacimento di scale ed ascensori,
- inserimento di rampe interne ed esterne agli edifici, di servoscala, montascale o piattaforme elevatrici.
Indicazioni ribadite dall’Agenzia delle entrate con la circolare n° 23/2022 e qui applicabili.
Bonus abbattimento barriere architettoniche: caratteristiche chiave
Il bonus abbattimento barriere architettoniche consiste in una detrazione fiscale per una spesa non al di sopra dei 50mila euro. Evidente finalità di questo meccanismo è incentivare l’abbattimento delle barriere architettoniche nelle abitazioni, attraverso una detrazione del 75% sui costi sostenuti per le opere mirate appunto a cancellare gli ostacoli allo spostamento da parte non soltanto dei disabili, ma di tutti coloro che si trovano innanzi ad una barriera architettonica.
In particolare, come stabilisce la legge “ai fini della determinazione delle imposte sui redditi, ai contribuenti è riconosciuta una detrazione dall’imposta lorda, fino a concorrenza del suo ammontare, per le spese documentate” e attinenti appunto le opere di eliminazione, abbattimento o superamento delle barriere architettoniche.
Il valore del beneficio è suddiviso tra gli aventi diritto in 5 quote annuali di identico ammontare e si calcola sulle spese effettuate per i lavori di eliminazione degli ostacoli alla mobilità.
Soggetti ammessi ed esclusi dal meccanismo nel 2023
Sul piano degli aventi diritto all’agevolazione in oggetto, ricordiamo che il bonus abbattimento barriere architettoniche permane accessibile anche il prossimo anno:
- da parte di persone fisiche, inclusi gli esercenti arti e professioni, degli enti pubblici e privati che non esercitano attività commerciale, delle società semplici, delle associazioni tra professionisti e dei soggetti che ottengono reddito d’impresa;
- mentre sono esclusi dal bonus barriere architettoniche 2023, coloro che possiedono esclusivamente redditi assoggettati a tassazione separata o ad imposta sostitutiva. E questo perché l’agevolazione in oggetto – lo rimarchiamo – consiste in una detrazione del 75% dall’imposta lorda. Ciò è stato opportunamente chiarito chiarito dall’Agenzia delle Entrate con la circolare n. 23/2022.
Interventi agevolabili: ecco quali sono
Nel rispetto delle regole vigenti, gli interessati a beneficiare del bonus barriere architettoniche, potranno installare dispositivi quali ascensori, pedane, elevatori esterni, montascale ed ogni altro genere di strumenti utili all’abbattimento delle barriere architettoniche. Non solo: tra gli interventi agevolati, anche la sostituzione di eventuali scale e gradini con rampe idonee all’accesso in carrozzina.
Nel quadro del bonus barriere architettoniche saranno conteggiati non solo gli interventi di installazione o sostituzione di impianti esistenti, per l’applicazione di nuovi e opportuni dispositivi: infatti saranno anche considerate le spese atte allo smontaggio e lo smaltimento dei vecchi impianti da sostituire.
Limiti di spesa: la distinzione
Come accennato, le opere le cui spese sono agevolabili attengono ad interventi mirati al superamento e all’eliminazione di barriere architettoniche in edifici già costruiti. Il bonus barriere architettoniche scatta anche per l’installazione degli impianti di automazione – quali montascale o ascensori – espressamente mirati ad eliminare i limiti per chi ha problemi deambulatori.
Attenzione però al tetto di spesa agevolabile per i vari interventi, perché le regole in materia di bonus eliminazione o superamento barriere architettoniche prevedono limiti ai costi delle opere. variabili a seconda del tipo di edifici interessati dall’intervento, entro un massimo di 50mila euro.
Nel dettaglio:
- in ipotesi di abitazioni unifamiliari o di unità immobiliari poste all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e abbiano uno o più accessi autonomi dall’esterno, c’è un limite pari a 50mila euro;
- in caso di edifici composti da varie unità, fino ad otto appartamenti, il limite di spesa per i beneficiari è di 40.000 euro, da moltiplicare per ciascun appartamento;
- per gli edifici con condomini aventi più di otto appartamenti, il limite cala invece a 30mila euro. Anche qui il limite andrà comunque moltiplicato per il numero delle unità abitative.
Bonus barriere architettoniche 2023: sì alla proroga, ma con novità
Grazie agli emendamenti all’impianto originario della manovra economica, trova spazio la conferma piena del bonus eliminazione o abbattimento barriere architettoniche. La detrazione del 75% è prorogata infatti fino al 2025, quando invece l’agevolazione in oggetto era stata disposta soltanto per il 2022 dalla scorsa legge di Bilancio. Tecnicamente si interviene con una modifica ad hoc sulla data di scadenza prevista dall’art. 119 ter del decreto Rilancio.
Non solo. Una diversa novità circa il bonus barriere architettoniche 2023 attiene al campo delle regole di condominio. Infatti nel testo della manovra si precisa anche che per le deliberazioni in sede di assemblea condominiale, legate ai lavori oggetto dell’agevolazione, occorre la maggioranza dei partecipanti all’assemblea a condizione che rappresentino un terzo del valore millesimale del caseggiato.
Leggi anche: come e quando andare in pensione nel 2023, ecco tutte le novità
Argomenti
⭐️ Segui Lavoro e Diritti su Google News, Facebook o via email