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Distacco dei lavoratori all’estero, novità dal Parlamento Europeo

Il 29 maggio 2018 il Parlamento Europeo ha approvato le modifiche apportate alla Direttiva 96/71/CE sul distacco dei lavoratori all'estero nell'ambito di una prestazione di servizi. Ecco come cambia la norma.


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di - 5 Giugno 2018

Il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva le modifiche alla Direttiva 96/71/CE, come integrata dalla Direttiva 2014/67/UE, per rafforzare il contrasto all’abuso dell’istituto del distacco dei lavoratori all’estero nell’ambito di una prestazione di servizi. Gli Stati membri hanno tempo due anni per adeguare le norme interne alle nuove regole.

La nuova disciplina prevede innanzitutto regole più stringenti, a partire dalla riduzione da 24 a 12 mesi, prorogabili a 18, del periodo nel quale il lavoratore distaccato in ambito comunitario mantiene il regime previdenziale del Paese di provenienza. Viene inoltre rafforzato il principio di parità di trattamento retributivo fra lavoratori “interni” e lavoratori distaccati, prevedendo l’obbligo per gli Stati membri di pubblicare in un sito web ufficiale nazionale tutti gli elementi costitutivi dello stipendio determinati da disposizioni legislative, regolamentari o amministrative, da contratti collettivi o da arbitrati. Ma andiamo con ordine e vediamo come cambia la disciplina dei lavoratori distaccati in ambito europeo.

Distacco dei lavoratori all’estero: in UE parità di trattamento

La direttiva 96/71/CE relativa distacco dei lavoratori è generalmente considerata come un tentativo mirato di regolamentare ed equilibrare due principi nell’ambito specifico dei lavoratori distaccati. Da un lato, tale direttiva sostiene la libera circolazione dei servizi e garantisce la parità di condizioni per la prestazione transfrontaliera dei servizi in modo da renderla il più libera possibile; dall’altro, mira a tutelare i diritti dei lavoratori distaccati garantendo un insieme comune di diritti sociali.

In tal contesto, gli Stati membri dovranno provvedere affinché le imprese distaccatarie garantiscano ai lavoratori distaccati le stesse condizioni riconosciute ai dipendenti interni sulla base delle vigenti disposizioni legislative, regolamentari, amministrative e collettive. Particolare attenzione dovrà essere posta sui periodi massimi di lavoro e minimi di riposo, durata minima dei congedi annuali retribuiti, sicurezza e salute sul lavoro, condizioni di occupazione di gestanti o puerpere, bambini e giovani. Inoltre, parità di condizioni di alloggio dei lavoratori e alle indennità o rimborso a copertura delle spese di viaggio, vitto e alloggio.

Distacco lavoratore italiano all’estero: cosa cambia?

La nuova direttiva comunitaria prevede le seguenti novità da applicare nell’ambito del distacco dei lavoratori all’estero:

Direttiva 96/71/CE sui distacchi dei lavoratori

Di seguito alleghiamo il testo della Direttiva 96/71/CE sui distacchi dei lavoratori così come modificato in data 29 maggio 2018.

  Direttiva UE 96/71/CE (469,2 KiB, 569 hits)

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Tags: Busta Paga