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Home»Leggi, normativa e prassi»Revoca esonero contributivo triennale: ecco chi rischia il disconoscimento

Revoca esonero contributivo triennale: ecco chi rischia il disconoscimento

Daniele Bonaddio28 Settembre 20183 Mins Read
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L’INPS chiarisce che è in corso la procedura di revoca dell’esonero contributivo triennale per lavoratori agricoli, in assenza dei requisiti di legge

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Esonero contributivo triennale

In arrivo la revoca dell’esonero contributivo triennale per IAP (Imprenditori agricoli professionali) e CD (Coltivatori diretti) che non sono in regola con i requisiti previsti dalla legge.

L’INPS, con il Messaggio n. 3534 del 26 settembre 2018, ha comunicato di aver avviato i controlli per verificare la sussistenza dei requisiti previsti per l’esonero già concesso: come ad esempio, la regolarità contributiva, rispetto della normativa sul de minimis, ecc.).

Esonero contributivo triennale 2018 per IAP e CD

Si ricorda, a tal proposito, che l’art. 1, co. 117 e 118 della Legge di Bilancio 2018 (L. n. 205/2017) ha riconosciuto un esonero contributivo triennale; questo riguarda i giovani coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, con età inferiore a 40 anni, che si iscrivono per la prima volta alla gestione contributiva agricola nel periodo “01.01.2018 – 31.12.2018”.

L’esonero contributivo ha durata massima triennale (36 mesi); è pari al 100% dell’accredito contributivo presso l’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti. Una volta decorsi i 36 mesi, la legge riconosce un’ulteriore periodo di agevolazione contributiva, seppur in misura ridotta, pari a 24 mesi, mediante il seguente meccanismo:

  • per i primi 12 mesi: riduzione contributiva del 66%;
  • per i successivi 12 mesi: riduzione contributiva del 50%.

Esonero contributivo lavoratori agricoli: i requisiti

La legge ha stabilito che l’esonero deve rientrare nella somma degli aiuti de minimis previsti dai Regolamenti (UE) 1407/2013 e 1408/2013. Il meccanismo del de minimis prevede che lo Stato e le altre Amministrazioni pubbliche possono erogare aiuti alle imprese solo nel limite di determinati massimali, fissati in percentuale sugli investimenti, autorizzati espressamente dalla Commissione europea. Ogni progetto di legge agevolativa deve pertanto essere notificato alla Commissione stessa.

L’importo totale massimo degli aiuti di questo tipo ottenuti da una impresa non può superare, nell’arco di tre anni, i 15.000 euro. Ciò significa che per stabilire se un’impresa possa ottenere una agevolazione in regime de minimis e l’ammontare della agevolazione stessa, occorrerà sommare tutti gli aiuti ottenuti da quella impresa, a qualsiasi titolo (per investimenti, attività di ricerca, promozione all’estero, ecc.), in regime de minimis, nell’arco di tre esercizi finanziari (l’esercizio finanziario in cui l’aiuto è concesso più i due precedenti).

Inoltre è estremamente necessario che l’interessato abbia in essere un Durc regolare.

Esonero triennale IAP e CD: la revoca

L’interessato che è stato oggetto di revoca del beneficio in commento, vedrà recapitarsi la comunicazione dalla Struttura territoriale INPS, la quale indicare:

  • la motivazione;
  • i termini per la presentazione del ricorso amministrativo e l’organo a cui presentarlo;
  • nonché l’invito a regolarizzare la propria posizione mediante il versamento dei contributi.

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