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di Massima Di Paolo - 17 Maggio 2012
Dopo le varie manovre Salva Italia, Cresi Italia, le pensioni e il lavoro, è arrivata l’ora di ritoccare il Welfare italiano. La bozza del provvedimento è già allo studio del governo (o meglio dei ministeri dell’economia e del lavoro) e, dei sindacati.
La riforma riguarderà soprattutto le modifiche all’ISEE ( Indicatore della situazione economica equivalente che consente ai cittadini di accedere, a condizioni agevolate, alle prestazioni sociali o ai servizi di pubblica utilità quali, assegni di maternità, assegni per i nuclei familiari, assistenza domiciliare, diritto allo studio universitario, asili nido, libri di testo gratuiti, ) a cui, si aggiungono le misure inerenti la sanità, come l’abolizione del ticket sanitario.
Non ci sarebbe da inventare nulla, poichè è già tutto scritto nel decreto “Salva Italia”. La riforma del welfare altro non è che, l’attuazione della delega contenuta nell’art 5 del decreto Salva Italia, il quale prevede un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da emanare, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, entro il 31 maggio 2012.
con tale decreto, si dovrebbero rivedere “le modalita’ di determinazione e i campi di applicazione dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) al fine di:
Inoltre, la delega prevede anche l’individuazione delle agevolazioni fiscali e tariffarie, nonche’ le provvidenze di natura assistenziale che, a decorrere dal 1° gennaio 2013, non possono essere piu’ riconosciute ai soggetti in possesso di un ISEE superiore alla soglia individuata con il decreto stesso.
Il Governo vorrebbe colpire i redditi medio alti, stabilendo una soglia pari a 15mila euro. al di sopra di tale limite, non si avrà più diritto a prestazioni sociali gratuite.
In merito all’abolizione del ticket sanitario, la proposta arriva dal Ministro Balduzzi che vorrebbe, per l’appunto, abolire i ticket (che oggi è stabilito a livello regionale a seconda delle prestazioni sanitarie) per introdurre a carico di tutti i cittadini una specie di franchigia che andrebbe calcolata in base al reddito.
E’ già guerra con i sindacati: la CGIL dice “No al tentativo di operare nuovi tagli attraverso la revisione dell’Isee”; anche la FISH (Federazione italiana per il superamento dell’Handicap), chiede al governo “ di stralciare l’articolo e di rimandare la discussione su questi temi ad un momento successivo che garantisse un maggiore approfondimento e confronto”.
Attendiamo di conoscere nel dettaglio il decreto del governo. Solo allora capiremo se gioire o continuare a fare sacrifici per salvare l’Italia!