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Riforma alternanza scuola lavoro 2023: le novità in arrivo

La riforma dell'alternanza scuola lavoro integra e modifica le regole finora applicate, per tutelare formazione e salute dello studente.


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di - 8 Maggio 2023

L’alternanza scuola lavoro è quella modalità didattica nelle scuole superiori che, per il tramite dell’esperienza pratica, permette di rafforzare le conoscenze ottenute a scuola e valutare sul campo le attitudini di studentesse e studenti. Non solo: l’alternanza scuola lavoro – grazie a progetti in linea con il piano di studi – serve ad arricchire la formazione e meglio orientare il percorso di studio e, in prospettiva futura, di lavoro.

Ebbene, alla luce dei non pochi casi di infortuni e incidenti – talvolta anche mortali – che hanno avuto come vittime proprio gli studenti impegnati nelle ore di alternanza scuola lavoro, sono circolate finora varie voci che suggerivano una imminente riforma della disciplina in materia. E così è stato.

Con l’approvazione del pacchetto Lavoro in CdM lo scorso primo maggio, abbiamo anche il lancio di una riforma che mira ad assicurare qualità e sicurezza al giovane studente e che è pensata per spingere ad adottare migliori standard da parte delle scuole alle prese con la formazione degli alunni sul campo. Vediamo un po’ più da vicino cosa cambia.

Riforma alternanza scuola lavoro 2023: le finalità

Come abbiamo avuto modo di rimarcare recentemente in queste pagine, le novità contenute nel decreto Lavoro non sono di certo poche. Alcune hanno fatto e stanno facendo molto discutere, come ad esempio l’addio al reddito di cittadinanza e la sostituzione di esso con misure di sostegno economico differenti, mentre altre appaiono piuttosto come una ‘correzione’ di un impianto di regole non soddisfacente. Ci riferiamo qui in particolare all’alternanza scuola lavoro, il cui percorso è stato finora più formale che pratico, costituendo secondo non pochi osservatori un impegno quasi inutile – se non addirittura rischioso per la salute – per buona parte degli studenti italiani.

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Ebbene, come accennato in apertura il decreto Lavoro varato il 1° maggio dal Consiglio dei Ministri include altresì la mini riforma del percorso di ‘accompagnamento al lavoro’, che oggi è anche denominato in breve ‘Pcto’ – sigla di Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento.

Artefice della revisione delle regole è il Ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara che, nel presentare il pacchetto di misure per la scuola in Consiglio dei Ministri, ha rimarcato che le novità intendono potenziare le esperienze “on the job” e rappresentano la sintesi dei dibattiti, delle richieste e delle necessità emerse nei mesi scorsi negli incontri con sindacati e rappresentanti del mondo della scuola.

Efficacia, qualità e sicurezza sono le tre parole chiave che indicano il nuovo quadro dei Pcto e la mini riforma dell’alternanza scuola lavoro.

Più sicurezza e tutela della salute nella nuova alternanza scuola lavoro: DVR e educazione civica, ecco cosa cambia

Nelle novità di cui alla mini riforma sull’alternanza scuola lavoro abbiamo dunque la revisione delle regole sulla sicurezza, in combinazione con le linee guida tracciate dal Ministro del Lavoro Marina Calderone, che dovranno infatti comprendere anche gli studenti impegnati nei percorsi di alternanza. Non a caso, le aziende coinvolte in queste iniziative saranno obbligate ad aggiornare il Documento di valutazione dei rischi (DVR), immettendo una sezione ad hoc in tema di prevenzione e dispositivi di protezione per gli studenti alle prese con attività aventi una componente di rischio.

Un particolare molto importante, e che indica la logica complessiva che sorregge la mini riforma dell’alternanza scuola lavoro, è dato dal fatto che la citata integrazione del Documento in materia di sicurezza sarà da allegare alla convenzione sottoscritta con la scuola.

Nel quadro delle nuove norme è incluso anche un aggiornamento del registro per l’alternanza scuola lavoro presente presso le Camere di commercio, che include nuovi requisiti obbligatori per le aziende che ospitano i Pcto e dunque gli studenti. La finalità è quella di escludere aziende non sufficientemente qualificate.

Non solo. Lo specifico rilievo assunto dalla sicurezza sul lavoro per gli studenti è oggi sottolineata anche dall’inclusione del tema tra gli argomenti trattati in educazione civica a scuola.

Maggior connessione tra l’esperienza sul campo e il percorso di studi

La mini riforma dell’alternanza scuola lavoro o Pcto prevede un altro punto chiave. Infatti l’esperienza sul campo degli studenti dovrà essere maggiormente legata al percorso di studio – e ciò in netta differenza con la situazione odierna. In buona sostanza, l’esperienza extrascolastica dovrà comunque essere pertinente rispetto al percorso di studi del singolo studente: non a caso, il decreto Lavoro che introduce la riforma dispone altresì che il Pcto debba essere coerente:

E non dovrà mancare la nomina, da parte delle scuole, del professore coordinatore di progettazione, avente lo specifico compito di sovrintendere alle attività legate ai Pcto. Egli assicurerà la connessione tra le esperienze sul campo e il percorso formativo degli studenti.

Come assicurare qualità ai Pcto

Abbiamo detto che una delle parole d’ordine della nuova alternanza scuola lavoro è qualità, ed infatti il decreto Lavoro ha previsto anche un monitoraggio più attento dei singoli percorsi grazie all’introduzione dell’Osservatorio nazionale per il supporto alle attività di monitoraggio e valutazione dei Pcto, la cui durata e funzionamento saranno dettagliati con un apposito provvedimento ministeriale.

Nell’ambito del Ministero dell’Istruzione e del Merito sarà inoltre introdotto un albo ad hoc delle buone pratiche dei Pcto, avente la specifica funzione di raccogliere le migliori pratiche delle scuole, a garantire la qualità della fase formativa ‘on the job’ e sollecitare la condivisione delle migliori esperienze.

Ricordiamo infine che le misure più urgenti in tema di riforma dell’alternanza scuola lavoro entreranno in vigore già dal prossimo anno scolastico 2023/2024. Ma altre misure, più articolate, dettagliate e mirate alla strutturale riforma dei Pcto saranno in futuro incluse in un disegno di legge in materia di lavoro.

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Tags: decreto lavoro