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di Redazione Lavoro e Diritti - 7 Maggio 2020
Le imprese di tutte le dimensioni che acquistano DPI per i luoghi di lavoro hanno diritto al cosiddetto bonus mascherine e gel disinfettanti. Il decreto Liquidità Dl 23/2020 introduce infatti un credito d’imposta per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale e di sicurezza sui luoghi di lavoro.
Il provvedimento del Governo estende dunque all’acquisto di mascherine e prodotti disinfettanti gli sgravi fiscali già previsti a favore delle imprese per le spese di sanificazione degli ambienti e strumenti di lavoro (si veda a tal fine quanto disposto dall’articolo 64 del DL Cura Italia n. 18/2020). Il bonus previsto per mascherine e detergenti sarà pari al 50% della spesa sostenuta fino al 31 dicembre 2020, entro un limite di spesa di 20mila euro per ciascun beneficiario. Il credito di imposta potrà essere utilizzato in compensazione mediante il modello F24.
Aggiorniamo questa guida in quanto l’Agenzia delle Entrate ha rilasciato la circolare 11/E del 6 maggio con la quale chiarisce che anche i cittadini potranno usufruire di una sorta di rimborso spese per l’acquisto di mascherine. Inoltre Invitalia ha pubblicato un bando destinato alle imprese per chiedere il rimborso totale degli acquisiti di DPI per la sicurezza dei lavoratori.
Ma vediamo nel dettaglio cos’è e come funziona il nuovo bonus mascherine e gel disinfettanti e poi passiamo a vedere le novità per cittadini e imprese.
Il Decreto Legge liquidità riconosce una serie di contributi a favore delle imprese italiane che si trovano in ginocchio a causa della crisi sanitaria che da tempo sta affrontando il nostro Paese.
Tra le varie misure messe a punto dal Governo vi è il riconoscimento di un credito di imposta in caso di interventi finalizzati alla sanificazione degli ambienti di lavoro e all’acquisto di dispositivi di protezione, a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori.
Questa nuova agevolazione per l’acquisto di mascherine di protezione e gel disinfettanti da usare nei luoghi di lavoro fa il paio con il credito d’imposta previsto per le spese di sanificazione dei luoghi di lavoro e degli strumenti utilizzati.
Leggi anche: Credito d’imposta per sanificare gli ambienti di lavoro nel Dl Cura Italia
Ma quali sono le nuove spese rientranti nel bonus fiscale? Innanzitutto i costi sostenuti per l’acquisto di dispositivi di protezione come mascherine, Ffp2, Ffp3, guanti, tute protettive, calzari, visiere e occhiali protettive.
Rientrano nel credito d’imposta anche altri dispositivi di sicurezza volti a proteggere i lavoratori, garantendo la corretta distanza interpersonale; pensiamo ad esempio a barriere e pannelli protettivi. Compresi inoltre detergenti mani e disinfettanti e quant’altro possa servire per evitare il contagio.
L’incentivo è attribuito nella misura del 50% delle spese effettuate nel periodo d’imposta 2020.
Il credito è riconosciuto fino ad un massimo di 20 mila euro per ciascuna impresa o esercente di arte o professione.
Si tratta di un incentivo all’acquisto di DPI (dispositivi di protezione individuali) in vista dell’arrivo della fase 2; quando cioè sarà possibile allentare le misure restrittive fino ad oggi imposte per poter contenere la diffusione del contagio da Coronavirus.
Al di là di quella che potrà essere la data di allentamento del lockdown, nella fase 2 le mascherine acquisiranno un’importanza fondamentale.
Tra l’altro nella fase di ripresa delle varie attività indossare nei luoghi pubblici le mascherine potrebbe essere obbligatorio per tutti; anche al di fuori dei luoghi di lavoro, come del resto già accade in regioni come Lombardia e Toscana.
L’indicazione di un tetto di spesa fa pensare che non tutti gli aventi diritto potrebbero automaticamente trovarsi nella condizione di poter fruire dell’agevolazione fiscale. Il Decreto Liquidità non fornisce dettagli operativi sull’argomento. Si dovrà attendere uno o più provvedimenti attuativi per conoscere quelli che saranno i criteri e le modalità di applicazione e fruizione del beneficio fiscale.
Potrebbe essere previsto un riparto delle risorse tra tutti gli aventi diritto con il rischio di compromettere anche sensibilmente l’incentivo a ciascuno spettante. L’alternativa sarebbe agevolare chi per primo presenta la richiesta fino all’esaurimento delle disponibilità economiche.
La situazione è dunque ancora incerta e per conoscere gli aspetti pratici bisognerà ancora attendere.
Invitalia ha pubblicato il bando Impresa Sicura per il rimborso del 100% delle spese sostenute per l’acquisto di DPI per emergenza covid-19, ossia:
I fondi stanziati per questo nuovo incentivo sono 50 milioni di euro (a valere dal fondo INAIL Dl Cura Italia), e vi potranno accedere tutte le aziende indipendentemente dalla forma giuridica e dal settore economico appartenente. Sarà possibile fare domanda esclusivamente in via telematica dall’11 maggio 2020 fino ad esaurimento dei fondi messi a disposizione.
Leggi anche: Rimborso acquisti DPI per emergenza Covid-19: al via il bando Invitalia
Come detto in premessa l’Agenzia delle Entrate ha rilasciato la circolare 11/E del 6 maggio con la quale chiarisce che anche i cittadini potranno usufruire di una sorta di rimborso spese per l’acquisto di mascherine.
Infatti queste potranno essere considerate alla stregua di normali spese sanitarie e quindi si potranno portare in detrazione nella dichiarazione dei redditi del 2021 (redditi 2020) nel limite del 19%, per la parte che supera i 129,11 euro, ma a patto che queste abbiano il regolare marchio CE. Vi invitiamo a leggere la Faq dell’Ade che chiarisce come usufruire della detrazione fiscale.