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Agenzia delle Entrate, in arrivo 2,6 milioni di lettere di compliance contro l’evasione fiscale

L'evasione fiscale continua ad essere consistente in Italia, limitando sensibilmente le entrate nelle casse dello Stato. Cosa farà il Fisco.


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di - 7 Febbraio 2023

La lotta all’evasione fiscale prosegue anche nel 2023, e con ancora più forza. I contribuenti che non sono in regola rispetto ai loro obblighi debbono ricordare che sono in arrivo più di 2,5 milioni di lettere dell’Agenzia delle Entrate, ma anche che quest’ultima ha varato un piano ad hoc per il rafforzamento dei controlli e per diminuire la conflittualità con i cittadini – favorendo i versamenti e la sanatoria delle irregolarità.

In particolare, il Fisco ha fissato nel Piano integrato di attività e organizzazione i target da conseguire nel periodo compreso tra quest’anno e il 2025. Di mezzo c’è la riduzione del tax gap, una spina nel fianco per le Entrate che consiste di fatto nell’indicatore dell’evasione che mira a misurare l’impatto del mancato adempimento degli obblighi di dichiarazione e versamento di imposte e contributi. Vediamo allora di seguito quali saranno le linee d’azione dell’Amministrazione finanziaria da qui ai prossimi anni e come le Entrate intendono combattere l’evasione fiscale.

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Gli obiettivi delle Entrate nel periodo 2023-2025: lotta all’evasione fiscale rafforzata con controlli più incisivi

Forse non tutti sanno che sono stato raggiunti con anticipo, rispetto alla scadenza del 31 dicembre scorso, gli obiettivi di cui al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per il 2022, ed ora il Fisco indica nel citato Piano integrato di attività e organizzazione – in breve il cosiddetto Piao – ciò a cui intende mirare nel triennio 2023-2025.

Se da un lato, con il PNRR si vuole arrivare a ridurre la propensione all’evasione fiscale del 5% entro il 2024 e del 15% entro il 2026, attraverso quanto previsto nel Piao l’Agenzia delle Entrate spingerà all’ottimizzazione dei dati e delle informazioni conseguite con gli strumenti della cooperazione internazionale. Non solo. Le Entrate hanno anche l’obiettivo di perfezionare le tecniche di analisi e valutazione del rischio di non compliance – ovvero di non conformità alle norme – valutando i comportamenti di soggetti ad alta pericolosità fiscale. Una lotta all’evasione fiscale ancora più mirata e efficace, dunque.

Gli ultimi anni caratterizzati dalla pandemia e dalle conseguenze sul piano economico e sociale spingono peraltro il Fisco ad indirizzare l’attività di contrasto all’evasione soprattutto contro coloro che, servendosi di pericolosi e avanzati metodi di evasione, elusione e frode, non si comportano in modo collaborativo e trasparente e, di fatto, non rispettano le norme fiscali – esponendosi così al rischio di sanzione.

Favorito il confronto con il contribuente onde evitare la conflittualità diretta

Le Entrate intendono, ove possibile, trovare un punto di confronto o comunque evitare la conflittualità diretta con il contribuente. Secondo quanto previsto nel Piao, sarà dunque privilegiato il confronto preventivo con il contribuente ed infatti:

L’Agenzia delle Entrate mira anche a diminuire la conflittualità nei rapporti con i contribuenti per il tramite del miglioramento della qualità degli atti notificati, ma altresì con un efficace uso degli strumenti deflattivi del contenzioso, peraltro potenziati dalla legge negli ultimi tempi.

Non solo. Il Fisco vigilerà ad individuare casi di indebita fruizione delle agevolazioni, valevoli a fronteggiare le ricadute negative sul tessuto economico nazionale causa pandemia e restrizioni, le quali – come è noto – hanno pesantemente inciso sugli ultimi esercizi.

Inoltre vi sarà anche un potenziamento non soltanto delle analisi e controlli anti evasione fiscale, ma anche del coordinamento delle attività a livello territoriale, in virtù del rafforzamento delle iniziative combinate con la Guardia di Finanza e con l’Agenzia delle Accise, Dogane e dei Monopoli. Anche per questa via i controlli fiscali saranno così rafforzati: il coordinamento tra le strutture territoriali e centrali dovrà garantire una gestione uniforme dei casi valutati nelle attività di controllo delle Entrate. Ciò contribuirà alla lotta all’evasione e a far emergere un maggior numero di casi di irregolarità.

In arrivo più di 2,6 milioni di lettere di compliance del Fisco

Non dimentichiamo poi il rilievo delle lettere di compliance, ovvero quello step anteriore all’avviso di accertamento, vale a dire quella sorta di alert bonario che consente al contribuente di regolarizzare la sua posizione nei confronti del Fisco (se dovesse essere di fatto confermato l’errore o l’omissione) attraverso il meccanismo del ravvedimento operoso, di cui abbiamo già ampiamente parlato in queste pagine.

Ebbene, proprio allo scopo di favorire i versamenti spontanei e il ravvedimento dei contribuenti, sulla scorta di anomalie rintracciate nell’incrocio dei dati disponibili in Anagrafe tributaria, saranno fatte pervenire circa 2,6 milioni di lettere di compliance nel 2023, che poi saliranno fino a 3 milioni rispettivamente nel 2024 e nel 2025. Si ipotizza così una crescita consequenziale anche delle regolarizzazioni e dunque dei versamenti: le stime indicano oggi 2,4 miliardi per il 2023 per poi giungere a 2,77 miliardi sia nel 2024 che nel 2025. In tal modo si vogliono così sollecitare le regolarizzazioni da parte di chi ha aggirato le norme fiscali o ha dato luogo ad omissioni.

Non dimentichiamo infine che per i contribuenti che vogliono chiudere le controversie ancora aperte con le Entrate, possono fare riferimento ad istruzioni specifiche e ad un modello ad hoc. Si tratta della tregua o pace fiscale di cui all’ultima legge di Bilancio e, dunque, della definizione agevolata che permette di chiudere facilmente le controversie tributarie pendenti in cui è parte l’Agenzia. Ma attenzione perché la domanda di definizione, con annesso pagamento di tutto l’ammontare dovuto (o della prima rata se ammessa la rateizzazione) va fatta entro il  prossimo 30 giugno 2023 per ogni controversia pendente in ogni stato e grado del giudizio.

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