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di Antonio Maroscia - 19 Febbraio 2010
Il 17 febbraio scorso è stato raggiunto un accordo tra governo, Regioni e parti sociali sulle “linee guida per la formazione nel 2010”. L’accordo, che si articola su cinque linee guida, è finalizzato a sperimentare un utilizzo più efficace e mirato delle risorse disponibili per la formazione professionale, che nel 2010 ammontano a circa 2,5 miliardi di euro.
L’accordo, prevede la sperimentazione nel corso del 2010, di linee guida per valorizzare la preparazione professionale degli inoccupati, dei disoccupati, dei lavoratori in mobilità o temporaneamente sospesi (cassintegrati, percettori di indennità di disoccupazione ex art. 19 legge n. 2/2009, ecc.).
La formazione viene organizzata in funzione dei fabbisogni professionali dei settori e delle imprese e della occupabilità e della inclusione sociale delle persone con particolare attenzione alle fasce deboli del mercato del lavoro.
Governo, Regioni, Province autonome e parti sociali concordano sulla necessità di valorizzare ulteriormente il ruolo sussidiario delle organizzazioni rappresentative dei datori di lavoro e dei lavoratori come dei loro organismi bilaterali, là dove esistenti, al fine di favorire investimenti formativi:
Per perseguire tali obbiettivi, la parti hanno concordato l’istituzione di una cabina di regia nazionale presso il Ministero del lavoro per la raccolta dei fabbisogni di competenze e figure professionali rilevati nei territori e nei diversi settori produttivi.
Questa unità operativa dovrà fornire periodicamente rilevazioni miste, prevalentemente qualitative, sui fabbisogni di breve termine, a livello territoriale e settoriale. Per far ciò, le parti firmatarie si impegnano a far pervenire tempestivamente alla cabina di regia nazionale le elaborazioni, a partire da quelle a dimensione territoriale condotte dai vari soggetti pubblici e privati operanti su tale tema.
Compito della unità operativa sarà quello di mettere in rete e a fattore comune le informazioni e i dati già esistenti circa le figure professionali richieste dal mercato del lavoro e di darne tempestiva comunicazione ai soggetti firmatari degli accordi sugli ammortizzatori sociali in sede regionale/territoriale (Regioni, Province
autonome, parti sociali), nonché ai servizi competenti al lavoro, ai fondi interprofessionali e a tutti gli altri soggetti interessati, compresi i lavoratori, al fine di una loro opportuna diffusione e utilizzo nei territori e nei settori.
Su questi dati, poi, saranno orientate precisamente le risorse per la riqualificazione dei lavoratori fuori dal mercato.
Nell’accordo sono elencati anche altri settori di intervento:
I fondi interprofessionali verranno usati anche per:
Previsto infine un sistema di accreditamento su base regionale e secondo standard omogenei condivisi a livello nazionale di “valutatori/certificatori” valorizzando il ruolo delle parti sociali e dei loro organismi bilaterali.
Tali valutatori/certificatori dovranno essere in grado di riconoscere, valutare e certificare, su domanda della persona in cerca di occupazione, le effettive competenze dei lavoratori comunque acquisite, in modo da rafforzare la trasparenza e la migliore informazione nel mercato del lavoro, da accrescere la capacità di offerta sul mercato del lavoro, da migliorare l’incontro tra domanda e offerta e da stimolare la ricerca delle più utili attività formative.
Fonte: www.governo.it