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Decreto fiscale 2023 collegato alla Legge di Bilancio: ecco le possibili misure in arrivo

Anche quest'anno, la Manovra, sarà anticipata dal collegato fiscale ossia dal decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2023.


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di - 18 Novembre 2022

Nel giro di un mese il Governo Meloni sarà chiamato ad approvare il decreto fiscale che anticiperà la prossima Legge di bilancio 2023. La tabella di marcia sarà molto fitta, considerando il ritardo con il quale il nuovo Governo si è potuto mettere a lavoro. A ogni modo, fin da subito, l’idea del nuovo esecutivo è stata chiara: aiutare imprese e famiglie snellendo il sistema fiscale, facendoli risparmiare su tasse e imposte.

Da qui, le principali misure che potrebbero trovare posto già nel prossimo decreto fiscale collegato alla Manovra 2023 sono: la flat tax incrementale e la nuova pace fiscale (o tregua fiscale). Possibile che già si rimetterà mano al superbonus, dopo che il decreto Aiuti-quater, a breve in Gazzetta Ufficiale, che ha ridotto al 90% il credito d’imposta e introdotto la variabile del quoziente familiare per le villette unifamiliari, che però non convince tutti.

Vediamo nel complesso quello che potrebbe essere il contenuto del collegato fiscale.

Decreto fiscale 2023 collegato alla Legge di Bilancio: ultime notizie

Come ogni anno, prima dell’approvazione della Legge di bilancio 2023, che dovrà avvenire entro il prossimo 31 dicembre, dovrà essere approvato il collegato c.d. decreto fiscale; grazie a tale decreto, il Governo anticipa diverse misure in ambito fiscale, per alleggerirsi il lavoro e soffermarsi su altro nella legge di bilancio. In tal senso va il Documento programmatico di bilancio, presentato ad ottobre dall’allora ministro dell’economia Franco, rispetto al quale il nuovo Governo deve provvedere a definire gli obiettivi programmatici di finanza pubblica per il triennio 2023-2025 e, conseguentemente, ad aggiornare i contenuti del  documento citato. Ciò, deve essere fatto prima della presentazione della legge di bilancio.

Detto ciò, le principali misure che troveranno posto nel collegato fiscale sono: la nuova pace fiscale, la flat tax incrementale, possibili modifiche al superbonus ma soprattutto sul meccanismo di cessione del credito. Probabile che la nuova disciplina sulla tassazione degli extra profitti delle imprese del settore energetico sia rimandata alla Legge di bilancio.

La nuova pace fiscale (tregua fiscale)

E’ stato il cavallo di battaglia, sia dei Fratelli d’Italia che delle Lega. La nuova pace fiscale. Si partirà dallo stralcio delle cartelle fino a 1.000 euro; importo da calcolare considerando, capitale, sanzioni e interessi per ritardata iscrizione a ruolo.

Lo stralcio della cartelle sarà accompagnato da:

Flat tax incrementale

Nel decreto fiscale potrebbe già trovare posto la c.d. flat tax incrementale, ossia la tassa piatta del 15% sui redditi prodotti in più rispetto alla propria media reddituale del triennio precedente. La novità si applicherà ai redditi prodotti dai titolari di redditi da lavoro o di impresa non aderenti al regime forfetario. Anche i professionisti potranno sfruttare la nuova tassa piatta.

Novità regime forfettario 2023

Sarà rivista verso l’alto la soglia di ricavi/compensi da rispettare per accedere o permanere nel regime forfettario. In particolare, l’aumento dovrebbe essere graduale. Dal 2023, si dovrebbe passare da 65.000 euro a 85.000 euro, per poi salire ancora a 100.000 euro nel 2024. Non è escluso che il passaggio da 65.000 a 100.000 possa avvenire in un solo colpo.

Superbonus

Sul superbonus, la novità del quoziente familiare ai fini della spettanza dell’agevolazione per i lavori effettuati su edifici e villette unifamiliari, potrebbe essere rivista; magari innalzando la soglia reddituale di accesso all’agevolazione ora fissata dal DL Aiuti-quater a 15.000 euro. Detto ciò, novità potrebbero arrivare per quanto riguarda il meccanismo di cessione del credito. Qui l’obiettivo è aiutare le imprese a liberarsi velocemente dei crediti legati ai lavori effettuati.

Tassa extra profitti imprese settore energetico

Potrebbe invece essere rimandata alla Legge di bilancio 2023, la questione relativa alla tassa sugli extra profitti delle imprese del settore energetico; proprio su tale passaggio, il TAR nella giornata di ieri, ha giudicato inammissibili i ricorsi delle aziende energetiche contro la tassazione degli extraprofitti.  L’aliquota di tassazione potrebbe salire fino al 33%.

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Tags: Decreto Fiscale 2023