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Linee guida per la formazione 2010

Il 17 febbraio scorso è stato raggiunto un accordo tra governo, Regioni e parti sociali sulle “linee guida per la formazione nel 2010”. Le risorse previste per la formazione sono pari a 2,5 miliardi, derivanti dal fondo sociale europeo, fondo per l’occupazione e fondi interprofessionali.


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di - 19 Febbraio 2010

Il 17 febbraio scorso è stato raggiunto un accordo tra governo, Regioni e parti sociali sulle “linee guida per la formazione nel 2010”. L’accordo, che si articola su cinque linee guida, è finalizzato a sperimentare un utilizzo più efficace e mirato delle risorse disponibili per la formazione professionale, che nel 2010 ammontano a circa 2,5 miliardi di euro.

L’accordo, prevede la sperimentazione nel corso del 2010, di linee guida per valorizzare la preparazione professionale degli inoccupati, dei disoccupati, dei lavoratori in mobilità o temporaneamente sospesi (cassintegrati, percettori di indennità di disoccupazione ex art. 19 legge n. 2/2009, ecc.).

La formazione viene organizzata in funzione dei fabbisogni professionali dei settori e delle imprese e della occupabilità e della inclusione sociale delle persone con particolare attenzione alle fasce deboli del mercato del lavoro. 

Governo, Regioni, Province autonome e parti sociali concordano sulla necessità di valorizzare ulteriormente il ruolo sussidiario delle organizzazioni rappresentative dei datori di lavoro e dei lavoratori come dei loro organismi bilaterali, là dove esistenti, al fine di favorire investimenti formativi:

Cabina di regia nazionale

Per perseguire tali obbiettivi, la parti hanno concordato l’istituzione di una cabina di regia nazionale presso il Ministero del lavoro per la raccolta dei fabbisogni di competenze e figure professionali rilevati nei territori e nei diversi settori produttivi.

Questa unità operativa dovrà fornire periodicamente rilevazioni miste, prevalentemente qualitative, sui fabbisogni di breve termine, a livello territoriale e settoriale. Per far ciò, le parti firmatarie si impegnano a far pervenire tempestivamente alla cabina di regia nazionale le elaborazioni, a partire da quelle a dimensione territoriale condotte dai vari soggetti pubblici e privati operanti su tale tema.

Compito della unità operativa sarà quello di mettere in rete e a fattore comune le informazioni e i dati già esistenti circa le figure professionali richieste dal mercato del lavoro e di darne tempestiva comunicazione ai soggetti firmatari degli accordi sugli ammortizzatori sociali in sede regionale/territoriale (Regioni, Province
autonome, parti sociali), nonché ai servizi competenti al lavoro, ai fondi interprofessionali e a tutti gli altri soggetti interessati, compresi i lavoratori, al fine di una loro opportuna diffusione e utilizzo nei territori e nei settori.

Su questi dati, poi, saranno orientate precisamente le risorse per la riqualificazione dei lavoratori fuori dal mercato.

Nell’accordo sono elencati anche altri settori di intervento:

Fondi per la formazione di lavoratori in mobilità e cassaintegrati

I fondi interprofessionali verranno usati anche per:

Previsto infine un sistema di accreditamento su base regionale e secondo standard omogenei condivisi a livello nazionale di “valutatori/certificatori” valorizzando il ruolo delle parti sociali e dei loro organismi bilaterali.

Tali valutatori/certificatori dovranno essere in grado di riconoscere, valutare e certificare, su domanda della persona in cerca di occupazione, le effettive competenze dei lavoratori comunque acquisite, in modo da rafforzare la trasparenza e la migliore informazione nel mercato del lavoro, da accrescere la capacità di offerta sul mercato del lavoro, da migliorare l’incontro tra domanda e offerta e da stimolare la ricerca delle più utili attività formative.

Fonte: www.governo.it

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Categories: Attualità
Tags: Ammortizzatori SocialiApprendistatoDisoccupazioneformazione