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di Antonio Maroscia - 2 Agosto 2012
Contratto di lavoro a chiamata 2012: con la Circolare n. 20 del 1° agosto 2012 la Direzione Generale per l’Attività Ispettiva del Ministero del Lavoro fornisce nuove indicazioni in materia di lavoro a chiamata o intermittente, la cui disciplina è stata recentemente modificata dalla Legge n. 92 del 28 giugno 2012 recante le disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita (c.d. Riforma del lavoro).
Gli approfondimenti contenuti nella circolare riguardano, in particolare, il nuovo campo di applicazione dell’istituto, l’obbligo di comunicazione della chiamata del lavoratore e la disciplina del periodo transitorio.
La circolare va nuovamente a elencare le ipotesi in cui è possibile utilizzare tale tipologia contrattuale a partire dal 18 luglio 2012. Quindi i limiti di età, i tipi di lavori ritenuti discontinui, così come dalla vecchia normativa e i periodi dell’anno in cui si possono stipulare i contratti.
L’interpretazione più rilevante da parte del Ministero contenuta nella circolare riguarda i c.d. periodi predeterminati quali causale oggettiva per cui possono essere stipulati contratti a chiamata. Da una prima lettura della legge questi periodi devono essere necessariamente decisi dalla contrattazione collettiva, quindi qualsiasi accordo stipulato individualmente dovrà essere ritenuto nullo.
Rimangono invariati i casi in cui è vietato stipulare contratti a chiamata, cioè:
L’unica novità rispetto alla vecchia normativa è che non trova più applicazione già dal 18 luglio (sia per i nuovi che per i vecchi contratti) la disposizione secondo cui, per i c.d. periodi predeterminati,
“l’indennità di disponibilità è corrisposta al prestatore solo in caso di effettiva chiamata da parte del datore di lavoro”,
per cui questa dovrà essere in ogni caso corrisposta.
Le novità contenute nella circolare riguardano:
Il personale ispettivo è invitato dalla sede centrale a verificare per prima cosa l’esattezza dei contratti stipulati, tenendo conto quindi se essi siano stati stipulati prima o dopo il 18 luglio, giorno di entrata in vigore della riforma.
Come già chiarito nella circolare 18/2012 dello stesso Ministero del lavoro, i contratti che contravvengano alla normativa saranno considerati a tempo pieno e indeterminato.
Gli ispettori inoltre, sono di nuovo invitati a valutare con estrema attenzione, caso per caso, il corretto adempimento dell’obbligo di comunicazione della chiamata, in quanto, parole della circolare, una vigilanza su tale specifico aspettosi può ritenere opportuna solo nelle ipotesi in cui sia presumibile un utilizzo improprio di tale istituto.