>> Entra nel nuovo Canale WhatsApp di Lavoro e Diritti
di Redazione Lavoro e Diritti - 8 Maggio 2023
Cos’è e come funziona l’indennità ISCRO, ovvero il nuovo bonus o meglio, la prestazione a sostegno del reddito, in favore dei lavoratori autonomi con partita IVA iscritti in via esclusiva alla Gestione separata INPS? L’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (in sigla ISCRO) è erogata dall’INPS a beneficio dei lavoratori autonomi, iscritti via esclusiva alla Gestione separata ed in possesso di determinati requisiti reddituali e contributivi.
La misura, nelle more di una riforma degli ammortizzatori sociali, ha lo scopo di introdurre, in via sperimentale per il triennio 2021-2023, una sorta di “Cassa integrazione” per gli autonomi colpiti da una contrazione degli affari.
Con il Messaggio numero 1636 del 05-05-2023 l’INPS ha comunicato la riapertura delle domande per il bonus ISCRO 2023 a partire dal giorno 8 maggio. Pertanto da tale data e fino al 31 ottobre 2023, sarà attivo il servizio online per la presentazione delle domande sul sito inps.it seguendo il percorso “Prestazioni e Servizi – Prestazioni – Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO)” in possesso delle credenziali SPID, CIE o CNS.
Analizziamo nel dettaglio la misura.
Spetta ai soggetti iscritti in via esclusiva alla Gestione separata INPS che esercitano per professione abituale attività di lavoro autonomo (cosiddetti professionisti senza cassa).
L’indennità spetta in presenza dei seguenti requisiti:
Con riferimento all’ultimo punto, la partita IVA dev’essere stata aperta per lo svolgimento dell’attività, in virtù della quale il soggetto è iscritto alla Gestione separata.
Al fine di continuare a percepire il sussidio, i requisiti contributivi e reddituali devono essere mantenuti nel periodo di fruizione. In caso di cessazione della partita IVA l’indennità viene revocata.
L’ammontare dell’indennità straordinaria è pari al 25% (su base semestrale) dell’ultimo reddito denunciato all’Agenzia delle entrate. Ad ogni modo, la somma mensile non potrà essere superiore a 800 euro né inferiore a 250.
Le somme percepite non hanno alcuna valenza ai fini contributivi né fiscali. Queste infatti non concorrono alla formazione del reddito complessivo del percipiente.
Esclusa infine la contribuzione figurativa.
Al momento si è in attesa di apposita circolare INPS che comunicherà le modalità di invio della domanda di ISCRO. La domanda di ISCRO dovrà essere presentata una sola volta per l’intero triennio, entro il 31 ottobre di ogni anno (2021, 2022 o 2023).
L’istanza di Bonus ISCRO 2023 dovrà essere inoltrata all’INPS dal 8 maggio al 31 ottobre attraverso l’istanza online predisposta da parte dell’Istituto e raggiungibile dal sito inps.it seguendo il percorso “Prestazioni e Servizi – Prestazioni – Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO)” in possesso delle credenziali SPID, CIE o CNS.
L’INPS, una volta acquisita la domanda, comunicherà all’Agenzia delle entrate i riferimenti anagrafici dell’interessato, al fine di consentire a quest’ultima i controlli sul possesso dei requisiti.
Accolta la richiesta di sussidio, questo avrà decorrenza a partire dal giorno successivo la data di presentazione della domanda.
La misura di sostegno in parola sarà finanziata aumentando i contributi dovuti alla Gestione separata INPS da parte dei lavoratori autonomi, potenzialmente destinatari di ISCRO.
Con la Circolare INPS n. 12 del 01-02-2023, l’INPS ha reso note le aliquote addizionali per l’anno in corso dovute dagli iscritti in via esclusiva alla Gestione separata.
All’aliquota contributiva IVS per invalidità, vecchiaia e superstiti bisogna aggiungere
Nel complesso l’aliquota INPS è stata pari per il 2021 al 25,98%. Per gli anni 2022 e 2023, interessati dalla misura sperimentale, il contributo dello 0,26% passerà a 0,51% per ciascuna annualità.
Leggi anche: Gestione separata INPS contributi: aliquote, minimali e massimali
A differenza di quanto avviene per i collaboratori, in cui il versamento dei contributi viene effettuato dall’azienda committente, per i professionisti è diverso: sono questi ultimi a dover farsi carico del pagamento con modello F24, nel rispetto delle scadenze fiscali relative alle imposte sui redditi (saldo 2020, primo e secondo acconto 2021).