Come neutralizzare i periodi di disoccupazione ai fini della Pensione? Il contribuente – qualora lo ritenga opportuno – può chiedere all’INPS di considerare “neutri” i cicli di disoccupazione che precedono la decorrenza dell’assegno pensionistico. Ciò è possibile, però, solo a una condizione: cioè che la fase di disoccupazione si concentri nell’ultimo quinquennio (o nelle ultime 260 settimane) sempre che tale la neutralizzazione determini un importo più favorevole. Inoltre, è fatto obbligo esercitare la neutralizzazione per intero, poiché non è ammesso scegliere i periodi da scomputare e quali no.
Si chiarisce, sin da ora, che tale opzione può essere utilizzato una sola volta alternativamente per la pensione di anzianità/anticipata:
- prima del compimento dell’età pensionabile;
- al compimento dell’età pensionabile.
In ogni caso deve permanere il diritto alla pensione con esclusione della contribuzione neutralizzata.
L’INPS con il Messaggio n. 883 del 23 febbraio 2022, recepisce il contenuto della sentenza della Corte Costituzionale n. 82/2017.
Pensione, perchè neutralizzare i periodi di disoccupazione
La questione dello scomputo dei periodi di disoccupazione nell’ultimo quinquennio riguarda, in particolare, le pensioni che rientrano nel cd. “sistema retributivo”. Si tratta, nello specifico, di persone che hanno accreditato periodi pensionistici in periodi antecedenti al 31.12.1995.
È risaputo che in tale tipologia di sistema i lavoratori che a fine carriera si ritrovano a lavorare con una retribuzione inferiore, magari come domestici, può abbattere notevolmente l’importo della pensione. Stessa situazione si verifica allorquando l’assicurato si trova in status di disoccupazione per raggiungere la pensione.
Sul punto, la Consulta ha affermato che la contribuzione ulteriormente accreditata – dopo aver acquisito il diritto a pensione – può determinare un abbattimento della misura della pensione. Tale abbattimento si applica, quindi, anche per i periodi di disoccupazione indennizzata.
Quali disoccupazioni si possono neutralizzare
Ma quali sono nello specifico le tipologie di disoccupazione che possono formare oggetto di neutralizzazione dei periodi di contribuzione? In particolare, si ci riferisce:
- alla disoccupazione ordinaria sia con requisiti ordinari che con i requisiti ridotti;
- l’ASPI;
- la mini-Aspi;
- la Naspi;
- l’indennità di disoccupazione agricola sia con requisiti normali che con requisiti ridotti.
Restano esclusi i trattamenti di mobilità.
È molto importo, però, come accennato in premessa, che i periodi si collochino nelle ultime 260 settimane di contribuzione anteriori la decorrenza della pensione. Inoltre, tali periodi non devono essere necessari per il raggiungimento del diritto a pensione
Altro fattore da considerare che l’opzione di neutralizzazione va esercitata per intero non essendo consentito neutralizzare singoli periodi all’interno del periodo massimo considerato.
Campo di applicazione della neutralizzazione
Le prestazioni incluse in tale principio sono:
- i trattamenti pensionistici di vecchiaia e/o di anzianità liquidati nell’assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti;
- la pensione di reversibilità, purché il deceduto fosse titolare di una pensione di vecchiaia o, se titolare di pensione di anzianità/anticipata, sia deceduto dopo aver compiuto l’età per la pensione di vecchiaia.
Non si applica, invece, sulle pensioni indirette né sui trattamenti previdenziali di invalidità (assegno ordinario e/o pensioni di inabilità).
Domanda di neutralizzazione
Infine, spiega l’INPS, la neutralizzazione dei periodi pensionistici non opera d’ufficio ma solo a domanda da parte dell’interessato. Inoltre ha effetto dalla decorrenza originaria della pensione nei limiti della prescrizione quinquennale.
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