Tra le numerose novità connesse al decreto Milleproroghe, vi era quella inerente al bonus patente 2022, frutto di un emendamento ad hoc inserito in sede di conversione in Legge. In estrema sintesi siamo innanzi ad un voucher, di valore massimo pari a 2.500 euro, mirato ai giovani al di sotto dei 35 anni di età, che intendono conseguire la patente CQC, ossia l’abilitazione alla guida professionale di mezzi pesanti per conto terzi. Nello specifico, il contributo in questione è stato introdotto dall’articolo 10, commi da 3-terdecies a 3-quinquies del Decreto Milleproroghe.
Dopo una lunga attesa l’agevolazione ha finalmente trovato attuazione con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 18 ottobre 2022 del decreto del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili approvato lo scorso 30 giugno.
Ecco allora i principali dettagli in merito al suddetto voucher.
Bonus patente 2022, cos’è e come funziona
Il nuovo bonus patente 2022 è dedicato ai giovani under 35, che desiderano ottenere la patente di guida dei mezzi pesanti, per lavorare nel settore dell’autotrasporto. Come accennato, è un voucher, previsto dal Decreto Milleproroghe, erogato entro un tetto massimo e sfruttabile dal primo luglio di quest’anno fino al 2026.
Ecco in sintesi il profilo di questo bonus, anche chiamato ‘buono patente autotrasporto’:
- si tratta di un contributo erogato sotto forma di rimborso corrispondente all’80% della spesa sostenuta per l’abilitazione;
- 2.500 euro è l’importo massimo della copertura del citato bonus;
- la finalità è agevolare coloro che intendono conseguire la patente e l’abilitazione alla guida professionale (CQC);
- i destinatari sono i giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni che vogliono diventare autotrasportatori di professione.
In particolare, la certificazione CQC, ossia la Carta di Qualificazione del Conducente, abilita i conducenti di mezzi pesanti, conducenti di mezzi che hanno massa al di sopra (a pieno carico) di 3,5 tonnellate, al trasporto di merci e persone. In base alla normativa vigente, l’appena citata abilitazione è obbligatoria per tutti i conducenti che trasportano merci o persone.
Come e quando fare domanda
La richiesta del beneficio dovrà essere fatta online su una nuova piattaforma informatica, predisposta dal Ministro delle Infrastrutture.
Per ottenere il bonus patente 2022 occorre pertanto registrarsi e fare richiesta tramite la piattaforma «Buono Patenti Autotrasporti» di prossima attivazione.
La domanda potrà essere inviata fino al 31 dicembre 2026 e coprirà fino all’80% (con una soglia massima di 2.500 euro):
- delle spese di formazione per la patente
- e le abilitazioni professionali necessarie per la guida dei veicoli destinati all’esercizio dell’attività di autotrasporto di persone e di merci.
Con ogni probabilità l’accesso alla piattaforma avverrà utilizzando le seguenti credenziali:
- SPID;
- CIE, Carta d’Identità Elettronica;
- CNS, Carta Nazionale dei Servizi.
E’ bene quindi premunirsi di tali credenziali e di tutto il resto della documentazione richiesta prima di accingersi ad inserire la domanda di voucher patenti autotrasporti.
Quali sono i fondi disponibili e quali sono le finalità del contributo
Appare piuttosto chiaro che, in termini pratici, il voucher patente ha una rilevanza nient’affatto secondaria e può dare certamente una mano a tutti coloro che vogliono conseguire la patente per la guida professionale dei mezzi pesanti. Nel dettaglio, i costi legati all’ottenimento di una comune patente C comportano di versare all’incirca 1.200 euro per la scuola guida. E più di 800 euro, se l’esame è preparato come privatisti. Inoltre, il prezzo dell’estensione E è attorno ai 750 euro. Non solo: per la carta di qualificazione del conducente o CQC – obbligatoria per tutti coloro che vogliono lavorare come autotrasportatori – l’esborso può superare i duemila euro.
Concludendo, ribadiamo che detto credito per la patente serve dunque ad agevolare coloro che intendono inserirsi professionalmente nel mondo dei trasporti, per lavorare come camionisti e contribuire a rilanciare un settore in cui vi è una effettiva mancanza di autisti. Ma attenzione: si tratta di beneficio che può essere richiesto una sola volta, non rappresentando reddito imponibile del beneficiario; e non risultando dunque ai fini del computo del valore dell’Isee.
Per quanto riguarda i dettagli, ed in particolare i termini e le modalità per presentare la domanda, ribadiamo infine che occorrerà attendere il decreto ministeriale attuativo.