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Home»Sentenze Lavoro»Assegno divorzile dovuto all’ex moglie se percepisce una pensione minima

Assegno divorzile dovuto all’ex moglie se percepisce una pensione minima

Irshad Francesca Shaukat Riccaboni13 Dicembre 20173 Mins Read
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Per la Cassazione l'assegno divorzile è dovuto all’ex moglie se questa percepisce una pensione esigua. Vediamo cosa stabilisce la sentenza.

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Assegno divorzile dovuto all’ex moglie se percepisce una pensione minima

La vicenda della Signora Veronica Lario ed il punto messo a segno dall’ex Premier hanno fatto esultare migliaia di ex coniugi, liberati dall’obbligo di corrispondere l’assegno divorzile non più legato al mantenimento del medesimo tenore di vita in costanza di coniugio.

Tra gli esultanti doveva trovarsi anche il Signore di Monza che con molta probabilità confidava nell’equa giustizia, liberandosi finalmente da quell’onere che ancora lo teneva legato all’ex moglie.

Purtroppo il Signore di Monza dovrà mangiare un panettone amaro questo Natale. Infatti la Corte di Cassazione gli ha inferto un duro colpo con la sentenza no. 28994 dello scorso 5 dicembre 2017, rigettando ogni sua istanza e confermando l’assegno divorzile all’ex moglie che, seppur proprietaria di un immobile e qualche terreno, percepisce una pensione di sole 400,00 Euro mensili e che per età – 65 anni, difficilmente può provvedere con un’attività lavorativa.

Assegno divorzile, fatto e diritto

Nel 2014, il Tribunale di Monza sanciva la separazione tra i due, disponendo alla moglie un assegno divorzile ammontante a 600,00 Euro. Il marito, contrario al provvedimento, non aveva perso tempo, ricorrendo immediatamente presso la Corte d’Appello di Milano.

Nel 2015 arriva il secondo colpo: la Corte Territoriale conferma l’assegno divorzile. Rigettando ogni possibilità di accertamento sullo stato patrimoniale della Signora e pertanto di riduzione dell’assegno.

A questo punto, il marito su tutte le furie e certo delle sue ragioni, decide di ricorrere in Cassazione che finalmente porrà giustizia. Così nella memoria depositata ex Art. 360 bis c.p.c., espone le sue motivazioni:

in primis una violazione dell’Art. 5 della Legge no. 898/1970 da parte della Corte d’Appello, essendosi rifiutata di compiere indagini patrimoniali sull’ex moglie. In secondo luogo, invoca la nomina di un perito di parte che faccia luce sui beni della Signora, a suo dire di gran lunga sufficienti al suo mantenimento.

Il poveretto, fagocitato da interviste televisive e pareri di volti noti non aveva il minimo sentore di quanto gli sarebbe capitato!

Assegno divorzile dovuto all’ex moglie che percepisce una pensione minima

Gli Ermellini infatti, hanno accolto in pieno la Sentenza Milanese, basata appunto sull’età dell’anziana ex moglie e sull’esiguità della pensione da Lei percepita. La corte non ha ravvisato quindi alcuna violazione e ha rigettato in modo netto la nomina di un perito che in questa sede avrebbe rappresentato una prova non obiettiva.

Così il soccombente, convinto della vittoria è costretto a deporre le armi. Amareggiato, dovrà corrispondere all’ex moglie oltre agli arretrati anche le spese e gli accessori di legge.

Forse un tempo si erano voluti tanto bene…..

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