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di Daniele Bonaddio - 10 Aprile 2020
Dalle ore 12.00 del 1° aprile sono iniziate le domande di bonus 600 euro anche per liberi professionisti e lavoratori autonomi iscritti a casse di previdenza private (non all’INPS quindi). Si attendeva infatti solo la pubblicazione del Decreto interministeriale del Ministero del Lavoro e del Ministero dell’Economia del 28 marzo per il via al bunus per gli esclusi dalll’indennità con pagamento dall’INPS.
Il reddito di ultima istanza prevede l’accesso all’indennità una tantum, pari a 600 euro per il mese di marzo, rivolta a determinate categorie di lavoratori individuati all’art. 27 e 28 del “Decreto Cura Italia”, fra cui i professionisti iscritti a un Albo professionale (architetti, commercialisti, ingegneri, consulenti del lavoro, geometri ecc.) e autonomi non iscritti all’INPS ma alle rispettive casse private.
Il Decreto Liquidità Dl 23/2020 ha però rimesso tutto in gioco, in quanto cambiano i requisiti per poter accedere all’indennità. Cosa accade quindi alle domande già presentate? E a coloro che hanno già ricevuto il bonus? Secondo il presidente dell’Adepp (l’Associazione delle Casse Private) le domande dovranno essere ripresentate, tenendo conto dei nuovi requisiti.
Vediamo quindi chi può accedere al reddito di ultima istanza e come fare domanda facendo riferimento alla propria cassa previdenziale. Chi invece cerca il bonus autonomie partite IVA INPS può leggere qui.
Il Dl 23/2020 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’8 aprile ha cambiato i requisiti per ottenere l’indennità COVID-19 per i professionisti.
Il decreto liquidità stabilisce infatti che per ottenere il bonus, oltre ai requisiti reddituali:
bisogna essere iscritti a una Cassa «in via esclusiva»
Requisito che non era previsto dal Decreto Cura Italia e né dal Decreto Interministeriale del 28 marzo. Ciò significa che chi è iscritto ad altra gestione, come ad esempio i lavoratori dipendenti iscritti anche alle casse, non possono più accedere al beneficio. Pertanto i pagamenti sono stati bloccati e si dovrà procedere all’invio di una nuova domanda. Gli unici esclusi sono gli ingegneri e gli architetti iscritti ad Inarcassa, i quali da Statuto non possono essere iscritti ad altra forma di previdenza.
Il problema più grande sarà per le Casse che hanno già emesso molti pagamenti, come ad esempio l’ENPACL (Cassa dei Consulenti del Lavoro) che ora dovranno trovare un modo per adeguarsi alla nuova regola.
Chi sono i beneficiari della presente indennità di 600 euro? Trattasi, in altre parole, di:
Nello specifico l’indennità è riconosciuta ai seguenti soggetti:
Per “cessazione dell’attività” s’intende quindi la chiusura della partita IVA, nel periodo compreso tra il 23 febbraio 2020 e il 31 marzo 2020. Mentre per “riduzione o sospensione dell’attività lavorativa” s’intende una comprovata riduzione di almeno il 33% del reddito del primo trimestre 2020, rispetto al reddito del primo trimestre 2019.
A tal fine il reddito è individuato secondo il principio di cassa come differenza tra i ricavi e i compensi percepiti e le spese sostenute nell’esercizio dell’attività.
Le domande per l’ottenimento dell’indennità devono essere presentate, a decorrere dal 1° aprile 2020 alle ore 12.00, agli enti di previdenza cui sono obbligatoriamente iscritti i professionisti.
L’indennità deve essere richiesta ad un solo ente previdenziale e per una sola forma di previdenza obbligatoria.
L’istanza deve essere corredata dalla dichiarazione del lavoratore interessato, rilasciata ai sensi del Dpr. n. 445/2000, quindi sotto la propria responsabilità:
All’istanza deve essere allegata:
Le domande devono essere presentare entro il 30 aprile 2020, pena l’inammissibilità al beneficio economico.
Alleghiamo infine il testo completo del Decreto Interministeriale Min. Lavoro e MEF che istituisce e regolamenta il Bonus lavoratori autonomi e professionisti delle Casse private.