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di Antonio Maroscia - 5 Ottobre 2018
Dopo le infinite polemiche di questi ultimi giorni il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha finalmente pubblicato il testo del Def 2018 (Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza) deliberato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 27 Settembre 2018. La sua approvazione dà il via alla nuova legge di bilancio 2019.
Lo stesso testo del Def 2018 è stato inviato alle Camere insieme alla Relazione al Parlamento che illustra le novità in tema di reddito di cittadinanza, riforma pensioni, flat tax ecc. La NADEF è il documento con il quale il Governo aggiorna le previsioni economiche e gli obiettivi di finanza pubblica; serve a dare un’impronta precisa alla politica economica del Governo, in quanto si basa sui dati aggiornati disponibili sugli andamenti macroeconomici e sulle riforme annunciate dal governo.
Il governo ha altresì trasmesso al Parlamento, come anticipato sopra, la relazione con la quale si chiede di discostarsi temporaneamente dall’obiettivo programmatico. Il tutto dopo aver informato la Commissione europea sul nuovo percorso di finanza pubblica (con la nota lettera inviata dal Ministro Tria alla Commissione UE).
Dopo un’ampia premessa il NADEF elenca quelli che saranno i punti essenziali del programma di Governo in politica economica e finanziaria. Oltre agli interventi sulle clausole di salvaguardia, il programma di politica
economica e finanziaria può essere riassunto nei seguenti punti principali:
La politica di bilancio del Governo, come spiegato nella nota illustrativa inviata alle Camere, condivide l’obiettivo della riduzione del debito pubblico in rapporto al PIL, ma prevede un approccio diverso dai Governi precedenti.
In pratica il Governo, vista la mancata crescita rispetto ai livelli pre-crisi nonostante le politiche di austerity e di controllo dei conti pubblici, prevede di invertire la rotta attraverso l’aumento della spesa pubblica; questo aumento dovrebbe portare ad un rialzo del PIL che andrà a diminuire di conseguenza il rapporto Deficit-PIL nei prossimi anni.
Senza dilungarci troppo sui contenuti, già ampiamente anticipati e dibattuti su tutti i media nazionali, vi alleghiamo qui di seguito: