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Disoccupato e inoccupato: qual è la differenza?

Che differenza c'è tra disoccupato e inoccupato e quali effetti ci sono nei rapporti di lavoro soprattutto in tema di agevolazioni?


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di - 10 Maggio 2019

Qual è la differenza tra disoccupato e inoccupato? Quasta domanda ci viene spesso posta sul sito e il tema non è scontato se si pensa che nel linguaggio comune i due termini vengono spesso considerati come la stessa identica cosa: la situazione di chi non ha lavoro. Peccato che a livello normativo e nei rapporti di lavoro la distinzione tra disoccupati e inoccupati ci sia e generi tutta una serie di distinzioni a partire dalle prestazioni che si possono richiedere (ci si riferisce all’indennità di disoccupazione NASPI) fino ad arrivare alle agevolazioni che le aziende possono ottenere in virtù dell’assunzione di una delle due categorie “svantaggiate”.

Si perché ciò che accomuna disoccupati e inoccupati è il ritrovarsi in una situazione di “non lavoro” che genera nella maggior parte dei casi uno stato di disagio economico e la ricerca di un’occupazione. La normativa ha tentato negli anni di favorire l’inserimento lavorativo di questi soggetti in primis con il riconoscimento di “sconti” per i datori che li assumessero. Tuttavia vedremo che le agevolazioni cui possono accedere gli inoccupati non sono le stesse dei disoccupati.

Vediamo nello specifico cosa si identifica con questi due termini e quali differenze ci sono.

Disoccupato e inoccupato: cosa dice la legge

Con il termine “inoccupati” si identificano coloro che non hanno mai svolto alcuna attività lavorativa e siano al contempo alla ricerca di un’occupazione. La legge (Dlgs. n. 181/2000) definisce invece “inoccupati di lunga durata” coloro che siano alla ricerca di un impiego da più di 12 mesi o da più di 6 mesi se giovani (per giovani si intendono coloro che hanno un’età compresa tra i 18 e i 25 anni compiuti ovvero fino ai 29 anni se in possesso di titolo universitario).

Si considerano “disoccupati” (in base al Dlgs. n. 181/2000) tutti coloro che abbiano perso il lavoro e siano immediatamente disponibili alla ricerca e allo svolgimento di un’attività lavorativa.

Lo stato di disoccupazione permette di accedere all’indennità di disoccupazione, prestazione erogata dall’INPS a sostegno del reddito di coloro che hanno perso involontariamente il lavoro. Vediamo i dettagli.

Stato di disoccupazione

Lo stato di disoccupazione è la situazione di chi non ha un impiego e dichiara in forma telematica al sistema informativo unitario delle politiche del lavoro la sua immediata disponibilità allo svolgimento dell’attività lavorativa e alla partecipazione a misure di politica attiva del lavoro stabilite dai Centri per l’impiego.

Lo status di disoccupato dev’essere involontario (escluse pertanto le dimissioni) eccezion fatta per:

Leggi anche: Lo stato di disoccupazione: cos’è e come funziona

Indennità di disoccupazione Naspi

Lo stato di disoccupazione rappresenta uno dei tre requisiti per richiedere l’indennità di disoccupazione che attualmente va sotto il nome di “NASPI”.

Gli altri due elementi sono:

Leggi anche: NASpI 2019: requisiti, importo, durata e calcolo disoccupazione INPS

Attività lavorativa durante la disoccupazione

Se il disoccupato durante il periodo di godimento della NASPI inizia una nuova attività lavorativa (autonoma o di lavoro dipendente) può a determinate condizioni continuare a ricevere la prestazione.

Lavoro autonomo

In caso di avvio di un’attività autonoma il disoccupato continua a percepire la NASPI in misura ridotta a patto che:

In questi casi la prestazione viene ridotta di un importo pari all’80% del reddito presunto, proporzionato al periodo intercorrente tra la data di inizio dell’attività e quella in cui termina la NASPI o, se antecedente, la fine dell’anno.

Si può altresì richiedere la liquidazione anticipata della NASPI in un’unica soluzione pari all’importo residuo ancora spettante, a titolo di incentivo all’avvio:

La domanda di liquidazione dev’essere presentata all’INPS in via telematica entro 30 giorni dall’inizio dell’attività o dalla sottoscrizione della quota di capitale della cooperativa.

Lavoro dipendente

Se nel periodo di godimento della NASPI il disoccupato viene assunto come dipendente cessa di percepire l’indennità se:

Si ha invece la sospensione d’ufficio per l’intera durata del rapporto se:

Quando il reddito annuo è pari o inferiore agli 8 mila euro, il beneficiario può continuare a percepire la NASPI in misura ridotta se:

Le agevolazioni per gli inoccupati

L’assunzione di soggetti inoccupati può portare in dota all’azienda una serie di agevolazioni. Si parte con lo sconto per 36 mesi del 50% dei contributi INPS a carico dell’azienda (nel limite di 3 mila euro annui) che assume a tempo indeterminato giovani fino ai 29 anni compiuti che non siano mai stati occupati a tempo indeterminato.

L’impiego di un soggetto inoccupato dà altresì diritto all’azienda di accedere allo sgravio previsto la scorsa estate dal “Decreto Dignità”. L’agevolazione per chi nel biennio 2019-2020 assume a tempo indeterminato giovani fino a 34 anni che non abbiano in precedenza avuto altri rapporti a tempo indeterminato. Lo sgravio consiste nel taglio del 50% dei contributi INPS a carico dell’azienda (nel limite di 3 mila euro annui) per un massimo di 36 mesi. Per l’attuazione dell’agevolazione si attende un apposito decreto ministeriale.

Di recente introduzione è l’agevolazione per i datori che assumono a tempo indeterminato dal 1° gennaio al 31 dicembre 2019 laureati con il massimo dei voti o dottori di ricerca. In questo caso lo sgravio è pari al 100% dei contributi INPS a carico dell’azienda per un massimo di 12 mesi e nel limite di 8 mila euro.

Le agevolazioni per i disoccupati

Oltre alle agevolazioni sopra citate, i disoccupati possono portare all’azienda che li assume una serie di sgravi che qui riassumiamo:

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Tags: Disoccupazione