Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto sul taglio al cuneo fiscale, con aumenti in busta paga per migliaia di lavoratori. Sono quindi in arrivo a luglio importanti novità, in attuazione della Legge di Bilancio 2020 in cui è stato previsto il taglio delle imposte per i lavoratori dipendenti.
Con un ritocco al bonus di 80 euro al mese, in vigore ormai dal 2014, è in arrivo la riduzione delle tasse sul lavoro a favore dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi. Aspetto di rilievo della misura è l’estensione del Bonus IRPEF anche a chi percepisce un reddito che va da 26.600 a 35.000 euro anche se probabilmente sotto forma di detrazione.
Vediamo come dovrebbe funzionare il meccanismo in attesa di leggere il testo definitivo.
Aumenti in busta paga da luglio 2020
Prende forma l’operazione che porterà nelle tasche dei lavoratori italiani un incremento dello stipendio e delle buste paga a partire da luglio di quest’anno. Secondo alcuni calcoli del Sole 24 Ore, da luglio gli aumenti arriveranno fino a 600 euro annuali per 16 milioni di lavoratori.
A tal fine, nella manovra 2020, è stato stanziato un fondo per la riduzione del cuneo fiscale, pari a 3 miliardi di euro nel 2020 (poiché la misura partirà da luglio) e di 5/6 miliardi nel 2021. Si tratta delle risorse necessarie a copertura dell’intervento che per il Governo costituisce una grande sfida.
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Sulla base delle primissime simulazioni degli esperti della Ragioneria dello Stato si tratterà di circa 500 euro in più per il 2020 (gli ultimi sei mesi dell’anno), che diventeranno a regime 1.000 nel 2021.
I tecnici del MEF sono al lavoro per definire il decreto attuativo atteso a breve; questo dovrà fornire tutti i dettagli dell’operazione, ovvero beneficiari ed importi. Si vogliono velocizzare i tempi e per questo presto inizieranno gli incontri e la fase di concertazione tra Governo e parti sociali, al fine di trovare un accordo immediato.
Taglio del cuneo fiscale: aumenti di 20-30 euro al mese per chi fruisce del bonus IRPEF
Potranno beneficiare degli aumenti un busta paga i lavoratori dipendenti che dichiarano redditi superiori a 8.176 euro all’anno. Restano esclusi i circa 4 milioni di cittadini facenti parte della no tax area ovvero con redditi al di sotto degli 8176,00 euro; in loro favore sono previste altre agevolazioni, come ad esempio lo strumento del reddito di cittadinanza. Diversamente si potrebbe creare un cumulo di misure di sostegno tali da generare delle sperequazioni.
Il taglio del cuneo fiscale interesserà un’ampia fetta di lavoratori, ovvero coloro che appartengono ad una fascia medio-bassa di reddito.
Qual è il destino dei lavoratori che oggi percepiscono il Bonus Renzi di 80 euro al mese; cioè cosa succederà ai circa 9,4 milioni di lavoratori dipendenti che dichiarano un reddito compreso tra 8.176 euro e 26.600 euro? Per loro, a partire da luglio prossimo, si avrà la trasformazione del Bonus Renzi in una detrazione fiscale, con un vantaggio economico procapite tra i 20 e i 30 euro al mese.
Restano dunque ancora dei punti interrogativi sulle modalità del meccanismo e sulle tempistiche.
Bonus 80 euro in busta paga: esteso fino ai 35 mila euro
La vera novità del meccanismo taglia tasse è l’estensione del bonus Renzi; i famosi 80 euro in busta paga arriveranno anche nelle tasche dei 4,5 milioni di lavoratori che dichiarano un reddito compreso tra 26.600 euro e 35.000 euro, oggi esclusi dal Bonus, anche se in misura ridotta.
Anche costoro, in tutto o in parte potranno quindi beneficiare del Bonus IRPEF, anche in questo caso, sotto forma di detrazione fiscale. L’aumento sarà graduale poiché fino a 34.000 percepiranno interamente il bonus di 80 euro; fino ai 35.000 euro spetterà invece in misura inversamente proporzionale.