Il Ministero del Lavoro ha aggiornato le FAQ riguardanti l’Assegno di Inclusione (ADI) e il Supporto Formazione Lavoro (SFL), fornendo nuove informazioni per chi ne fa richiesta. Ecco le risposte alle domande più comuni.
Ricordiamo in breve che l’ADI è un contributo economico destinato alle famiglie con un ISEE inferiore a 9.360€, che possono ricevere fino a 6.000€ all’anno. Il sostegno aumenta in base alle necessità del nucleo familiare e alla situazione abitativa. L’URP online del Ministero del Lavoro pubblica mese per mese le domande frequenti sugli argomenti più comuni fra cui l’ADI per rispondere quindi ai dubbi dei fruitori e degli operatori del settore.
- 1. Qual è la definizione di “occupato” ai fini della richiesta ADI?
- 2. L’indennità per i tirocini di inclusione sociale incide sull’ADI?
- 3. Si possono pagare le spese per una struttura per anziani con l’ADI?
- 4. Cosa succede se un membro della famiglia ha subito una condanna negli ultimi 10 anni?
- 5. Come si calcolano le indennità di tirocinio rispetto all’ADI?
- 6. Chi stabilisce i tempi e la durata degli interventi per i beneficiari ADI?
- 7. Quali sono i parametri per valutare l’attivabilità lavorativa di un adulto con responsabilità genitoriale?
- 8. Si può sottoscrivere un Patto di Servizio ed essere inserito nei corsi GOL anche se esclusi dall’obbligo di attivazione ADI?
- 9. Dove si trovano maggiori informazioni sui fondi per sostenere l’ADI?
- 10. Qual è la differenza tra i tirocini di inclusione sociale e i tirocini di formazione e orientamento?
- 11. Una persona disabile inserita in una struttura può accedere all’ADI?
- 12. Gli incontri dei beneficiari ADI con i servizi sociali sono validi per il monitoraggio periodico?
- 13. Cosa succede se non si presenta a una convocazione per il monitoraggio?
- 14. Con la carta ADI si può pagare la TARI?
- 15. A chi sono imputati i costi di assicurazione verso terzi per i PUC e SFL volontari?
- 16. Un richiedente SFL può essere trasferito su GEPI come persona disabile?
Assegno di Inclusione (ADI), le FAQ di settembre del Ministero del Lavoro
Ecco di seguito le FAQ pubblicate a settembre, per maggiori dettagli vi rimandiamo comunque alla lettura della pagina dedicata.
1. Qual è la definizione di “occupato” ai fini della richiesta ADI?
Ai fini dell’ADI, per “occupato” si intende un componente della famiglia che svolge attività di lavoro dipendente con un reddito annuo pari o superiore a 8.500€, oppure attività autonoma con un reddito pari o superiore a 5.500€.
No, i tirocini di inclusione sociale non incidono sull’importo dell’ADI, poiché non sono considerate misure di politica attiva del lavoro.
3. Si possono pagare le spese per una struttura per anziani con l’ADI?
Sì, l’ADI può essere utilizzato per pagare una struttura per anziani, ma il pagamento può avvenire solo tramite POD o contanti, non con bonifico.
4. Cosa succede se un membro della famiglia ha subito una condanna negli ultimi 10 anni?
La presenza di una condanna definitiva, anche emessa all’estero, impedisce l’accesso all’ADI. Tuttavia, il reato deve comportare una pena non inferiore a un anno di reclusione.
5. Come si calcolano le indennità di tirocinio rispetto all’ADI?
Per i tirocini che fanno parte delle politiche attive del lavoro, l’indennità è cumulabile con l’ADI fino a un massimo annuo di 3.000€ lordi. Oltre questo limite, il surplus verrà conteggiato nel calcolo del beneficio spettante.
6. Chi stabilisce i tempi e la durata degli interventi per i beneficiari ADI?
La durata degli interventi è definita in base alle esigenze specifiche del nucleo familiare, tramite un’analisi condivisa con i servizi sociali e con incontri di monitoraggio periodici.
7. Quali sono i parametri per valutare l’attivabilità lavorativa di un adulto con responsabilità genitoriale?
La valutazione dell’attivabilità lavorativa viene fatta caso per caso, considerando eventuali difficoltà psico-sociali che potrebbero rendere impossibile l’immediato inserimento nel mondo del lavoro.
8. Si può sottoscrivere un Patto di Servizio ed essere inserito nei corsi GOL anche se esclusi dall’obbligo di attivazione ADI?
Sì, anche se esonerato dall’attivazione per l’ADI, si può partecipare a percorsi di politica attiva del lavoro come i corsi GOL.
9. Dove si trovano maggiori informazioni sui fondi per sostenere l’ADI?
Le linee guida per l’impiego della quota servizi del Fondo Povertà sono disponibili nella pagina istituzionale dedicata al Fondo Povertà.
I tirocini di inclusione sociale non rientrano tra le politiche attive del lavoro e non devono essere dichiarati ai fini dell’ADI. I tirocini di formazione, invece, sono considerati percorsi di politica attiva del lavoro e devono essere comunicati tramite il modello ADI-Com esteso.
11. Una persona disabile inserita in una struttura può accedere all’ADI?
Sì, una persona disabile in una struttura parzialmente a carico del sistema pubblico può richiedere l’ADI e utilizzare i fondi per pagare le spese a proprio carico. Tuttavia, il pagamento non può avvenire tramite bonifico.
Sì, gli incontri con i servizi sociali o con i servizi per l’impiego sono validi per il monitoraggio richiesto ogni 90 giorni.
13. Cosa succede se non si presenta a una convocazione per il monitoraggio?
La mancata partecipazione a una convocazione senza giustificato motivo comporta la sospensione del beneficio per tutto il nucleo familiare.
14. Con la carta ADI si può pagare la TARI?
Sì, la carta ADI può essere utilizzata per pagare la TARI.
15. A chi sono imputati i costi di assicurazione verso terzi per i PUC e SFL volontari?
I costi di assicurazione sono a carico dei Comuni o delle Pubbliche Amministrazioni che attivano i PUC, utilizzando risorse del Fondo Povertà o dei Fondi Europei.
16. Un richiedente SFL può essere trasferito su GEPI come persona disabile?
No, i richiedenti SFL non possono essere trasferiti a ADI. L’accesso all’ADI è consentito solo a chi soddisfa i requisiti previsti dal DL 48/2023.
Per ulteriori dettagli, visita la pagina ufficiale del Ministero del Lavoro riguardante l’ADI e il SFL.
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