>> Entra nel nuovo Canale WhatsApp di Lavoro e Diritti
di Redazione Lavoro e Diritti - 29 Novembre 2023
In queste pagine abbiamo già parlato ampiamente delle novità che porteranno all’archiviazione del reddito di cittadinanza il 31 dicembre 2023. Fra gli strumenti sostitutivi del RdC vogliamo soffermarci nel corso di questa guida sul Supporto per formazione e lavoro: una misura di sostegno per il reddito e contro la povertà che verrà erogata ai cosiddetti occupabili (ovvero a chi non ha i requisiti di accesso all’assegno di inclusione).
In breve si tratta di un sussidio mensile di 350 euro erogati dall’INPS per un massimo di 12 mensilità a chi frequenta corsi di formazione (e assimilati come vedremo in seguito) e intende quindi qualificarsi o riqualificarsi per trovare un lavoro.
Aggiornamento: il 22 novembre l’Anpal ha pubblicato sul proprio portale, nella sezione “Connettere” i primi chiarimenti riguardanti le procedure tecniche e amministrative da seguire per attuare il Supporto Formazione Lavoro (Sfl).
Vediamo da vicino di che si tratta.
Il mese di effettivo lancio del Supporto per formazione e lavoro sarà il prossimo settembre: per chi è in stato di povertà assoluta, frequenta corsi formativi che servono a favorire le chance di inserimento lavorativo e, al contempo, non riceve l’assegno di inclusione perché non ne ha i requisiti, è prevista infatti l’assegnazione di un contributo pari a 350 euro mensili. La misura rappresenta un sostegno economico, in vista di una nuova occupazione e sollecita alla partecipazione a percorsi formativi ad hoc.
Se è vero che l’assegno di inclusione sostituirà, con requisiti più puntuali e stringenti, l’attuale reddito di cittadinanza, è altrettanto vero che che il Supporto in oggetto è una vera e propria novità. In sintesi, tutte le persone che:
Ecco perché lo strumento di attivazione lavorativa (SAL) di cui si parlava nelle prime bozze del Decreto Lavoro ha cambiato nome, per fare spazio all’aspetto essenziale della formazione ed essere varato da settembre 2023 – per i soggetti occupabili che non potranno più fare riferimento al reddito di cittadinanza.
In altre parole, il Supporto per la formazione e il lavoro sarà destinato ai soggetti in stato di povertà assoluta e senza requisiti per l’assegno di inclusione, come pure agli occupabili dei nuclei percettori di assegno di inclusione.
Le regole per servirsi del nuovo Supporto per la formazione e il lavoro sono incluse nell’art. 12 del DL n. 48 del 2023, il menzionato Decreto Lavoro. Il citato Supporto viene definito come una “misura di attivazione al lavoro” che mira a favorire le politiche attive del lavoro, la formazione, la qualificazione e riqualificazione professionale, l’orientamento e accompagnamento al lavoro. Queste insomma le parole chiave del contributo in oggetto.
E non a caso, ogni 90 giorni le nuove regole dispongono che saranno effettuati controlli sulla partecipazione alle attività di formazione e di attivazione al lavoro, di cui ad un patto di servizio personalizzato. Per coloro che non rispetteranno gli impegni di formazione è prevista la sospensione del beneficio economico in oggetto che, dunque, si inquadra senza dubbio come sostegno per chi si impegna in progetti utili alla collettività e in progetti di formazione erogati da soggetti, pubblici o privati, accreditati alla formazione dai sistemi regionali, da fondi paritetici interprofessionali e da enti bilaterali.
Il Supporto per la formazione e il lavoro dovrebbe essere assegnato in particolare alle famiglie monocomponenti che finora hanno incassato il reddito di cittadinanza. Se si escludono i nuclei con over 60 o disabili – per cui ci sarà l’assegno di inclusione – si potrebbe trattare di oltre 300mila persone. Il Supporto in oggetto potrà anche riguardare famiglie più numerose in cui non ci sono però minori, disabili o anziani dando la possibilità di incassare – ad esempio – fino a 1.400 euro nel caso di 4 adulti impegnati in corsi di formazione o progetti di pubblica utilità.
Con Messaggio numero 2835 del 31-07-2023 l’INPS illustra la disciplina transitoria per la fruizione del Reddito di Cittadinanza fino al 31.12.2023 e fornisce le prime indicazioni sulla nuova misura del Supporto per la Formazione e il lavoro.
Attenzione però, in quanto coloro che, pur vivendo una situazione di fragilità economica, non hanno i requisiti per conseguire l’assegno di inclusione, da settembre prossimo saranno tenuti a partecipare a percorsi formativi per ottenere un sostegno economico del valore di 350 euro – appunto il citato Supporto per la formazione e il lavoro.
Abbiamo accennato sopra ai requisiti del Supporto, ma dettagliarli ulteriormente permette di capire la distinzione rispetto all’assegno di inclusione. Infatti:
In termini pratici ciò vuol dire che in una stessa famiglia possono anche esservi più percettori di detto supporto economico, mirato a riqualificarsi per trovare prima occupazione. Inoltre, l’indennità di 350 euro sarà erogata dall’istituto di previdenza tramite bonifico.
Per avere accesso al Supporto formazione e lavoro, l’interessato o l’interessato dovrà fare domanda all’INPS tramite piattaforma SIISL in via telematica; su questo punto giungeranno presto dettagli sulla procedura, direttamente dall’istituto di previdenza.
Nell’ambito della domanda dovrà emergere che, insieme alle condizioni che indicano differenza rispetto all’assegno di inclusione, il richiedente è in grado di rispettare una serie di requisiti già previsti per l’assegno menzionato. Ovvero:
Non soltanto: nell’ambito della domanda del Supporto formazione e lavoro non debbono emergere a carico del richiedente misure cautelari personali, misure di prevenzione e condanne definitive nei dieci anni anteriori alla richiesta della prestazione contro la povertà.
l’INPS ha rilasciato il Messaggio numero 3354 del 26 settembre 2023 con il quale comunica nuove funzionalità nella domanda online di bonus SFL che permettono di:
Sopra abbiamo detto che è la partecipazione ai corsi formativi che dà diritto al contributo mensile pari a 350 euro ed, infatti, con la presentazione della domanda per il conseguimento del Supporto di formazione e lavoro, scatta altresì l’iter per l’accesso a detti iter.
In breve questo significa che il cittadino o la cittadina deve sottoscrivere un patto di servizio per ricevere offerte di lavoro e servizi di orientamento e accompagnamento alla nuova occupazione. Tra le attività ammesse incluso anche il Servizio civile universale e progetti formativi utili alla collettività.
E proprio nel testo del decreto Lavoro, all’art. 12 relativo alla citata misura di Supporto, si può trovare scritto che, all’interno del patto di servizio ad hoc, il percettore del contributo di 350 euro mensili deve indicare, con idonea documentazione, di essersi rivolto ad almeno tre agenzie per il lavoro o enti autorizzati all’attività di intermediazione – quale misura di attivazione al lavoro.
Rimarchiamo infine che al fine di conservare il diritto al beneficio in oggetto è sempre obbligatorio aderire alle misure di formazione e di attivazione al lavoro, di cui al patto di servizio personalizzato.
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato l’elenco, con le singole schede di riferimento, delle attività previste per l’SFL in un messaggio sul proprio portale.
Le prestazioni remunerate del D.M. n. 4/2018:
Prestazioni ulteriori previste per il supporto:
9. Servizio civile universale.
Di seguito una rassegna della normativa relativa al bonus.