Lo scorso 24 dicembre, come avrete avuto modo di apprendere, fra una fetta di panettone e un brindisi, il Consiglio dei Ministri ha approvato i primi due Decreti in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183 ovvero della legge recante deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e dell’attività ispettiva e di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro.
Il primo decreto approvato in CdM, su proposta del Presidente, Matteo Renzi, e del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, riguarda la delega al Governo in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti.
Con questo Decreto si da quindi l’addio all’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, infatti la tutela reale, ovvero il reintegro sul posto di lavoro e il risarcimento delle mensilità arretrate rimane solo per i licenziamenti discriminatori e per i licenziamenti disciplinari, nel caso in cui venga provato in giudizio che il fatto non sussiste. Per tutti gli altri casi sono previsti risarcimenti pari a due mensilità, per ogni anno di anzianità aziendale, da un minimo di 4 a un massimo di 24 mensilità, senza reintegra. Il minimo quindi di 4 mensilità è stato introdotto per evitare i licenziamenti facili nei primi 3 anni di contratto.
La nuova disciplina sarà applicata ai nuovi contratti a tutele crescenti stipulati dopo la data di entrata in vigore del presente D.lgs., il quale dovrà essere pubblicato entro 30 giorni dalla sua approvazione, ma la prassi vuole ora che la prima bozza approvata sia sottoposta al vaglio delle commissioni Camera e Senato, competenti sulla materia, e il Governo ne accoglie eventualmente i pareri e le osservazioni.
Update del 15/01/2015 i decreti sono stati presentati il 15/01/2015 alle commissioni competenti di Camera e Senato, quindi da questo momento le Commissioni hanno 30 giorni di tempo per esprimere il loro parere non vincolante. I decreti quindi saranno pubblicati in Gazzetta Ufficiale presumibilmente entro la prima quindicina di febbraio.
In ogni caso tali regole non varranno per gli statali, che chi è già assunto a tempo indeterminato presso aziende con più di 15 dipendenti e per i nuovi e vecchi dipendenti di aziende con meno di 15 dipendenti. Varranno invece, come specificato nel testo per i nuovi dipendenti di partiti e sindacati, i quali in precedenza erano esclusi dalle tutele dell’Art. 18 dello Statuto dei Lavoratori.
Infine per i licenziamenti economici non è più previsto il tentativo di conciliazione in Dtl, ma si avrà la possibilità di fruire della conciliazione incentivata, ovvero il datore di lavoro può offrire da 2 a 18 mensilità esentasse al lavoratore e se questi accetta non potrà più fargli causa.
Jobs Act, contratto a tutele crescenti (26,7 KiB, 2.209 hits)
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