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Legge di stabilità 2012: varia l'Irpef, ancora in bilico aumento IVA

Nel DdL stabilità 2012 vi è la riduzione di un punto delle prime due aliquote Irpef e alcune modifiche alle detrazioni e deduzioni per i redditi dai 15001 €


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di - 10 Ottobre 2012

Il Governo, nel corso del consiglio dei ministri della scorsa notte, ha approvato la legge di stabilità. Diverse le norme contenute nella legge tra cui la riduzione di un punto percentuale delle prime due aliquote Irpef e alcune modifiche alla franchigia per detrazioni e deduzioni per i redditi oltre i 15000 €

E’ stata prevista, con il fine di introdurre un importante elemento di equità nella revisione della tassazione sui redditi e agevolare i consumi delle famiglie dal reddito più basso, la riduzione di un punto percentuale (da 23 a 22 punti e da 27 a 26) dell’aliquota IRPEF sui primi due scaglioni di reddito (da 0 a 15 mila euro e da 15 mila a 28 mila euro).

Inoltre, si prevede la rimodulazione delle cd. tax expenditures (ossia detrazioni e deduzioni fiscali) per i redditi superiori ai 15mila euro:

Gli obiettivi sono 5:

Approvato inoltre, il secondo capitolo delle disposizioni per la revisione della spesa pubblica (spending review). Le nuove misure confermano l’azione avviata dal Governo il 5 luglio: razionalizzare la spesa pubblica, migliorare l’efficienza delle amministrazioni e mantenere inalterata la qualità dei servizi per i cittadini.

La prima fase della spending ha garantito un risparmio di circa 4,4 miliardi per il 2012, 10,3 miliardi per il 2013 e 11,2 miliardi per il 2014. La spesa censita alla quale fanno riferimento questi risparmi è pari a circa 60 miliardi di acquisto di beni e servizi. Le nuove misure di razionalizzazione della spesa pubblica si basano su un censimento di spesa “aggredibile” pari a circa 50 miliardi: 11 miliardi per l’acquisto di farmaci, 7 miliardi per i dispositivi medici e 32 miliardi di acquisti per gli investimenti. L’importo censito nelle due fasi della spending è di 110 miliardi, circa il 65% della spesa pubblica per l’acquisto di beni e servizi.

Un capitolo importante del provvedimento riguarda i controlli dei bilanci delle Pubbliche Amministrazioni. In particolare verrà rafforzata la capacità di controllo sui bilanci degli enti locali, che farà leva sulla Corte dei Conti, sui servizi ispettivi della Ragioneria Generale dello Stato e sulla Guardia di Finanza.

Via libera, infine anche alla riforma del  Titolo V della Costituzione, relativo ai rapporti tra Stato e Regioni.

L’intervento riformatore si incentra anzitutto sul principio dell’unità giuridica ed economica della Repubblica come valore fondamentale dell’ordinamento, prevedendo che la sua garanzia, assieme a quella dei diritti costituzionali, costituisce compito primario della legge dello Stato, anche a prescindere dal riparto delle materie fra legge statale e legge regionale.

Sono previste alcune innovazioni particolarmente incisive. Si inseriscono nel campo della legislazione esclusiva dello Stato alcune materie che erano precedentemente considerazione della legislazione concorrente: il coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario, le grandi reti di trasporto e di navigazione, la disciplina dell’istruzione, il commercio con l’estero, la produzione, il trasporto e la distribuzione nazionale dell’energia.

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Categories: Leggi, normativa e prassi
Tags: governo