Arretrati assegno unico, domanda entro il 30 giugno per non perdere nulla

I beneficiari dell'assegno unico e universale hanno tempo fino al 30 giugno per fare domanda ed ottenere anche gli arretrati. I dettagli.


L‘assegno unico e universale, introdotto dal primo marzo 2022, ha di fatto sostituito tutta una varietà di sussidi e aiuti alle famiglie – costituendo una sostanziale riforma degli strumenti di welfare a favore dei genitori e della natalità. Infatti, i nuclei familiari da quel mese hanno iniziato a percepire la nuova prestazione Inps – in base alla propria situazione economica Isee e al numero dei componenti del nucleo. Non bisogna tuttavia dimenticare che le domande sono state aperte il primo gennaio di quest’anno.

Ricordiamo inoltre che la domanda per conseguire il sussidio non può essere presentata da tutti, ma da chi ha requisiti ben specifici. Tuttavia siamo innanzi ad un sussidio che è rivolto a tutte le famiglie italiane, siano esse costituite da lavoratori dipendenti, autonomi o disoccupati.

Ciò che vogliamo chiarire di seguito è come fare ad ottenere gli arretrati e con quali modalità. Quanto tempo c’è ancora e cosa succede se si supera il termine per fare domanda per gli arretrati? Scopriamolo insieme, nel corso di questo articolo.

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Assegno unico: che cos’è in breve

Se ne è parlato molto in questi ultimi mesi, ma giova ricordare in sintesi che cos’è l’assegno unico e come funziona. Lo abbiamo accennato: si tratta fondamentalmente di una misura a supporto delle famiglie. E’ denominato “unico” in quanto unifica e sostituisce un elenco di misure a supporto delle famiglie, e “universale” poiché è previsto per tutte le famiglie con figli a carico residenti nel nostro paese.

Finalità dell’assegno unico è semplificare il quadro dei contributi a sostegno della natalità e genitorialità. Infatti grazie a questa novità, dal primo gennaio di quest’anno si è avuta la sostituzione delle precedenti misure, come gli ANF o le detrazioni fiscali – le quali erano previste per sostenere i nuclei familiari con figli a carico.

Di fatto l’assegno unico e universale rappresenta un contributo economico per ogni figlio a carico fino ai 21 anni di età. Nessun limite d’età invece in ipotesi di figli disabili.

L’assegno unico e universale è previsto per tutte le famiglie, al di là della loro condizione di reddito. Cambia soltanto l’ammontare del contributo. Quest’ultimo è legato all’ISEE valido alla data in cui si presenta la richiesta, ma anche se non si dispone del documento si può comunque ottenere l’erogazione della somma (ridotta).

L’ISEE deve infatti essere presentato non per essere esclusi o meno, ma per individuare l’importo dell’assegno in oggetto. Il versamento mensile del contributo comporta un importo minimo di 50 euro, che cresce in base alla fascia ISEE in cui il percettore rientra. 175 euro mensili è il tetto massimo della somma.

Pagamento del contributo: tutte le modalità

In rapporto a ciò che tra poco diremo, appare ora opportuno ricordare che il versamento della somma – in base alle modalità scelte dall’utente in fase di domanda – è compiuto tramite:

  • bonifico domiciliato presso sportello postale;
  • conto corrente bancario o postale;
  • libretto postale;
  • carta prepagata con IBAN;
  • conto corrente estero area SEPA.

Come chiarito da Inps, detti conti devono essere intestati al richiedente o all’altro genitore. Il contributo è pagato dallo stesso istituto di previdenza.

Arretrati assegno unico: occhio alla scadenza del 30 giugno

Giovedì 30 giugno è una data limite per l’assegno unico universale: coloro i quali intendano inviare domanda all’Inps per l’assegno unico, faranno bene a ricordare che le richieste inoltrate all’istituto entro il 30 di questo mese, potranno sfruttare un trattamento di favore rispetto alla regola generale di legge.

Quest’ultima indica infatti che la decorrenza e validità dell’assegno unico e universale sono calcolate a cominciare dalla data di richiesta – nonostante poi si inizi a ricevere il contributo dal mese posteriore.

In termini pratici, queste sono insomma le ultime ore per fare istanza di assegno unico entro il termine suddetto. Rispettando questa scadenza, il beneficiario potrà ricevere di diritto anche gli arretrati. Situazione ben diversa, in ipotesi di domanda di assegno presentata dal primo luglio in poi: l’interessato potrò conseguire il pagamento dal mese successivo (agosto), senza vedersi attribuito alcun arretrato. Ecco perché il 30 giugno è da considerarsi una data spartiacque.

Ribadiamo poi che il pagamento dell’assegno unico è cominciato dal mese di marzo 2022. In considerazione di ciò, gli arretrati possono andare a ritroso soltanto fino a questo mese, e pertanto potranno essere intascati solo a partire dalla mensilità di marzo.

Ricapitolando:

  • il beneficiario che invia la propria domanda entro giovedì 30 giugno 2022 avrà diritto, e incasserà in automatico con il primo pagamento, anche alle erogazioni arretrate – tornando indietro fino al mese di marzo.
  • il beneficiario che presenta l’istanza per l’assegno unico e universale da venerdì primo luglio, non potrà più godere di questo vantaggio. Egli di fatto perderà il diritto e si vedrà assegnare esclusivamente il contributo dal mese successivo a quello della domanda.

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I percorsi per fare domanda per l’assegno unico e universale

Infine l’interessato ad ottenere il sussidio, dovrà fare domanda ad hoc – seguendo una delle procedure indicate:

  • richiesta online, con accesso al servizio ad hoc sul sito Inps con le proprie credenziali;
  • utilizzo del Contact Center Inps ai numeri telefonici 06164164 mobile o 803164 rete fissa;
  • assistenza del Caf o patronati, i quali in veste di intermediari presenteranno la domanda online al posto dell’utente.

In base alla legge, la domanda di assegno unico e universale è annuale e vale per le mensilità tra marzo e febbraio dell’anno successivo.

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