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Mutuo, rimborso sui tassi di interesse variabili: l’ok della Cassazione

La Cassazione ha dato di recente l'ok al rimborso sui tassi di interesse sui mutui variabili: ecco chi è coinvolto.


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di - 4 Marzo 2024

Nel momento in cui si stipula un mutuo con una banca per l’acquisto o la ristrutturazione di un immobile, è molto importante conoscere i tassi di interesse sulle somme prestate dalle banche, ovvero il costo del denaro messo a disposizione per procedere all’acquisto.

Ogni istituto stabilisce, anche in base alle direttive delle banche centrali, quali sono le modalità di erogazione di tali prestiti. I tassi di interesse possono essere di tipo fisso o variabile e in quest’ultimo caso possono cambiare nel tempo in base all’andamento dell’economia.

Un esempio recente di variazione che ha aumentato i tassi di interesse è quello dello scorso anno, a seguito delle decisioni economiche della BCE. Recentemente la Corte di Cassazione è tuttavia intervenuta dando l’ok al rimborso dei tassi di interesse variabili in alcune precise circostanze. Sono coinvolti i prestiti che risalgono al periodo tra il 29 settembre 2005 e il 30 maggio 2008. Ma vediamo tutti i dettagli.

Rimborso dei tassi di interesse: il parere della Cassazione

Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione, la n. 34889 del 13 dicembre 2023, ha stabilito la possibilità di ottenere un rimborso per i tassi di interesse variabili pagati da parte di diversi cittadini sui mutui erogati in un preciso periodo.

Al centro della questione vi è l’innalzamento dei tassi, per chi aveva un accordo di questo tipo, portato avanti da diverse banche che coinvolge l’Euribor. Si parla di una specifica manipolazione di questo tasso di interesse che è stata accertata anche dall’Antitrust europea a dicembre 2023.

Di fatto alcune banche europee si sarebbero accordate per modificare l’Euribor, tuttavia questa operazione ha avuto un effetto indiretto anche su chi aveva un mutuo variabile presso altri istituti bancari. Questo perché molte banche hanno utilizzato lo stesso tasso di interesse sulla scia delle prime, pur essendo estranee alla manipolazione.

L’intervento della Cassazione avvenuto alla fine del 2023 si rifà alla verifica condotta dall’Antitrust, andando a considerare come nulli i tassi di interesse manipolati dalle modifiche all’Euribor. Questa indicazione prevede una serie di conseguenze non indifferenti per chi ha aperto un mutuo alle condizioni viste prima.

Sono coinvolti quindi coloro che avevano un mutuo aperto, con tassi di interesse variabili, nel periodo dal 29 settembre 2005 al 30 maggio 2008, con la conseguenza della possibilità di appellarsi ad un giudice, ora aperta per molti cittadini.

Quali sono le banche coinvolte

Le banche coinvolte nella manipolazione dell’Euribor per il periodo analizzato in questo articolo, accertate e comunicate dalla Commissione Europea, sono: Barclays, Deutsche bank, Société Général, Royal Bank of Scotland.

Sono tuttavia coinvolte indirettamente anche le banche che hanno fissato i propri tassi di interesse in linea con le variazioni, secondo l’ordinanza della Cassazione.

Rimborso dei tassi di interesse: chi può richiederlo

La Cassazione è intervenuta proponendo una tutela per coloro che sono stati coinvolti dalla manipolazione del tasso di interesse Euribor, ma chi realmente può chiedere un rimborso delle somme versate in eccedenza? Secondo la stessa Cassazione, possono richiederlo:

La tutela quindi sarebbe estesa a diversi contribuenti, indipendentemente dal fatto che la propria banca abbia partecipato oppure no al cartello.

Di fatto possono accedere a questa tutela tutti coloro che nel periodo di riferimento visto prima risultano titolari di un mutuo in cui si applica l’Euribor. Possono richiedere questo rimborso sia le persone fisiche coinvolte in un prestito di questo tipo sia le imprese, i professionisti o gli enti del terzo settore coinvolti.

Chi è escluso dal rimborso dei tassi di interesse

Evidenziamo che sono esclusi da questo tipo di tutela coloro che non risultano titolari di un mutuo a tasso variabile nel periodo visto prima, ma anche coloro per cui tale diritto è caduto in prescrizione.

Si tratta nello specifico di chi ha chiuso e provveduto al pagamento di tutte le somme dovute da un periodo superiore a 10 anni. Sono quindi esclusi coloro che hanno contratto un mutuo in un momento successivo, quindi non è possibile richiedere un rimborso sui tassi di interesse successivi al 2008.

Per fare un’ulteriore chiarezza, ricordiamo che i tassi di interesse che sono stati aumentati negli anni 2022-2023 fanno riferimento ad una decisione presa dalla Banca Centrale Europea come intervento per sanare l’instabilità economica dovuta all’inflazione. Non sono quindi da considerare nella fattispecie trattata da questo articolo.

Come richiedere il rimborso sui tassi di interesse

Per richiedere il rimborso è necessario agire tempestivamente, per evitare la prescrizione di tale diritto. Per sospendere il periodo di prescrizione è sufficiente agire chiedendo in forma ufficiale alla propria banca la restituzione di quanto dovuto.

Si può richiedere tale rimborso direttamente alla banca specifica, tuttavia bisogna prima di tutto verificare che tale istituto abbia effettivamente utilizzato tassi di interesse manipolati nel periodo indicato prima.

Generalmente in pochi mesi si può ottenere il rimborso delle somme versate in eccedenza, salvo cause giudiziarie specifiche che emergono tra le parti. Oggi diverse associazioni di consumatori offrono assistenza nelle richieste di rimborso dei cittadini verso le banche coinvolte nella vicenda in modo diretto o indiretto.

Per evitare importanti spese legali infatti ci si può rivolgere ad alcune note associazioni come Euroconsumatori, Assoutenti, Movimento Consumatori e così via. Si attende di conoscere l’esito delle prime sentenze per comprendere anche quale sarà l’entità del rimborso, ovvero come dovrà essere calcolato.

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Tags: ABC CasaCassazionemutuo