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di Andrea Amantea - 27 Aprile 2022
Il professionista che vuole chiudere la partita iva ma ha ancora dei compensi da incassare può procedere allo loro imputazione all’ultimo reddito da dichiarare o sarà costretto a riaprire la partita iva per fatturarli al momento dell’incasso. In pratica la Partita Iva deve essere attiva fino alla chiusura delle operazioni pendenti.
In sintesi sono queste le indicazioni fornite dall’Agenzia delle entrate con la risposta ad interpello n° 218 del 26 aprile 2022.
La questione posta all’attenzione dell’Agenzia delle entrate riguarda un professionista che si è trasferito all’estero.
Nello specifico, il professionista ha deciso di chiudere la partita iva italiana ancorchè fossero ancora pendenti dei rapporti da definire. Al professionista in questione infatti, dopo la chiusura della partita iva, sono stati liquidati dei compensi.
Da qui, si chiede all’Agenzia delle entrate come debbano essere documentate le prestazioni nonchè i suddetti compensi ricevuti dopo la chiusura della partita iva.
Secondo l’Agenzia delle entrate, la questione da analizzare verte sulle regole fissate in materia di Iva dal DPR 633/72 circa la chiusura della partita iva. Non è invece in dubbio il fatto che la prestazione sia riconducibile al lavoro autonomo. Che sia abituale o occasionale poco importa dal punto di vista civilistico. Mentre dal punto di vista fiscale:
Nello specifico, secondo quanto disposto al terzo e quarto comma dell’articolo 35 del decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972, infatti, in caso di cessazione dell’attività, il contribuente deve farne dichiarazione all’ufficio entro 30 giorni e tale termine decorre dalla data di ultimazione delle operazioni relative alla liquidazione. Fermo restando le disposizioni relative al versamento dell’imposta, alla fatturazione, registrazione, liquidazione e dichiarazione.
Dunque, il professionista che non svolge più l’attività professionale non può cessare la partita IVA in presenza di compensi alla stessa attività riconducibili e ancora da fatturare.
Dunque, nel caso specifico le soluzioni sono le seguenti:
Laddove il professionista abbia chiuso la partita iva senza imputare al reddito dell’ultimo anno di attività i compensi non ancora incassati, dovrà:
Tali redditi andranno riportati nella dichiarazione riferita all’anno di incasso del compenso.