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Isee più basso comprando Btp e Buoni Postali: cosa cambia con la Manovra 2024

Investire in Btp può risultare utile per avere un Isee più basso e ottenere alcune agevolazioni: ecco le novità introdotte dalla Manovra 2024


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di - 4 Novembre 2023

La Legge di Bilancio 2024 ha introdotto un’importante agevolazione per i risparmiatori. Sarà possibile nascondere legalmente le somme investite nei Btp, ossia nei Titoli di Stato italiani. Questi investimenti non rientreranno nell’Isee: sostanzialmente sarà possibile abbassare il patrimonio e riuscire ad accedere ad alcune agevolazioni, che altrimenti non sarebbero spettate.

Attenzione, però, questa agevolazione non è immediata. Non sarà sufficiente acquistare dei Btp oggi per poter ridurre il proprio Isee immediatamente. Sarà possibile trarre vantaggio dall’agevolazione solo e soltanto dal 2025. È importante, comunque, precisare che c’è un limite massimo entro il quale è possibile investire in Btp: 50.000 euro, un importo che, comunque vada, limita l’impatto diretto sul calcolo Isee.

Quella che abbiamo davanti costituisce una novità vantaggiosa per le famiglie, che hanno la possibilità di abbassare l’Isee ed accedere ad un numero maggiori di agevolazioni. L’agevolazione porta anche ad aumentare l’importo di alcuni bonus che molte famiglie stanno già percependo, come ad esempio l’assegno unico.

ISEE più basso con l’acquisto di Btp e Buoni Postali: come funziona

Gli investimenti effettuati nei Btp (Buoni del Tesoro Poliennali), fino ad oggi, hanno sempre fatto parte del patrimonio mobiliare delle famiglie. Così come tutte le altre somme che risultano essere presenti sul conto corrente. Per effettuare i calcoli dell’Isee 2023 si è dovuto tenere conto del saldo e delle giacenze medie presenti nei vari conti correnti intestati al nucleo familiare. Oltre a questi dati si è dovuto tenere conto del valore nominale dei titoli acquistati. Per fare tutte queste operazioni si è dovuto prendere in considerazione il 2021.

Ai fini Isee, infatti, è sempre necessario prendere in considerazione i redditi ed il patrimonio aggiornati ai due anni antecedenti la presentazione della DSU.

Dal prossimo anno, il legislatore ha introdotto un’importante novità. Fino ad un ammontare massimo di 50.000 euro, i Titoli di Stato – come i Btp – non verranno considerati ai fini Isee. Questo significa, in estrema sintesi, che per l’Isee 2024 si dovranno prendere in considerazione esclusivamente le somme che sono presenti sul conto corrente nel corso del 2022. A queste si dovranno andare ad aggiungere tutte le altre voci che rientrano nel patrimonio mobiliare: fanno eccezione, però, gli investimenti effettuati in Btp. O almeno quelli fino ad un ammontare pari a 50.000 euro.

Attenzione, però, che considerando il fatto che l’Isee venga calcolato sulla situazione reddituale e patrimoniale aggiornata a due anni prima ritarda di parecchio l’effetto dell’agevolazione. Quanti volessero investire oggi in Btp per vedersi abbassare l’Isee riusciranno a beneficiare del reddito ridotto solo nel 2025. Chi dovesse, invece, effettuare un investimento nel 2024 dovrà attendere fino al 2026.

Chi si avvantaggerà dell’agevolazione

Ad avvantaggiarsi maggiormente di questa agevolazione saranno principalmente le famiglie con figli e con dei redditi medio alti. Andando ad analizzare la relazione tecnica della Manovra 2024 si scopre, infatti, che ogni anno è destinata a crescere di 44 milioni di euro la spesa per l’assegno unico per i figli. La maggiore spesa, secondo quanto si apprende dalla relazione tecnica è determinata proprio dall’esclusione dei Btp e dei buoni postali dai calcoli dell’Isee, che porta ad una diminuzione dell’indicatore stesso, con le conseguenti maggiori spese per le prestazioni fornite alle famiglie che si basano proprio sull’Isee.

Ma chi si avvantaggerà principalmente dall’abbassamento dell’Isee grazie all’acquisto dei Btp? L’esclusione dai calcoli avrà un peso irrilevante per i valori Isee bassi, ma aumenterà con il loro crescere. In sostanza più alto è il reddito – quindi maggiore sarà l’Isee – maggiore è il vantaggio che deriva dalla misura.

Su cosa andrà ad impattare l’Isee

Considerando che l’Isee è l’indicatore utilizzato per fornire alcune prestazioni assistenziali o altre agevolazioni derivanti dallo stato, la sua riduzione andrà ad impattare su ogni agevolazione che può essere richiesta, dai bonus fino all’assegno unico, che spetta ai nuclei famiglia con figli.

La riduzione dell’Isee, sulla carta, può essere utile anche a quanti hanno la necessità di richiedere la social card. In questo caso, però, la misura è riservata ai nuclei familiari con un Isee fino a 15.000 euro: costituiscono una delle platee per le quali la novità dei Btp potrebbe avere un impatto minore.

Sicuramente la platea su cui andrà ad impattare maggiormente l’agevolazione, è sulle famiglie che ricevono l’assegno unico, che viene erogato a tutte le famiglie, indipendentemente dalle condizioni economiche dei genitori.

In questo caso più alto è il reddito delle famiglie, più aumenta il vantaggio della nuova misura, che, è bene ricordarlo, toglie dal computo degli investimenti quelli effettuati nei titoli di Stato. Pertanto abbassando l’ISEE si ha diritto ad un assegno unico più alto.

Come funziona l’Assegno unico

Ricordiamo che l’assegno unico ed universale spetta ad ogni figlio minorenne ed a carico. È possibile riceverlo fino a quando compiono 21 anni. Nel momento in cui i figli compiono diciotto anni, devono essere iscritti ad un corso di formazione scolastica o professionale o a un corso di laurea. In alternativa devono svolgere un tirocinio o un’attività lavorativa, che porti ad un reddito inferiore a 8.000 euro l’anno. Nel caso in cui il figlio sia disabile, l’assegno unico è assicurato senza limiti d’età.

Nella Manovra 2024 dovrebbero essere introdotte alcune novità anche per l’assegno unico. Questa misura è stata messa sotto osservazione dall’Unione europea, che ha riscontrato delle infrazioni. Eugenia Roccella, ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, ha affermato di volerla difendere.

Per il momento le risorse previste inizialmente – grosso modo 1,4 miliardi di euro – non sono state trovate. L’obiettivo di aumentare l’assegno unico a partire dal secondo figlio è vincolato ai fondi freschi da trovare.

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Tags: Assegno Unico Figliisee