Buongiorno Avvocato, il quesito che devo esporre riguarda la correlazione tra le assenze per malattia, lo status di invalido, la visita collegiale e il licenziamento per inidoneità fisica.
Spero riesca a chiarire i miei non facili quesiti, quelli più sotto sono i più importanti. Ho aperto un post sul forum ma necessiterei del parere di un esperto ed eccomi qua.
Riporto da ciò che ho già esposto.
Dipendente di azienda bancaria con numerosi dipendenti, invalido al 67% in corso di rapporto di lavoro, non so se l’istituto mi ha inserito o meno negli elenchi dei dipendenti invalidi assunti obbligatoriamente, devo presentare riciesta di aggravamento (con l’80 % dovrei prepensionarmi a 60 anni).Ho numerose assenze a partire da giugno 2013.
Sono sotto osservazione da parte dell’ufficio personale, secondo me potrei essere chiamato a visita collegiale molto presto.
Le faccio dei quesiti.
Nel mio caso sarà possibile che chiedano la visita collegiale o faranno richiesta all’inps per conoscere qual’è la riduzione della capacità lavorativa (io non l’ho comunicata).
Dove posso controllare se sono stato inserito tra i lavoratori da assumere obbligatoriamente invalidi.
Se raggiungo l’80% di invalidità civile sarà mio dovere o una mia facoltà poi andare in pensione.
E adesso i quesiti più importanti.
Se mi assento per malattia le mie assenze (tutelate dalle norme sul periodo di comporto) possono essere adite quale causa di inidoneità fisica?
Supponiamo che nei prossimi anni io non riesca a svolgere con continuità la mia attività lavorativa. Queste mie assenze (che attualmente ammontano a circa 15 giorni al mese cui aggiungere festivi e ferie) riducono drasticamente il risultato della mia prestazione, nonostante rientrino nel periodo di comporto.
Il comporto viaggia quindi su un binario? o si incrocia con quello dell’inidoneità fisica? La malattia genera l’invalidità, questa causa le assenze per malattia, possono le assenze essere portate in giudizio assieme ovviamente all’attestazione della mia ridotta capacità lavorativa?
E se dovessi ottenere l’aggravamento, aggraverei (appunto) la mia esposizione ai rischi di licenziamento? Il licenziamento dovrà essere correlato alla mia residua capacità lavorativa che, cercherebbero di dimostrare, non consentirebbe (visto le numerose assenze) di trovarmi un ruolo cui adibirmi?
Oppure, dato che la riduzione di capacità lavorativa è accertata questa giustificherebbe le mie numerose assenze, e la idoneità o inidoneità a svolgere l’attività deve essere rapportata solo al restante 33% di capacità lavorativa? Spiego meglio; se sei malato sei assente e rientri nella licenziabilità per superamento periodo di comporto;se sei presente si deve rapportare la tua prestazione alla tua capacità lavorativa e solo per quei giorni in cui sei presente.Ma l’azienda paga lo stipendio per il mese intero e non per i giorni lavorativi.
La saluto e la ringrazio se riuscirà a farmi chiarezza, perdonandomi se sono stato prolisso cercando di definire e delineare il problema nel migliore dei modi a me posssibile, perchè de quei ragionamenti ne esce fuori che essere invalido e tanto più subire un aggravio diventa un pericolo per il mantenimento del posto in barba a tutte le agevolazioni per costoro previste.
Assenze per malattia, invalidità, visita collegiale, licenziamento
Gentile sig. Claudio,
Lei abbisogna di una consulenza che in questa sede non è possibile fornirLe.
Cordialità.
Avv. Pietro Cotellessa
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