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Decreto Sostegni 1, fiducia al Senato: gli emendamenti più significativi

Il decreto Sostegni 1 è stato integrato da una serie di interessanti emendamenti per famiglie, imprese e lavoratori. Ecco i più significativi.


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di - 7 Maggio 2021

Il Governo sta tuttora discutendo sul prossimo varo del decreto Sostegni bis, che avrebbe dovuto essere pronto entro questa settimana, ma che invece slitta alla prossima. Tante ancora le questioni su cui prendere una decisione finale, tra cui le indennità alle aziende e la proroga del blocco dei licenziamenti.

Intanto, prosegue l’iter di conversione in legge del decreto Sostegni 1, che dovrà essere definitivamente approvato entro il prossimo 21 maggio, ovvero 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta del Decreto-Legge 41 del 22 marzo 2021. Le ultime novità ci dicono che l’aula del Senato ha confermato la fiducia all’Esecutivo Draghi per quanto attiene al testo con modifiche del decreto Sostegni 1, con 207 sì , 28 no e 5 astensioni.

Attenzione però: per l’ok finale, il provvedimento dovrà passare ora alla Camera. Qui di seguito intendiamo riportare quelle che saranno le novità degli emendamenti. Facciamo chiarezza.

Decreto Sostegni 1: gli emendamenti approvati

Più nel dettaglio, il Senato ha dunque appena rinnovato la fiducia al Governo approvando l’emendamento sostitutivo del ddl n. 2144, di conversione in legge del Decreto Sostegni 1. Risalta che in fase di conversione sono davvero tanti gli emendamenti  presentati; e poi approvati e che, di fatto, dettagliano ulteriormente il testo del primo maxi provvedimento economico del Governo Draghi.

Le novità riguardano:

E’ anche prevista l’introduzione di un fondo ad hoc per genitori lavoratori separati o divorziati, come abbiamo già fatto notare recentemente. Salta invece il cosiddetto super bonus imprese.

Contributi a fondo perduto con modifiche nel decreto Sostegni 1

Di primaria importanza l’introduzione dell’emendamento relativo alla revisione del meccanismo dei contributi a fondo perduto, che di fatto estende la platea di beneficiari. In ragione delle ultime novità, dopo l’art. 1 del decreto, è incluso l’art. 1 bis che predispone

un contributo a fondo perduto nella misura massima di euro 1.000 ai soggetti titolari di reddito d’impresa che hanno attivato la partita IVA dal 1º gennaio 2018 al 31 dicembre 2018, la cui attività d’impresa, in base alle risultanze del Registro delle imprese tenuto presso la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, è iniziata nel corso del 2019, a cui non spetta il contributo di cui all’articolo I del decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41, in quanto l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2020 non è inferiore almeno del 30 per cento rispetto all’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2019, purché siano rispettati gli altri requisiti e condizioni previsti dal suddetto articolo 1 del decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41.”.

Sempre nel quadro degli emendamenti al decreto Sostegni 1, sullo specifico tema dei contributi a fondo perduto, è stabilito il divieto di pignoramento.

Esenzione IMU: in quali circostanze?

Un differente emendamento opera nella direzione di imporre l’esenzione prima rata Imu, legata agli immobili di proprietà dei soggetti passivi, che godono altresì dei requisiti per ottenere i citati i contributi a fondo perduto.  In buona sostanza, questi soggetti non debbono pagare la prima rata IMU, in quanto esercitano attività d’impresa, arte e professione e di reddito agrario; titolari di partita Iva residenti o stabiliti in Italia, che nel secondo periodo di imposta anteriore al periodo di entrata in vigore del decreto, abbiano incassato una quota di ricavi o di compensi non al di sopra dei dieci milioni di euro.

Ma attenzione: è obbligatorio che l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno passato, sia al di sotto di almeno il 30% dell’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi del 2019.

Ai soggetti appena citati si sommano altresì coloro che hanno aperto la partita Iva a partire dal primo gennaio 2019, indipendentemente dal requisito della diminuzione di fatturato. E, in ogni caso, l’esenzione in oggetto vale esclusivamente per gli immobili in cui i soggetti passivi nei confronti del Fisco, svolgono le attività di cui siano anche gestori.

Novità sui voucher (palestre, voli, prenotazioni ecc.): ecco quali sono

Nel quadro degli emendamenti al decreto Sostegni 1, anche la possibilità di ottenere rimborsi dalle palestre; oppure in alternativa voucher da utilizzare fino a 6 mesi dopo la conclusione dello stato di emergenza (per ora il 31 luglio 2021 salvo ulteriori proroghe). In relazione alle vacanze, la possibilità di sfruttare i voucher sale da 18 mesi a 2 anni dalla data di rilascio degli stessi.

Attenzione ai dettagli però: infatti, la proroga di sei mesi attiene ai voucher viaggi per voli; biglietti dei treni; pacchetti turistici di vario tipo; soggiorni in strutture che accolgono turisti. Ma non solo. Novità anche per quanto riguarda i voucher per i biglietti degli spettacoli e dei musei, annullati a causa della pandemia e delle rigide regole del lockdown. Infatti, grazie alle ultime novità saranno validi per tre anni e non più per 18 mesi.

Proroga blocco sfratti: cosa è previsto?

Nell’ottica di uscire gradualmente dalla misura che ha fatto assai discutere negli ultimi mesi, vanno lette le nuove regole in tema di blocco sfratti. Infatti, da una parte vale la proroga del blocco per le procedure esecutive partite da febbraio 2020, ossia dopo l’inizio della pandemia; dall’altra è confermato lo sblocco dal primo luglio per gli sfratti prima della pandemia. Per questa via, si vuole in qualche modo evitare l’intasamento delle procedure.

Sempre in tema di affitti e di emendamenti al decreto Sostegni 1, ecco profilarsi la scelta di escludere dalla tassazione i canoni non riscossi. In particolare, sono esclusi dalla tassazione gli affitti non incassati dal primo gennaio 2020, indipendentemente dal fatto che siano legati a contratti di locazione di immobili ad uso abitativo e dalla data di sottoscrizione del contratto.

Stop a canone Rai e tassa occupazione suolo pubblico: i destinatari

Nel quadro della spinta al rilancio dell’economia italiana, ed in particolare del settore turismo, ristorazione ed intrattenimento, nel  maxi emendamento al decreto Sostegni 1 trova spazio anche la previsione dell’esonero del pagamento canone Rai 2021. I destinatari sono le strutture ricettive; di somministrazione e consumo di bevande in locali pubblici, incluse le attività simili, compiute da enti del terzo settore.

Coerentemente a ciò, ecco anche l’articolo ad hoc, riguardante la proroga dal 30 giugno al 31 dicembre 2021, dell’esonero dal pagamento di Tosap e Cosap, in relazione alle occupazioni compiute dalle imprese di pubblico esercizio. La finalità è sempre la stessa: alleviare in qualche modo le spese per i lavoratori del settore, in vista della stagione estiva.

Pacchetto lavoro: reddito di cittadinanza e lavoratori fragili, cosa cambia

Uno degli altri emendamenti al decreto Sostegni 1 affronta una volta per tutte il delicato tema dell’assenza dal posto di lavoro per i soggetti fragili e la non computabilità in relazione al periodo di comporto. Infatti, il nuovo testo comporta che non saranno computabili per il comporto i periodi di mancanza dal luogo di lavoro, a partire dal 17 marzo 2020. Non solo: un ulteriore intervento normativo al primo decreto Sostegni, dispone il divieto di pignoramento del reddito di cittadinanza. Per renderlo possibile, il contributo sarà incluso nella categoria dei ‘sussidi di sostentamento’ a persone incluse nell’elenco dei poveri (art. 545 c.p.c.).

Concludendo, è da rimarcare che la scadenza del percorso  di conversione è il giorno 21 maggio 2021. Ora la parola spetta alla Camera.

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